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Ripresa la campagna di scavi al Campo della Fiera

Al lavoro numerosi studenti perugini, marchigiani e di altre Università italiane straniere, fino a metà agosto. E' finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto 

Sono riprese in località Campo della Fiera di Orvieto (TR) le ricerche archeologiche condotte dall'Università di Perugia in collaborazione con l'Università di Macerata e dirette dalla Prof.ssa Simonetta Stopponi. Alla campagna, che proseguirà fino alla metà di agosto, oltre agli studenti perugini e marchigiani, partecipano, come di consueto, allievi di altre Università italiane e straniere. I giovani impegnati nelle indagini si misurano con la fondamentale esperienza dello scavo, apprendendo tecniche di esplorazione del terreno, di rilievo grafico e fotografico, di classificazione dei materiali, di computerizzazione dei dati.

I risultati finora ottenuti sono di grandissimo interesse e documentano l'importanza storica di un sito che dalla metà del VI secolo a.C. fu l'importante santuario federale etrusco, divenendo poi luogo di culto romano e continuando in epoca cristiana e medievale, quando fu sede della chiesa di San Pietro in vetere. La sua funzione di luogo sacro ebbe dunque lunghissima vita e perdurò per 1900 anni, fino alla Peste Nera del 1348.

Nel 2009 i lavori hanno consentito di mettere in luce, oltre alle strutture di grandi edifici etruschi, pavimenti romani a mosaico di tessere nere, il deposito di lamine bronzee di un carro della fine del sesto secolo a.C., parti di statue etrusche in terracotta, ceramiche greche e dell'Italia meridionale, iscrizioni ed ex-voto etruschi. La prossima campagna di scavo apporterà sicuramente ulteriori novità per quanto riguarda sia il periodo etrusco che quello romano.

Lo scavo non ha prodotto e non produrrà unicamente risultati scientifici ed opportunità didattiche, ma strutture e materiali arricchiscono il patrimonio culturale della città e della regione. Quanto è stato e sarà messo in luce costituisce un apporto alla conoscenza della storia e alla valorizzazione delle emergenze archeologiche di Orvieto e rappresenta un polo di riferimento e un punto di forza nell'ambito del locale Parco Archeologico ed Ambientale.

I lavori, condotti su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, rientrano nell'ambito di un progetto reso possibile dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che ha creduto nell'iniziativa concedendo dal 2009 il necessario finanziamento. "La liberalità dimostrata dall'Ente nei confronti di attività istituzionali dell'Università, quali la ricerca scientifica e la formazione professionale - dice la prof.ssa Simonetta Stopponi - non soltanto rientra nell'attenzione sempre prestata al mondo della cultura, in particolare del territorio orvietano, ma testimonia anche la profonda sensibilità nei riguardi delle giovani generazioni. Altre Istituzioni parimenti collaborano al buon esito dell'impresa: l'Università di Macerata contribuisce al mantenimento dei suoi studenti, il Comune di Orvieto fornisce alloggio gratuito ai partecipanti e spazi per i depositi, la Protezione Civile e il Centro Servizi Manutentivi comunali offrono generosamente la loro attiva collaborazione, l'Opera del Duomo ha concesso per venti anni al Comune i terreni di sua proprietà per lo svolgimento delle ricerche".

Pubblicato il: 19/07/2010

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