Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Stazione di Orvieto. Il viceministro Castelli risponde all'onorevole Trappolino

Risposta integrale all'interrogazione del deputato orvietano

 

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03019

presentata da

CARLO EMANUELE TRAPPOLINO 
mercoledì 9 giugno 2010, seduta n.334


TRAPPOLINO e SPOSETTI. - 

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

 - Per sapere - premesso che: 

la stazione di Orvieto (Terni) - essenziale punto di riferimento di un ampio bacino di utenti di una zona vasta che interessa tre regioni contermini (Umbria, Lazio e Toscana) e di pertinenza della direzione territoriale produzione di Firenze - da alcuni anni sta subendo una progressiva marginalizzazione sia a causa della riduzione degli accessi all'alta velocità sia in ragione di una progressiva e significativa diminuzione di personale; 

secondo notizie degli ultimi giorni, evidenziate a mezzo stampa dal sindaco di Orvieto e dai capigruppo in consiglio comunale, il recente piano di ristrutturazione delle Ferrovie dello Stato prevederebbe la soppressione della figura del dirigente movimento dello scalo di Orvieto a partire dall'8 luglio 2010; 

il mancato presenziamento della stazione da parte del dirigente movimento sancisce, di fatto, il compimento di un disegno di marginalizzazione di un territorio che da anni ha costruito un modello di sviluppo e di coesione sociale proprio in virtù di questa fondamentale infrastruttura; 

il mancato presidio da parte del dirigente movimento incide in misura sensibile sulle condizioni generali di sicurezza della stazione, non solo per quel che riguarda particolari occorrenze critiche ma anche relativamente ai compiti di supervisione ambientale e di accertamento di elementi potenzialmente pericolosi per cittadini e passeggeri; 

da tale ulteriore diminuzione di organico conseguirebbe altresì un progressivo degrado delle strutture e dei servizi destinati ai viaggiatori, fenomeno che, nel caso di Orvieto, risulta essere degno della massima attenzione perché trattasi di una stazione costruita quasi un secolo fa e bisognosa di un'attenta e meticolosa manutenzione; 

il degrado in termini di decoro e di sicurezza della stazione di Orvieto colpisce, oltre ai pendolari (che si confrontano con i disagi della quotidianità) anche i turisti che frequentano Orvieto e che hanno potuto usufruire di uno scalo di qualità e completato dalla suggestiva funicolare che collega la stazione al centro del borgo storico; 

le infrastrutture dell'alta velocità hanno determinato sul territorio orvietano un profondo e persistente impatto ambientale e paesaggistico, tanto da modificare in maniera irreversibile i profili e i valori di una delle valli più suggestive dell'Umbria sud-occidentale. Negli anni della realizzazione di questa infrastruttura, fu chiesto alle comunità dei territori di farsi carico del pesante impatto ambientale e paesaggistico in ragione di evidenti vantaggi quali l'accesso all'alta velocità (fondamentale per la qualità della vita degli oltre 1.200 pendolari) e la qualità dei servizi dello scalo ferroviario; 

questa «giustificazione» risulta oggi essere del tutto disattesa con pesanti conseguenze sia per quel che riguarda il traffico pendolare sia per quel che riguarda la qualità - per i temi della sicurezza, del mantenimento e del decoro - della stazione ferroviaria. Al territorio resta il devastante impatto ambientale di un'infrastruttura su cui sfrecciano i treni della disuguaglianza, convogli veloci che annunciano vieppiù i segni dell'inesorabile marginalizzazione; 

la decisione di Ferrovie dello Stato in merito al «declassamento» della stazione di Orvieto viene a condizionare le politiche di sviluppo e di insediamento praticate da questi territori nel corso degli ultimi trent'anni e fortemente orientate in direzione di un recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico e monumentale e sostenuto, in gran parte, attraverso i fondi della legge speciale per Orvieto e Todi; 

al mancato «presenziamento» del dirigente movimento corrisponde un aumento dei disagi dei pendolari orvietani, poiché la gestione del traffico tramite il meccanismo automatico impedisce una flessibile gestione dello scalo in caso di forti ritardi o evenienze non previste -: 

quali siano gli intendimenti del Ministro in merito alla decisione di Ferrovie dello Stato per quel che concerne la stazione di Orvieto; 

se il Ministro non intenda assumere iniziative nei confronti di Ferrovie dello Stato per impedire la concretizzazione di un provvedimento destinato a marginalizzare e impoverire un vasto territorio; 

se il Ministro non ritenga che gli interventi sulla gestione e sulla qualità dei servizi offerti dalle infrastrutture pubbliche a valenza strategica, tali da incidere sugli assetti socio-economici dei territori, debbano essere oggetto di un preventivo e vincolante confronto tra le parti.(5-03019)

 

5-03019 Trappolino: Ipotesi di soppressione, da parte di FS SpA, della figura del dirigente movimento nella stazione di Orvieto e progressiva marginalizzazione della città e dei territori circostanti.

 

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Con riferimento alle questioni evidenziate nell'atto parlamentare in esame, riguardanti la chiusura della stazione ferroviaria di Orvieto, Ferrovie dello Stato, interessata in merito, ha fornito i seguenti elementi di chiarimento.

Nell'ambito di una più generale razionalizzazione dell'organizzazione di Rete Ferroviaria Italiana, derivante dall'attuazione di un piano tecnologico per l'innovazione dei sistemi di controllo del traffico, RFI procede progressivamente al passaggio da un modello di gestione locale delle stazioni ad uno di gestione centralizzata.

L'impresenziamento da parte del personale addetto alla circolazione della stazione di Orvieto, come per tante altre stazioni della rete, fa parte di questo progetto e nessuna penalizzazione ne deriverà né ai pendolari né ai turisti che sceglieranno il treno per raggiungere la città.

Nessuna stazione viene infatti mai impresenziata da personale addetto alla circolazione dei treni se prima non sono stati assicurati, con l'ausilio della tecnologia, per le prestazioni degli impianti (sia in termini di sicurezza, che di affidabilità ed informazione al pubblico) identici livelli, se non addirittura superiori, di quelli garantiti in precedenza.

Con il controllo centralizzato del traffico, infatti, è possibile governare da postazione remota ogni singolo impianto della linea e dare ogni tipo di informazione su ogni singola stazione, con il vantaggio di una visione di insieme del traffico che consente di fornire tempestive notizie in ogni stazione e prendere le più opportune decisioni di circolazione. Tale vantaggio è esaltato nella particolare condizione impiantistica di Orvieto, stazione interconnessa con la Direttissima Roma-Firenze, per la quale il sistema a quattro binari è tanto più efficace quanto più ne è concentrata in un posto centrale la gestione.

Ferrovie dello Stato assicura peraltro che il personale della circolazione attualmente impiegato nella stazione di Orvieto sarà proficuamente ricollocato anche con attenzione a particolari esigenze logistiche eventualmente soddisfacibili.

Viene altresì evidenziato come sempre presso l'impianto di Orvieto resteranno presenti ed attivi importanti presidi di RFI per la manutenzione delle linee.

Per quanto concerne i servizi ferroviari della stazione di Orvieto, è opportuno sottolineare che è non stata attuata alcuna riduzione.

Per quanto attiene ai servizi ferroviari regionali, FS fa conoscere che con il nuovo orario del 13 giugno scorso, relativamente alla stazione di Orvieto, non sono state introdotte variazioni nei servizi a carattere regionale la cui programmazione, si ricorda, rientra nelle competenze delle Regioni.

Relativamente quindi ai servizi ferroviari di media/lunga percorrenza, non risultano variazioni dal 13 giugno 2010 relativamente alla stazione di Orvieto, la cui offerta continua a prevedere:

14 treni Intercity;

2 treni internazionali (Euronight);

2 treni Notte;

1 treno AV «Frecciarossa».

Va, inoltre, tenuto conto che con il precedente orario del 13 dicembre 2009, la predetta offerta era stata incrementata attraverso l'assegnazione della fermata di Orvieto al treno AV «Frecciarossa» 9536 (Napoli-Roma-Bologna), in partenza da Roma alle ore 20.15, con arrivo a Orvieto alle 21.00, che è stato confermato anche con il nuovo orario di giugno.

L'AV 9356 consente, fra l'altro, ai pendolari di Orvieto - che possono utilizzarlo con la «Carta TuttoTreno Umbria» (il cui accordo istitutivo tra Trenitalia e Regione Umbria è stato rinnovato nei mesi scorsi ed esteso anche ai treni AV) - di poter disporre di un collegamento veloce e di qualità per il rientro serale.

Ferrovie dello Stato evidenzia, infine, che non sono previste modifiche all'attuale articolazione del servizio di vendita dei titoli di viaggio: la biglietteria della stazione di Orvieto continuerà, infatti, ad osservare l'apertura sia mattutina che pomeridiana, sette giorni su sette.

 

 

ROBERTO CASTELLI

VICE MINISTRO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Pubblicato il: 07/07/2010

Torna alle notizie...