Informazione sanitaria. All'Ospedale di Orvieto c'è un ambulatorio stomizzati

Comunicazione sanitaria

 

La fortuna avversa, che quando ti investe con intenzione in un  attimo solo può ridurti un cartoccio, si è recentemente misurata con me, non sapendo però, la meschina, con chi mai avesse a che fare.

E difatti dopo una serie di aspre battaglie combattute su fronti diversi la suddetta avversa fortuna è stata costretta ad un rapido ripiegamento non senza però avermi lasciato sul corpo un segno temporaneo della sua violenza.

 

La lunga, faticosa, costosa, snervante guerra tra la vita e la morte, il cui esito finale è conosciuto, invece di togliere interesse alla contesa, si esalta a dismisura nelle piccole e grandi battaglie difensive che l'una costringe l'altra a combattere fin dalla nascita. Naturalmente l'una non è la vita.

 

Battaglioni di batteri, reggimenti di cellule displastiche, divisioni corazzate di virus, curve pericolose, strade viscide, buche, scivoloni in casa e fuori, acqua, fuoco, ghiaccio, gas, droga, imperizia, imprudenza, negligenza, killers prezzolati o agenti in proprio e tante altre entità ancora, sono questi gli eserciti e le armi, dei quali si serve la "cummare sicca" munita di falce fienaia per portare in gran  copia il suo fieno in cascina.

 

Questo cappello in verità un po' troppo ampolloso mi serviva per scrivere le poche righe che seguono inerenti cose molto, ma molto più serie.

 

Ultimamente ho dovuto frequentare e fare esperienza, non come medico ma come paziente, del reparto di Chirurgia del nostro Ospedale a motivo di una patologia addominale acuta risoltasi brillantemente, se pur esitata in una colostomia temporanea.

 

L'occasione della stesura di queste note mi obbliga ad elogiare sia la perizia degli operatori, cioè dei medici, che l'efficienza del reparto nel suo insieme dove infermieri e infermiere preparate, competenti, ma soprattutto disponibili e gentili si adoperano per alleviare, e di molto, la spesso drammatica condizione dei degenti.

 

Dicevo dello "stoma": ebbene lo stoma altro non è che un' apertura creata chirurgicamente attraverso la quale una piccola porzione di intestino viene fatta fuoriuscire dalla superficie dell'addome, e che a seconda della sua ubicazione viene definito con il prefisso "ileo" o "colo".

 

Ora questa apertura di solito temporanea, presente cioè fino all'intervento di  ricanalizzazione, va accudita quotidianamente e con cura particolare in ordine alla funzione che si trova a svolgere. Può darsi però che, una volta tornato il paziente a casa, possano sorgere sia al portatore che ai familiari dubbi e problemi relativi alla gestione del nuovo stato di cose.

 

Per ovviare ad eventuali e probabili inconvenienti il Reparto Chirurgia ha proposto e l'Azienda Sanitaria ha dato sostanza all'istituzione presso l'Ospedale di Orvieto di un Ambulatorio Stomizzati, un servizio cioè che può tornare utilissimo per tutti coloro, e non siamo pochi, costretti per un periodo di tempo più o meno lungo a convivere con tale esito post- operatorio.

 

I problemi possono essere piccoli o grandi. Il Servizio Stomizzati è lì per risolverli.

Il relativo Ambulatorio, il cui referente è il dottor Attilio Attioli e che si giova della competenza professionale dell'infermiera Isabella Bataloni, specializzata in enterostomia, è ubicato presso il servizio di Endoscopia al 1° piano dell'Ospedale ed è aperto tutti i martedì dalle ore 15 alle 18

 

Nella speranza di aver fatto cosa utile almeno per qualcuno segnalando l'esistenza di una nicchia preziosa del nostro Ospedale, colgo l'occasione per rivolgere a tutti i degenti di tutti i reparti quella sublime esortazione, pronunciata la prima volta duemila anni fa, e che suona: "Alzatevi e camminate!", perché fuori vi aspetta un'estate veramente sontuosa.