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Orvieto, una città in stand by

Dalla Piave alla complanare, passando per il parcheggio di via Roma e il casello Nord e la variante di Sferracavallo etc etc etc

foto di copertina

ORVIETO - Orvieto, una città in stand by: dalla Piave alla complanare, passando per il parcheggio di via Roma. La Rupe, fotografata in questo frangente dell'estate 2010, è una città sospesa: questioni rinviate, bloccate, ritardate che, se unite alla crisi che sta lacerando il già sofferente tessuto sociale ed economico, espongono Orvieto al rischio di una vera e propria paralisi.


Caserma Piave: se la passata amministrazione, più impegnata a smantellare Rpo che a promuovere un progetto di riqualificazione della ex caserma, ha finito per accumulare ritardi su ritardi, la nuova gestione comunale, ugualmente, è in grave affanno. Finora, nessun progetto e un pericoloso slittare di scadenze. Prima il bando andato a monte per vizi formali, poi la scadenza del 10 giugno per la pubblicazione del nuovo bando - mai uscito - con la previsione dell'aggiudicazione per settembre.

Ora si mantiene come punto fermo la scadenza di dicembre per la stipula del contratto, ma nulla è stato ancora deciso. In primis: se vendere o dare in concessione gli immobili valutati per 34 milioni 750mila euro. L'operazione è ritenuta "strettamente necessaria alla stabilizzazione del bilancio comunale". Previsti in entrata per il 2011 dalla messa a reddito della ex Piave 3,3 milioni di euro.


Complanare: dal 2004 la Regione ha stanziato circa 12 milioni di euro per l'infrastruttura che, tra progetti preliminari, definitivi e gara d'appalto, non è stata ancora cantierata. L'ultimo episodio che ne blocca l'iter è il ricorso presentato e accolto dal Tar da Rti Icop Spa con Maeg Costruzioni Spa contro il raggruppamento temporaneo d'imprese (Ceprini Costruzioni srl, Edilcentro servizi srl, Alto società cooperativa e Roberto Biagioli) che aveva ottenuto l'affidamento della progettazione esecutiva e della realizazione dell'opera.

Parcheggio di via Roma: di mezzo, anche qui, c'è proprio la ditta che sta tenendo ferma la complanare e che ha realizzato fin qui i contestati lavori del pluripiano. Costato oltre sette milioni di euro, il parcheggio di via Roma è fermo da mesi, mai finito e con investimenti ancora da fare, prima per rimediare alle infiltrazioni, poi per renderlo fruibile a tutti effetti. Servono ancora due ascensori, segnaletica e un sistema di gestione semplificato per un totale, in economia, di 250mila euro. Senza contare che il Comune ha previsto di dare in concessione venticinquennale una parte dei posti auto di via Roma per riequilibrare il bilancio 2009.

Casello Orvieto nord: chi ne sente più parlare? La sensazione diffusa è che quest'opera ormai sia destinata a restare nel libro dei sogni. Inciampi burocratici continui ne hanno caratterizzato l'iter, al punto che lo stesso sindaco è stato costretto a dire, mesi or sono, che avrebbe vigilato contro possibili boicottaggi dell'infrastruttura. Ora le ultime notizie in circolazione sono funeste: sembra che non ci siano i flussi sufficienti a motivare un simile investimento.

E che dire della variante di Sferracavallo, cassata dalle opere pubbliche del prossimo triennio, della variante ai fori di Baschi, ferma in qualche polveroso cassetto, o per restare in città del museo della Ceramica o dell'asilo nido di Ciconia che non vedono ancora la luce?

Pubblicato il: 02/07/2010

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