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Apre ad Orvieto un Centro di Ascolto contro la violenza sulle donne

A promuoverlo l'associazione "Albero di Antonia" che ha presentato il progetto in occasione del tavolo interistituzionale per il contrasto alla violenza alle donne che si è riunito questa settimana in Comune.

ORVIETO - Nasce ad Orvieto un "centro di ascolto" per le donne che intendono uscire dalla spirale della violenza. A promuoverlo l'associazione "Albero di Antonia" che ha presentato il progetto in occasione del tavolo interistituzionale per il contrasto alla violenza alle donne che si è riunito questa settimana in Comune. Il centro offrirà aiuto e sostegno alle donne vittime di violenza fisica o psicologica, avvalendosi di volontarie disponibili tre giorni alla settimana per accogliere le donne che a loro si rivolgono. A breve, a cura dell'associazione, sarà pubblicizzato un banner con un numero di riferimento. Il centro garantirà anonimato e riservatezza, l'accoglienza verrà effettuata da operatrici formate per l'emergenza che hanno frequentato appositi corsi di formazione. Secondo le intenzioni del tavolo, il centro di ascolto è destinato ad essere un tassello, "un punto fondamentale della rete, attivata e coordinata dall'ambito territoriale dell'Orvietano, che interagirà con tutti gli altri soggetti istituzionali deputati al trattamento della tematica". Di qui l'importanza del tavolo interistituziuonale aperto dagli assessorati alle Politiche sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Orvieto e impegnato in questa fase nella stesura di un protocollo operativo come punto di partenza delle attività di contrasto alla violenza alle donne e la creazione di una equipe multidisciplinare. Ne fanno parte: gli operatori dei servizi sociali del Comune e della Asl, polizia di Stato e carabinieri, i rappresentanti dei Comuni dell'ambito dell'Orvietano, della polizia municipale e dell'associazione l'Albero di Antonia. "Questa nostra azione - ha detto l'assessore alle Pari Opportunità, Cristina Calcagni - è finalizzata ad arrivare ad un testo di legge regionale che ricomprenda non solo la discriminazione di genere ma soprattutto la violenza di genere. In tal senso la settimana prossima sarò presente ad un tavolo tecnico a Terni riguardante il protocollo operativo della casa Rifugio degli ambiti territoriali 10,11, 12".

Pubblicato il: 15/07/2010

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