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Troppe aziende umbre abbandonano il biologico: serve un intervento deciso per modificare il piano di sviluppo regionale a sostegno del biologico e della zootecnia

Domenica 10 luglio appuntamento con la mostra mercato "bio a Monteluce"

Il trend di crescita che aveva caratterizzato l'agricoltura biologica umbra per molti anni, anche in controtendenza all'altalenante andamento nazionale, con il PSR 2007-2013 si è inesorabilmente invertito.
Gli errori di impostazione del PSR(piano di sviluppo regionale ), con misure agroambientali che irragionevolmente penalizzano il bio a favore dell'integrato, cioè di chi continua a far uso di diserbanti e pesticidi, stanno dando i drammatici risultati annunciati. Dal 2006, anno di massimo sviluppo del biologico umbro, al 2009 si registra un abbandono di oltre il 9% delle aziende impegnate (dati Sinab).
Per i il 2010 la situazione sarà ancora peggiore perché le aziende passeranno dal bio a misure più semplici e meglio ricompensate del biologico, con il conseguente fallimento  delle misure agroambientali; in tal senso i dati ARUSIA ne danno la conferma essendoci quest'anno solo, 181 nuove domande per il biologico contro le 848 dell'integrato.
In questa situazione, mentre in Regione si discute di come investire i soldi del Piano Strategico Nazionale per il Biologico e l'utilizzo dei vecchi fondi sulla comunicazione , sarebbe un controsenso non effettuare subito una seria riflessione sulla revisione del PSR per reinserire quelle proposte più volte avanzate e ostinatamente respinte dal dirigente responsabile. Su questi temi AIAB (associazione italiana per l'agricoltura biologica) da come sempre la piena disponibilità a collaborare con l'Assessorato in virtù ella sua esperienza e conoscenza del settore.
La richiesta di AIAB è  un forte impegno della Regione Umbria nella Conferenza Stato Regioni per un intervento deciso sulla revisione dei premi e il sostegno alla zootecnia. Per questo impegno Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB Umbria, dichiara: "Confidiamo nella sensibilità fin qui dimostrata dell'assessore Fernanda Cecchini di cui abbiamo apprezzato la capacità di ascolto e da ultimo, l'impegno a rimettere in gioco i fondi a sostegno del biologico, rigirati dal Ministero con decreto del 2004 e inspiegabilmente tenuti nel cassetto per 5 anni".
Intanto il lavoro dei produttori biologici per promuovere e far conoscere le bio eccellenze del territorio umbro continua privilegiando la filiera corta. E' già per domenica 10, l'appuntamento con i cittadini consumatori, per il mercato a piazza Monteluce, promosso da AIAB Umbria, ogni seconda domenica del mese.  Oltre ai prodotti alimentari è prevista la bio-animazione per i bambini e l'artigianato a sostegno del terzo mondo.

Pubblicato il: 10/07/2010

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