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Il tessile in ginocchio: licenziate le 29 dipendenti di MManifatture di Bardano

È il colpo di grazia per il tessile orvietano che, con il recente fallimento anche di Grinta, arriva a contare circa 120 operaie altamente specializzate che hanno perso il lavoro

ORVIETO - Il tessile in ginocchio: licenziate le 29 dipendenti di MManifatture di Bardano. Risultato: dalla fine del mese di luglio tutte le operaie saranno a spasso. È il colpo di grazia per il tessile orvietano che, con il recente fallimento anche di Grinta, arriva a contare circa 120 operaie altamente specializzate che hanno perso il lavoro. Le lettere di licenziamento da parte della proprietà di MManifatture sono partite mercoledì scorso.  Preoccupata la categoria della Cgil che annuncia la mobilitazione. "Al di là delle ragioni che motivano le scelte delle parti - afferma Stefano Cancellieri, segretario provinciale della Filctem Cgil - è certo che non si può ancora una volta penalizzare le lavoratrici dell'azienda e dell'intero settore produttivo. Pertanto - fa sapere Cancellieri - abbiamo inoltrato una richiesta di incontro urgente con le parti e con le istituzioni tutte, al fine di scongiurare la perdita di ulteriori posti di lavoro, non lasciando intentata nessuna strada fino alla mobilitazione dell'intero territorio". Sulle ragioni del licenziamento, tuona anche l'assessore comunale allo Sviluppo Economico. "Se il licenziamento è lo strumento di pressione per risolvere questioni di gestione aziendale, dal nostro punto di vista è assolutamente intollerabile" afferma Antonio Barberani che annuncia anche la convocazione urgente di un tavolo per le 17,30 di lunedì prossimo in Comune, ad Orvieto. Al tavolo dovrebbero essere presenti, oltre al Comune, Regione, Provincia, sindacati, associazioni di categoria e proprietà. MManifatture aveva rimesso in moto lo stabilimento di Bardano tra la fine del 2009 e i primi di quest'anno, riassorbendo ventinove operaie delle sessantatré che erano state messe in mobilità a settembre 2009 da Sphera Advanced Luxury Lab. La prospettiva - rivelatasi oggi illusoria - era quella della ricollocazione di altro personale. I primi segnali di difficoltà erano già arrivati ad aprile con la cassa integrazione.

Pubblicato il: 16/07/2010

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