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Conticelli spara a Gialletti

Il capogruppo della Margherita denuncia al Prefetto le reiterate sopraffazioni a cui darebbe sottoposto il Consiglio comunale da parte del presidente Gialletti, sensibile più alle istanze della maggioranza che a quelle del Consiglio

Politica

Il capogruppo della Margherita ad Orvieto, Maurizio Conticelli, spara ad Evasio Gialletti, presidente del Consiglio comunale, accusandolo di "mobbing istituzionale", per il modo in cui tratta il Consiglio, e si rivolge al Prefetto ed alle istituzioni per raccontare i "soprusi" subiti.

Questa la denuncia di Conticelli

Al Prefetto di Terni
p.c.
Al Presidente del Consiglio Comunale - SEDE
Ai Capi Gruppo Consiliari - SEDE
Ai Consigli di Zona del Comune di Orvieto - LORO SEDI
Al Coordinamento Regionale dei Consigli Comunali - PERUGIA
Agli Organi d'Informazione - LORO SEDI

OGGETTO: Lavori assembleari - Segnalazione.

Segnaliamo le continue forzature della maggioranza consiliare del Comune di Orvieto e, soprattutto, il loro avallo da parte del Presidente dell'Assemblea stessa, che impediscono il sereno e civile svolgimento dei lavori anche su temi di eccezionale rilievo per la collettività.
Ci soffermiamo sull'ultimo episodio relativo alla seduta di Consiglio avviata poco dopo le ore 17,00 di giovedì 23 u.s. e protrattasi oltre le ore 01,00 senza alcuna soluzione di continuità, sebbene richiesta a più riprese dal sottoscritto e da altri consiglieri.
Le esponiamo i fatti, a cominciare dalla Commissione Consiliare del giorno precedente (mercoledì 22), convocata con nota del 20/10/2003 per esaminare i progetti preliminari della viabilità complanare e della viabilità interna alla ex caserma di Via Roma, entrambi inseriti nell'ODG del 23/10/2003 con nota integrativa del 20/10/2003.
In sede di Commissione abbiamo proposto di rinviare il punto di almeno una settimana per consentire l'esame della voluminosa documentazione progettuale che, ad una valutazione sommaria, presentava scelte assolutamente innovative rispetto al progetto della complanare già discusso in una seduta del Consiglio Comunale dell'anno precedente.
Rammentiamo al riguardo che la previsione di PRG approvato nel febbraio 2000 era stata stralciata (noi diciamo "bocciata) dalla Regione Umbria e che la successiva riproposizione aveva poi provocato ulteriori perplessità nel consulente comunale sui problemi del traffico e dei trasporti, il quale sollevò argomenti che, con nostra soddisfazione, coincidevano con il nostro punto di vista. A titolo puramente informativo evidenziamo che mentre l'Amministrazione Comunale e la maggioranza consiliare sostennero che la complanare avesse dovuto avere una scala territoriale per scavalcare il nodo viario di Orvieto Scalo, noi ci battemmo per far capire che l'indirizzo doveva essere esattamente l'opposto e cioè quello di favorire una relazione intensa tra la nuova arteria stradale ed i centri urbani al piede della rupe (Ciconia ed Ospedale da una parte e Sferracavallo dall'altra).
A fronte della richiesta di slittamento dei lavori consiliari, ovvia e rispettosa delle istituzioni, è intervenuto il Sindaco comunicando che la pratica era da considerarsi blindata da parte della maggioranza e che pertanto la seduta della Commissione doveva solo prenderne atto, adducendo motivazioni di urgenza legate al reperimento dei fondi.
Abbiamo controbattuto insistendo sulla richiesta di rinvio e rendendoci disponibili ad affrontare il relativo dibattito già nella settimana successiva, prima dello svolgimento di una conferenza di servizi convocata dal Comune stesso per il 5/11/2003 per esaminare il progetto preliminare della complanare di Orvieto, sul quale peraltro risulta che siano stati acquisiti nei mesi scorsi i pareri della Provincia di Terni su materie urbanistiche ed ambientali, come pure risulta che siano state svolte riunioni partecipative presso alcuni Consigli di Zona.
Come è possibile che l'Assemblea elettiva, competente in modo esclusivo su materie urbanistiche, possa subire tali affronti?
Come è possibile che lo stesso Presidente dell'Assemblea, invece di interpretare il ruolo di garante del suo buon funzionamento e di tutela di tutte le componenti consiliari, si renda complice di atteggiamenti arroganti da parte della maggioranza?
Il Presidente del Consiglio Comunale, avrebbe dovuto d'ufficio - senza nostre specifiche richieste - rinviare la discussione ad altra data per consentire lo studio della pratica da parte dei Consiglieri, come pure avrebbe dovuto comunque accettare le istanze di rinvio avanzate sia in sede di commissione che in sede di lavori consiliari.
E' stata invece evidente la sua profonda scorrettezza allorché, prima della discussione sul progetto della complanare, ha posto a votazione una nostra richiesta di sospensiva avanzata ai sensi dell'art. 62 del regolamento, senza dare lettura delle motivazioni da noi addotte e legate alla inaccettabilità della blindatura comunicataci dal Sindaco.
E' stata inoltre di assoluta gravità la mancata sospensione dei lavori (la seduta è cominciata poco dopo le ore 17,00 ed è proseguita ininterrottamente sino ad oltre le ore 01,00!), più volte richiesta e reclamata dal sottoscritto e da altri Consiglieri, per una indispensabile pausa distensiva e per garantire un minimo di rifocillamento, come avrebbe preteso non tanto una qualche norma regolamentare, ma il buon senso ed il rispetto delle istituzioni e degli altri.
Il Presidente del Consiglio ha invece esercitato il proprio potere discrezionale per vietare l'esposizione di uno striscione con la scritta "complanare 1: bocciata dalla Regione, complanare 2: bocciata dal consulente, complanare 3: speriamo bene!", che il sottoscritto ha richiesto con specifica mozione d'ordine; nulla da eccepire sul piano regolamentare, in quanto la materia rientra tra le facoltà del Presidente, che però in altri casi ha accettato o addirittura tollerato la presenza di striscioni non preventivamente autorizzati, dimostrando così di non saper accettare la sottile ironia sottesa dalla nostra iniziativa.
Siamo di fronte a casi di "mobbing istituzionale" alimentati e reiterati nel tempo dal comportamento inadeguato di un Presidente di parte del Consiglio Comunale che, se pure abbiamo apprezzato nel momento in cui ha tentato di dare maggiore autorevolezza all'assemblea elettiva, ha troppe volte dimostrato di essere prima uomo della maggioranza e poi garante delle istituzioni.
Valga per tutti, a dimostrazione di quanto sopra affermato, la strumentalità usata sulla regolamentazione referendaria, strumento di straordinario significato partecipativo, previsto nello statuto comunale con rinvio ad apposito regolamento, proposto dal sottoscritto oramai nell'aprile del 2002 e vergognosamente bloccato da evidenti intenzioni della maggioranza avallate dal Presidente del Consiglio Comunale.
Ci auguriamo a questo punto che l'interessamento della Prefettura possa costituire un utile richiamo per ripristinare un clima di maggiore correttezza istituzionale all'interno del Consiglio Comunale di Orvieto, fermo restando che non mancheremo di svolgere ulteriori iniziative all'interno della stessa assemblea elettiva con apposite mozioni ed ordini del giorno.
Orvieto, 25 ottobre 2003
Il Capo Gruppo
Maurizio Conticelli

Pubblicato il: 02/11/2003

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