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ORVIETO - Ditte che si spostano fuori regione, un calo di oltre il 20% degli addetti e integrazione salariale a go - go nei primi sei mesi dell'anno. A lanciare l'allarme per il settore edile dell'orvietano è la Cisl. Il sindacato lo ha fatto ieri mattina in conferenza stampa nell'ambito di una disamina ben più vasta sulla situazione economica del territorio. Male anche la manifattura con la crisi del tessile avvalorata da 45mila ore di integrazione salariale autorizzata nel periodo gennaio - giugno, per la maggior parte ad Orvieto. Turismo fermo ad una media di permanenza di 2,2 giorni. Ecco le emergenze nell'Orvietano secondo il quadro che emerge dall'analisi illustrata dal segretario generale Cisl di Terni, Faliero Chiappini, Raffaele Trentini, responsabile Cisl Orvieto, Francesca Rossi, segretario generale regionale Femca Cisl ed Elio Nevi - segretario regionale Femca Cisl. Per quanto riguarda l'edilizia, ha detto Chiappini "siamo in presenza di una grave crisi che coinvolge l'intera provincia ed anche il territorio orvietano. Il dato provinciale sull'integrazione salariale nei primi sei mesi di quest'anno è di oltre 250mila ore. Nell'Orvietano si avverte con forza questa difficoltà pochi sono i cantieri aperti e le ditte locali spostano le attività verso altre regioni. Siamo in presenza di una riduzione di oltre il 20% degli addetti nel settore. Molte ditte spesso piccolissime si ridimensionano ulteriormente".

Il rilancio? Secondo il sindacato esso può passare "anche attraverso alcuni interventi infrastrutturali fondamentali (e che vengono perciò sollecitati, ndr) per l'economia locale come la complanare e la variante di Sferracavallo". Ma per un cambio di passo rispetto al sistema economico in generale la Cisl chiede "l'attivazione di un tavolo istituzionale che costruisca un progetto per il territorio su cui tutti debbano sentirsi impegnati. Esperienze del passato ci insegnano - è stato detto - che la via dello sviluppo passa anche attraverso la diffusa concertazione locale che metta al centro il bene comune di questa comunità. Come pure è necessario lavorare per stabilire rapporti con territori limitrofi che possono rappresentare un terreno ulteriore di sviluppo delle potenzialità locali". In modo particolare la Cisl sembra guardare al Viterbese.

Per il turismo la ricetta del sindacato indica la necessità di "valorizzare con progetti specifici la qualità del territorio e migliorare l'organizzazione dell'accoglienza ed offrire anche ulteriori alternative in grado di aumentare la permanenza sul territorio, come pure è necessario sviluppare iniziative per le produzioni tipiche".

Pubblicato il: 23/07/2010

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