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Tiracorrendo. Sull'elezione del presidente dell'assemblea dei sindaci 'non si sa di cosa si parla'

Il sindaco di Castel Viscardo non accetta la polemica aperta dal centrodestra e da Concina sulla sua elezione e replica. "Ritengo che non si faccia l'interesse di chi attende risposte specie in questo momento di crisi"

foto di copertina

ORVIETO - Buttarla in politica svilisce il ruolo e la responsabilità dell'assemblea dei sindaci. Replica in questo modo il nuovo presidente dell'assemblea il sindaco di Castel Viscardo Massimo Tiracorrendo alle polemiche sulla mancata elezione del sindaco della città di Orvieto alla guida dell'organismo, fatto unico nella storia. "L'attività dell'assemblea dei sindaci è stata sempre valutata, non per l'appartenenza politica dei componenti - afferma Tiracorrendo - ma per la capacità di programmazione e sintesi nell'analisi delle problematiche e di operatività nella risoluzione delle emergenze e delle politiche sociali". "Parlando di "vendetta", di eventuali "disallineamenti" - aggiunge - ritengo che non si faccia l'interesse di chi attende risposte specie in questo momento di crisi. La volontà di tutti non è certo quella di fare perdere autorevolezza e rappresentatività ad Orvieto" - ribadisce il presidente che cita al tal proposito il sostegno compatto dei sindaci per l'elezione di Toni Concina alla vicepresidenza dell'Ati 4 e alla nomina nel direttivo dell'Anci del sindaco di Porano Giorgio Cocco. Entrambi i sindaci sono espressione del centrodestra. Dal canto suo invece il vicesindaco e assessore alla Sanità, Massimo Rosmini smentisce seccamente definendola "del tutto infondata" l'ipotesi di una sua candidatura alla presidenza dell'assemblea dei sindaci L'occasione è buona per Rosmini anche per ribadire la gravità della mancata elezione del sindaco di Orvieto. "Dal punto di vista formale - afferma Rosmini - questa azione è del tutto legittima. Dal punto di vista politico, forse è mancata la lucidità di valutare anticipatamente tutte le conseguenze negative che questo atto trascina con sé e che rischiano di ricadere principalmente sulle spalle degli abitanti dei piccoli comuni. Prima o poi ne chiederanno conto ai propri sindaci".

Di seguito la lettera di Massimo Tiracorrendo, sindaco di Castel Viscardo e presidente dell'assemblea dei sindaci dell'Ambito Sociale n.12 del Comprensorio Orvietano.

"Ho letto a proposito della mia recente nomina a presidente dell'Assemblea dei sindaci dell'ambito sociale n.12 alcune parole e titoli veramente "curiosi" ed anche per certi versi preoccupanti tra i quali: "Orvieto cenerentola", "vendetta dei Sindaci", "luogo di spartizione politica" !!!, "frattura politica", "disallineamenti" ma di che cosa parliamo?.

Vorrei chiarire di che cosa si occupa l'Ambito Sociale n.12 del Comprensorio Orvietano.

L'ambito socio assistenziale assolve un compito e funzioni per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali per Zone istituite con legge regionale.

L'ATI-4 Umbria (ambito territoriale integrato) che per noi corrisponde ai confini della provincia di Terni, esercita funzioni in materia di politiche sociali definendo indirizzi e obiettivi da perseguire, garantendo uniformità , appropriatezza nel sistema di offerta ed equità per l'accesso alle prestazioni verificandone poi il raggiungimento.

Inoltre, l'ATI provvede all'erogazione dei servizi sociali tramite la zona socialevice presidente dell'ATI n.4 Umbria è il sindaco di Orvieto, eletto da tutti i sindaci della provincia e con l'unanimità dell'Orvietano.

Ricordo che tale organismo assume una natura "strategica e fondamentale" che per competenza si occupa anche del  ciclo del servizio idrico integrato, del sistema integrato di  gestione dei rifiuti, del turismo oltre le materie sanitarie ed alle politiche sociali.

La premessa era doverosa per comprendere che la conferenza sociale di zona dell'Orvietano è un organismo di natura istituzionale, dove si parla di politica sì, ma quella relativa alle problematiche socio assistenziali, quali:

dove i principi di sussidiarietà, solidarietà sono gli elementi fondanti e di ispirazione necessariamente e opportunamente condivisi.

Si ricorda che la partecipazione a tali organismi non comporta alcuna indennità, stipendio ecc. per nessun sindaco, ma al contempo si richiede concretezza, impegno e lavoro, lavoro, lavoro, da assicurare a chi è certamente meno fortunato di noi.

Questi sono per me, ma credo per tutti, le problematiche da analizzare, da condividere e per le quali ricercare progettualità e risposte concrete.

L'obiettivo è quindi quello di fornire sostegno ai diritti sociali di cittadinanza, detti "livelli essenziali di assistenza sociale" (LIVEAS).

Ritengo che tutto ciò debba essere la linea e l'indirizzo guida di una conferenza sociale di zona, compresa quella dell' Orvietano, nel passato portata ad esempio su scala regionale per la capacità progettuale, di innovazione e qualità dei servizi erogati.

L'attività dell'assemblea dei sindaci è stata sempre valutata, non per l'appartenenza politica dei componenti ma per la capacità di programmazione e sintesi nell'analisi delle problematiche e di operatività nella risoluzione delle emergenze e delle politiche sociali.

Parlando di "vendetta", di eventuali "disallineamenti", sinceramente ritengo che in questo modo non si fa interesse di chi attende risposte specie in questo momento di crisi e alla luce dell'incomprensibile taglio ai trasferimenti per la gestione delle politiche sociali.

La volontà di tutti non è certo quella di fare perdere autorevolezza e rappresentatività ad Orvieto, avendo questo comprensorio sostenuto con stima il sindaco Concina alla vicepresidenza dell' ATI  n.4, che ricordo è l'organismo che programma, pianifica e definisce i progetti, comprese le risorse economiche, in tutte le materie e servizi citati, nonché aver condiviso la nomina al direttivo dell'ANCI Regionale di Perugia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) del primo cittadino di Orvieto e del sindaco di Porano Dott. Giorgio Cocco.

Concludendo sento ancora più forte la responsabilità di operare in questo settore così delicato e strategico a favore di un'intera comunità di 43.000 abitanti, composta da 12 comuni che devono stare insieme, non solo su queste tematiche ma su tutto ciò che possa portare idee e rilanciare lo sviluppo, l'economia in un clima di forte coesione sociale."

Pubblicato il: 27/07/2010

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