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Malati oncologici in rivolta all'ospedale di Orvieto

a lanciare l'allarme per il depotenziamento del servizio di day hospital oncologico è "Orvieto contro il cancro". Tanti i reparti e i servizi in crisi, dalla Anestesia alla Medicina Legale... Qui la nota di O.C.C.

foto di copertina
ORVIETO - Malati oncologici in rivolta all'ospedale di Orvieto: la lettera aperta di una paziente ha fatto breccia e adesso a lanciare l'allarme per il depotenziamento del servizio di day hospital oncologico è "Orvieto contro il cancro". Il direttivo dell'associazione si è riunito nei giorni scorsi a seguito anche di segnalazioni di cittadini e pazienti, alla luce dei segnali di depotenziamento del servizio che starebbe creando grave disagio ai malati. Il problema è denunciato da più parti: si ricordi non solo la lettera aperta di Giovanna Biascioni, ma anche la petizione promossa da un'altra orvietana, Bianchina Prosperini che mette in primo piano proprio il servizio oncologico. Il problema principale riguarda il mancato rinnovo della consulenza con il dottor Paolo Gerli che ha lasciato un vuoto nel servizio. Ma non solo. "L'associazione - spiega Occ - già da tempo ha richiesto al direttore generale della Asl di Terni un incontro per illustrargli la progettualità con la quale Orvieto contro il cancro ha dato, dal 1996, risposte concrete ai bisogni dei pazienti e dei loro familiari. L'iniziativa di Occ è volta a salvaguardare almeno il livello dei servizi raggiunto anche grazie alle spinte dell'associazione stessa. Intende, inoltre, dare una risposta ai cittadini ed ai pazienti assicurando la massima attenzione sulla sanità locale". Il rammarico è doppio, come sottolineano alcuni pazienti, sopratutto donne, perché il servizio era uno dei pochi che funzionava bene al Santa Maria della Stella. Quello del day hospital oncologico, infatti, non è certo l'unico problema all'ospedale di Orvieto in questa difficilissima fase. A testimoniarlo anche l'intenzione dei sindaci dell'Orvietano, recentemente annunciata, di elaborare un documento entro i primi di luglio con tutte le emergenze da sottoporre al direttore generale della Asl, "perché - afferma l'assemblea dei sindaci - la situazione che si è creata potrebbe ulteriormente aggravarsi". È così infatti. Basti pensare che nel mese di luglio, per effetto delle ferie e del pensionamento del dottor Enzo Brozzi, l'ospedale di Orvieto dovrà cavarsela con un solo anestesista che dovrà coprire tutti i turni, compresa la reperibilità. O che il dottor Marco Mattorre nominato a capo del distretto sanitario numero 3 di Orvieto, è costretto ancora a ricoprire le sue vecchie funzioni di responsabile dell'unità operativa di igiene e sanità pubblica nel dipartimento di prevenzione. Ma non basta. Con il pensionamento del dottor Bergami sembra destinato a rimanere scoperto il Pes di Monterubiaglio. Per non parlare dei problemi di organico e del blocco del turn over per il Centro salute della stessa frazione. Una struttura che eroga servizi ad una popolazione di circa 7100 abitanti tra Castel Giorgio, Castel Viscardo ed Allerona. Ma il pensionamento del dottor Bergami, unito alla malattia di un altro medico, appesantisce anche il servizio di Medicina legale nel quale resteranno ad operare solo due medici. E ancora, recentemente il tribunale per i diritti del malato aveva segnalato la chiusura "per ferie estive" del neoreparto di Fisioterapia Intensiva. "Si ritiene ingiustificata - aveva detto il responsabile Odero Montanini - la chiusura di un reparto tanto atteso e che soddisfaceva le aspettative dei pazienti ricoverati, pazienti che in passato dovevano essere trattati in ambulatori o altri centri spesso fuori regione". E lo stesso tribunale era tornato sul problema degli anziani che si acuisce naturalmente d'estate senza trovare risposte ad Orvieto, con la Geriatria chiusa ormai da due anni e tante - ben nove - case di risposo messe sotto sequestro per assenza di posti autorizzati per non autosufficienti.

Pubblicato il: 25/06/2010

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