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Crescendo. Olimpieri, Germani e Antoniella agitano le acque acquietate della politica orvietana

Olimpieri accusa il Crescendo di essere alla base della rovina industriale orvietana, Germani gli ricorda che è al governo della città e che i "comunisti" sono stati sconfitti. Antoniella ricorda l'impegno del Consorzio

foto di copertina

"La crisi del tessile orvietano - dice Stefano Olimopieri in una interrogazione - non sta nella crisi globale degli ultimi due anni. La situazione è andata peggiorando anche grazie alla politica portata avanti dal Consorzio Crescendo. Per questo si deve indagare, attraverso una commissione apposita, su cosa il Consorzio ha fatto in questi anni. Era nato per essere un incubatore di imprese in grado di attrarre nuove aziende e quindi nuove occasioni di lavoro".

Queste affermazioni del capogruppo Pdl al Comune di Orvieto Stefano Olimpieri hanno mosso le acque acquietate della politica orvietana e invitato ad intervenire Giampalo Antoniella, consigliere delegato del  Consorzio Cresecendo, e il capogruppo del Pd,  Giuseppe Germani.
Di seguito le note diffuse da Germani e Antoniella.

CRESCENDO: IL NOSTRO IMPEGNO PER USCIRE DALLA CRISI
di Giampalo Antoniella, consigliere delegato del  Consorzio Cresecendo

Il territorio orvietano sta vivendo la fase forse più acuta della crisi economica ed occupazionale che, ormai da tempo, sta interessando il nostro Paese. Aziende in crisi, fallimenti, licenziamenti e cassa integrazione sono ormai all'ordine del giorno su tutto il territorio nazionale ed in tutti i settori produttivi.

Diversi sono i segnali di crisi che investono settori ed aziende del nostro territorio come le vicende ACAS o Pref Sistem, ma le difficoltà più marcate sono quelle che stanno interessando il tessile-abbigliamento con il fallimento in pochi mesi di due aziende importanti in termini occupazionali come la Sphera e la Grinta ed il rischio, tutt'ora non scongiurato, della cessazione produttiva anche della MManifatture, subentrata alla Sphera con affitto dei macchinari e del ramo produttivo.

Il Consorzio Crescendo è fortemente impegnato, come da sempre, alla ricerca delle soluzioni possibili a sostegno delle imprese, a partire dalle condizioni localizzative delle attività produttive. Anche nel caso della MManifatture, insediata nella nostra struttura ex Mco di Bardano, ci siamo fatti carico di accompagnare  al meglio la fase di avvio dell'attività e stiamo lavorando, d'intesa con le Agenzie Regionali Gepafin e Sviluppumbria, per un rilancio del settore che veda il riassorbimento di tutte le maestranze precedentemente occupate.

Certo le difficoltà date dal quadro generale e locale non sono poche ma come ente pubblico economico, insieme agli enti locali soci, abbiamo scommesso e puntato sulla predisposizione di siti ed aree produttive qualificate e dotate di tutte le infrastrutture, anche le più moderne, come la connettività a banda larga.

Il persistere della crisi ha fortemente rallentato l'insediamento di nuove attività ma l'impegno di tutti dovrebbe andare nella direzione della creazione delle migliori condizioni attrattive possibili mettendo in sinergia sforzi e risorse per infrastrutture (Casello Nord e Complanare, Videosorveglianza, dotazioni energetiche) condizioni finanziarie incentivanti, ecc.

 

ORVIETO. ANCORA GIAPPONESI NELLA GIUNGLA

di Giuseppe Germani, capogruppo PD al comune di Orvieto

Con l'uscita dell'altro ieri sul Consorzio Crescendo, il consigliere Olimpieri ha voluto simpaticamente emulare le gesta di quel soldato giapponese che, lasciato a guardia di un'isola deserta, continuò a combattere contro "eserciti fantasma" per oltre vent'anni dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale. In modo pressoché analogo, il nostro, da più di un anno al governo della città, prosegue nella sua perenne battaglia di opposizione contro enti e aziende da lui ritenuti, con somma evidenza, la causa di tutti i mali di Orvieto. Il suo problema non è quindi di governare, ma di distruggere tutto quanto viene dal passato.

Tuttavia la guerra è finita, e quegli enti fino a ieri appannaggio dei "comunisti" oggi sono spesso diretti da amministratori di centrodestra (Tema, Centro Studi) o con propri amministratori nei consigli di amministrazione (Crescendo) e comunque soggetti al controllo dei comuni soci che, annualmente, ne verificano ed approvano i bilanci preventivi e consuntivi corredati da relazione dettagliata sull'attività dell'ente. I consigli comunali possono, peraltro, anche attraverso le proprie commissioni consiliari, chiamare gli amministratori delle aziende partecipate a relazionare sulla propria attività.

L'ennesimo attacco al Crescendo ripete pedissequamente uno schema a cui Olimpieri è affezionato: quello del moralizzatore che vede in ogni dove sprechi, prebende e privilegi di sinistra.

Così, invece di parlare del Consorzio Crescendo con il rappresentante del sindaco Concina che siede nel consiglio di amministrazione, preferisce far finta di nulla e credersi ancora rivestito del candore riservato all'opposizione non compromessa. Ma chi parla non è il capogruppo del Pdl che sostiene sindaco e Giunta? Non ha quindi una qualche responsabilità di governo?

Orvieto ha un sistema economico e produttivo in crisi?  Certo. È la stessa crisi che vive l'Italia e che il governo in carica si è ostinato a negare dinanzi alla più spaventosa evidenza.

A fronte di fenomeni del tutto straordinari, che cambiamo gli assetti produttivi del Paese, dell'Europa e del mondo occidentale, ad Orvieto si individua nel consorzio Crescendo la vera causa degli sconquassi, della disoccupazione, delle gravissime difficoltà del settore produttivo.

Perché non il capogruppo del Pdl spiega questa sua dottrina alle operaie della Mmanifatture scese in strada per difendere il posto di lavoro? E perché non trova il modo di illustrarla al milione e passa di lavoratori in mobilità o in cassa integrazione che il nostro Paese drammaticamente registra?

Il Consorzio Crescendo, ente strumentale degli enti soci, ha dato seguito in questi dieci anni agli indirizzi ed ai programmi stabiliti, quando non all'esecuzione di progetti decisi e trasferitegli dai soci, cogliendo pienamente gli obiettivi prefissati al momento della sua costituzione. Oltre a ciò, il Consorzio è stato capace di rispondere alle sollecitazioni impresse ad una dinamica di sviluppo locale del tutto nuova, ampliando l'area di riferimento territoriale (dai 5 comuni soci fondatori agli attuali 19) e cogliendo le opportunità che via via si prospettavano nei diversi settori di attività: realizzazione di aree e siti produttivi, reti telematiche, produzioni di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico).

E' chiaro che la stagnazione, prodotta dalla crisi che attanaglia il Paese e che non risparmia certo l'Orvietano, ha determinato un forte rallentamento nell'insediamento di nuove attività produttive, come invece la domanda di alcuni anni fa lasciava presupporre; ma ciò non modifica un giudizio positivo sull'operatività del Consorzio e sulle condizioni create per drenare gli effetti della crisi e sostenere nuovi processi di sviluppo e di crescita.

È tuttavia importante aprire una riflessione, in sintonia con quanto sta avvenendo a livello regionale, sulle funzioni degli enti di sostegno allo sviluppo locale e territoriale, al fine di adeguare la loro missione e la loro strumentazione alle mutate condizioni economiche e sociali.

Occorre quindi affrontare questa difficile congiuntura economica mettendo a sinergia tutti i progetti e gli sforzi dei diversi soggetti economici, sociali ed istituzionali.

Noi ci ritroviamo nello spirito costruttivo del tavolo istituzionale di ieri sulla crisi della Mmanifatture. Tocca allora ad Olimpieri, capogruppo del Pdl,  decidere da che parte stare, posto che non può certo recitare tutte le parti in commedia. Faccia sapere quindi alla città se vuole fare l'uomo di governo o di opposizione. Perché, in questi casi, fare chiarezza vuol dire coltivare una responsabilità che si perde se si vuole essere dappertutto.

 

Pubblicato il: 21/07/2010

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