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Manovra governo. 'In malafede chi dice che l'Umbria può sostenere tagli così ingenti. Non esistono razionalizzazioni per 240 milioni di euro'

Locchi (Pd) risponde a "illazioni" Pdl

"Com'è possibile pensare che da un'ulteriore razionalizzazione della Regione e delle sue strutture, a cui peraltro non ci sottraiamo, l'Umbria possa rimpiazzare i 240 milioni di euro che la manovra del Governo taglierà nei prossimi due anni? Chi dà fiato a questa filastrocca è certamente in malafede: a dimostrarlo sono le prese di posizioni degli stessi presidenti di regione di centrodestra, mentre e a pagarne il prezzo saranno purtroppo famiglie e cittadini".
Renato Locchi, capogruppo del Partito democratico alla Regione Umbria, interviene nel dibattito sui tagli alle regioni previsti nella finanziaria governativa, rispondendo a quelle che definisce "illazioni a mezzo stampa" espresse da alcuni esponenti umbri del Pdl. L'esponente del Pd si rivolge in maniera particolare alla portavoce del centrodestra in Consiglio regionale Fiammetta Modena: "Ogni giorno non manca di fare facile demagogia sui costi delle pubbliche amministrazioni, supportata eccezionalmente anche dalla senatrice Ada Spadoni Urbani. Mi viene da rispondere - aggiunge - con le cifre della Corte dei Conti sugli aumenti della spesa pubblica nell'ultimo quinquennio: i dati, incontrovertibili, ci dicono che comuni e province dal 2004 al 2009 hanno incrementato le proprie spese di circa l'8 per cento (cioè meno dell'inflazione), mentre lo Stato centrale e i suoi mille apparati hanno aumentato il proprio costo
di funzionamento addirittura del 29,9 per cento. E anche dal presidente del Veneto Zaia - dice Locchi - viene quello che appare un sincero appello ad una moderazione e ad un equilibrio nel procedere in una manovra che, se non corretta, potrebbe portare ad un crollo della qualità e quantità dei servizi: trasporti pubblici, scuola, sostegno alle famiglie e al sociale".
Locchi ribadisce poi la "volontà ferma" dell'Umbria di andare a recuperare tutto ciò che è possibile per salvaguardare i livelli di stato sociale, gli incentivi allo sviluppo e i sostegni all'occupazione. "La Regione - sottolinea il capogruppo Pd - ha già fatto molto e farà ancora di più, ma non è immaginabile che dalla soppressione di qualche agenzia regionale spuntino come d'incanto quei 240 milioni di euro di tagli biennali che ci riserva la finanziaria Tremonti. Non ce la farà la piccola Umbria a realizzare queste economie - specifica Locchi - così come non ce la faranno regioni più grandi e più ricche come l'Emilia Romagna, la
Lombardia, il Veneto. Malgrado ciò la Giunta regionale ha comunque già messo in campo provvedimenti importanti, cosciente che mettendo insieme piccole cifre si ottengono alla fine grandi numeri, anche se certo non sufficienti a colmare i tagli. E' per questo - continua - che è stata già avviata la riforma degli Ater, che porterà un risparmio di 80mila euro l'anno.
Già ora gli organi di gestione degli Ati (acqua, rifiuti, sociale) non percepiscono inoltre alcun gettone, così come i presidenti e le giunte delle Comunità Montane. Si tratta del frutto di razionalizzazioni già fatte o in itinere: altre verranno entro breve. Questo però - aggiunge Locchi - non toglie che le conseguenze della manovra, se non verrà rivista come chiedono le Regioni, saranno drammatiche per la tenuta complessiva  della coesione sociale e dell'economia. Si tratta -  sostiene Locchi - di un dato di fatto che dovrebbe portare ad affrontare tali argomenti con più equilibrio, evitando atteggiamenti da tifoseria e valutando l'azione dei
governi senza essere aprioristicamente contrari o scioccamente appiattiti su di essi. sulle quotidiane, e spesso interscambiabili, parole d'ordine
del Governo. C'è bisogno quindi - conclude il capogruppo Pd - che inizi in questa nostra Regione una proficua discussione di merito sulle cose da fare. La premessa a questo confronto è che si riconosca definitivamente che le elezioni sono finite e che il risultato è stato chiaro e robusto".

Pubblicato il: 01/07/2010

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