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Coldiretti. 'Ciascuno deve saper individuare i propri punti critici, per rafforzare il tessuto imprenditoriale locale'

L'associazione entra nella polemica che ha investito il vino di Orvieto nei giorni caldi in cui il consorzio ha stabilito la riduzione della resa per ettaro

ORVIETO - "Nessuno si senta "figlio di un dio maggiore", tutti lavorino per il bene dell'Orvieto". È Coldiretti Umbria, anche in risposta a Confagricoltura, ad entrare nella polemica che ha investito il vino di Orvieto nei giorni caldi in cui il consorzio ha stabilito la riduzione della resa per ettaro. L'associazione prende atto con soddisfazione della decisione "scaturita - è detto in una nota - dopo una fattiva collaborazione di Coldiretti nei lavori preparatori, anche in accordo con la Cantina Monrubio, conseguenza di un interesse doveroso in questo particolare momento in cui il settore vitivinicolo necessita della massima sinergia dal punto di vista imprenditoriale e istituzionale". "Certamente - aggiunge Coldiretti - la qualità da sola non basta e quindi il ruolo delle istituzioni e delle strutture di tutela, appare oggi più che mai sostanziale. Per far sì che non si perdano i treni della ripresa però - afferma la federazione umbra - ciascuno deve saper individuare i propri punti critici, per rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. Non aiutano quindi - precisa Coldiretti - gli atteggiamenti di chi punta il dito verso questa o quella struttura. Il compito del nuovo consiglio del consorzio - prosegue Coldiretti - potrà essere meno arduo se tutti sapranno guardare nell'unica direzione del raggiungimento della massimizzazione del reddito per le imprese produttrici. L'auspicio quindi - conclude Coldiretti - è che nessuno si senta "figlio di un dio maggiore", che con il proprio giudizio rischia di ostacolare lo sviluppo di un ampio e condiviso progetto da orientare doverosamente verso il "bene" del vino di Orvieto".

Pubblicato il: 13/07/2010

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