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CALENDARIO VENATORIO. PARERE FAVOREVOLE DELLA COMMISSIONE

Dopo l'audizione cinque modifiche con l'ok della giunta, ma voto a maggioranza e no dell'idv

La terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Massimo Buconi, ha espresso parere favorevole sulla proposta di Calendario venatorio 20010-11, integrato con alcune modifiche maturate dopo l'audizione di ieri e che, prima del voto finale, l'assessore Fernanda Cecchini ha così elencato: per la caccia al cinghiale possibilità per le Province di decidere l'apertura dal primo ottobre al 31 dicembre, con la reintroduzione del giovedì (non più il mercoledì), sabato e domenica; giorni fissi di caccia solo a settembre; anticipo di un giorno per l'addestramento cani (15 agosto); ampliamento del carniere per la specie tortora fino a 7 capi nel periodo di preapertura.
L'assessore ha anche dichiarato la sua disponibilità a convocare una conferenza venatoria regionale, allargata alle regioni confinanti, che possa dirimere molte questioni aperte e migliorare i rapporti fra istituzioni e mondo venatorio.
Il provvedimento, che la Giunta venerdì 9, ha avuto una
votazione pari (5 a favore e cinque contro) ma è passato per il peso doppio che la legge attribuisce al voto del presidente della commissione.
Hanno difeso l'atto il presidente Massimo Buconi che, parlando a nome dei Socialisti riformisti, ha comunque caldeggiato il varo per il prossimo anno di una legge specifica sul Calendario e il potenziamento dell'ufficio caccia della Regione dal punto di vista tecnico normativo, insistendo sul concetto che, indipendentemente dalle norme, la caccia dovrà sempre più
rispondere a criteri etici, sostenibili e compatibili con il quadro
sociale e normativo. Favorevole anche Lamberto Bottini (Pd) che nella audizione di ieri ha  riscontrato un clima generale di condivisione delle scelte fatte ed ha ricordato come la vicina Toscana apre in anticipo come l'Umbria, ma solo alla specie tortora; e Andrea Smacchi (Pd) che dopo le divisioni emerse ieri fra le associazioni, si è augurato un rapporto continuo con il mondo della caccia.
Contro l'atto si sono espressi (2 Pdl, Udc, Lega Nord e l'Idv).
Quest'ultima con Paolo Brutti ha lamentato un'eccessiva pressione venatorio nei giorni della preapertura su due sole specie, tale da mettere a rischio anche i cacciatori. Più articolato il no del Pdl che, con Massimo Mantovani e Rocco Valentino, ha contestato l'eccessivo taglio protezionistico verso alcune specie che nemmeno la legge 157 prevede e la
scarsa collaborazione fra le istituzioni preposte. Per Sandra Monacelli (Udc) serve una legge che disciplini il calendario per evitare il ripetersi ogni anno di un confronto eccessivo; mentre Gianluca Cirignoni (Lega Nord) ha detto, siamo per un'apertura unica della caccia e che coincida con un giorno di festa perché la caccia deve essere una festa per tutti.

Pubblicato il: 10/07/2010

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