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Socialisti. 'Abbiamo compiuto un atto di responsabilità verso la città. Il PD, prima di accusare gli altri, faccia i conti con i suoi problemi'

La segreteria del PSI risponde al comunicato del Pd che aveva stigmatizzato il voto positivo di Gialletti al bilancio Còncina

Riceviamo e pubblichiamo la nota diffusa dal PSI di Gialletti a proposito di bilancio, PD e gettone di presenza.

La Segreteria del Partito Socialista di Orvieto giudica un atto di grande responsabilità civica il voto favorevole sul bilancio 2010 del suo rappresentante in Consiglio comunale Evasio Gialletti. Si è trattato di una decisione presa su mandato degli organismi del nostro partito, che hanno valutato positivamente il percorso che è stato fatto nei mesi scorsi fino al Consiglio del 18 giugno, cioè dalla firma del Patto per Orvieto in poi, con un lavoro molto serio nel GLP tendente a costruire un bilancio che fosse caratterizzato sia dalla volontà di risanamento e di stabilizzazione che di rilancio e sviluppo. Il risultato finale è frutto di una lunga ma positiva mediazione tra posizioni differenti, ed il gruppo socialista si è distinto per lo sforzo continuo di trovare soluzioni ai numerosi problemi con uno spirito costruttivo riconosciuto da tutti. Dopo tale lavoro non poteva non esserci un voto favorevole.

Non è certo il bilancio che sarebbe auspicabile avere, ma è certamente un bilancio che non fa solo tagli e si sforza comunque di guardare avanti puntando su alcune potenzialità della città fino ad oggi non adeguatamente utilizzate. Valeva la pena evitare il commissariamento? Noi crediamo di sì. Valeva la pena assumerci le responsabilità che ci spettano avendo partecipato nelle predenti amministrazioni al governo della città, senza abbandonare la nave nel momento del bisogno? Noi crediamo di sì.

Abbiamo dato peraltro il nostro voto favorevole nell'assunto che la Giunta faccia quello che è di sua spettanza per attuarlo. Ci auguriamo vivamente che così sia. Questa comunque è la condizione della fiducia che abbiamo dato.

Abbiamo compreso che il PD non avrebbe assunto una decisione coerente con quanto tempo fa si era stabilito insieme di fare, quando, avvicinandosi il Consiglio, è stato evidente che non sarebbe stato promosso alcun incontro di coalizione per verificare le rispettive posizioni e cercarne una comune.

Perciò i problemi di coerenza, di lealtà e trasparenza sono di altri, non nostri. Sono i dirigenti del PD infatti che si sono incontrati separatamente con il sindaco il giorno prima del Consiglio. Forse nella convinzione di essere gli unici titolati a rappresentare il centrosinistra? Forse, visto che non è da oggi che i dirigenti del PD fanno accordi con il centrodestra senza sentire nessuno. Noi non facciamo accordi sottobanco con nessuno.

Il Partito Socialista mantiene salda la sua collocazione, ma non cederà di un millimetro né rispetto agli interessi popolari che rappresenta, né rispetto alle convinzioni dei suoi dirigenti e dei suoi organismi democraticamente eletti, né soprattutto rispetto a quelli che ritiene essere i suoi doveri nei confronti della città. Soprattutto non intende in alcun modo accettare reprimende moralistiche che tendono a metter in ombra la credibilità dei suoi rappresentanti.

Respinge pertanto quanto contenuto nel comunicato stampa del PD datato 19 maggio a proposito dell'emendamento sul gettone dei consiglieri comunali. La verità è la seguente:

1.      le risoluzioni e gli emendamenti sono stati concordati nella riunione dei capigruppo e quindi la sorpresa non è che l'emendamento di Gialletti sui gettoni è stato votato dal centrodestra, ma che ha avuto il voto contrario del PD, seppure con l'eccezione di quello di Roberto Meffi, l'unico coerente appunto con l'impegno assunto nella riunione dei capigruppo sopra richiamata;

2.      Gialletti non ha proposto di aggiungere 12.000 € al capitolo che riguarda le spese per gli amministratori, ma al contrario ha proposto di togliere 12.000 € alla previsione di spesa per gli amministratori (sindaco e assessori) per riconoscere ai consiglieri comunali un minimo, quasi un niente (forse 10 €, o poco più a seduta, insomma qualcosa di simbolico), perché la dignità dei consiglieri (che sono i primi rappresentanti del popolo) deve essere almeno simbolicamente affermata.

Dunque niente a che vedere con le volgari accuse contenute nel comunicato del PD, i cui dirigenti non potevano non sapere come stanno le cose. E' chiaro ora chi "predica bene e razzola male". C'è semmai da esprimere forte preoccupazione se, per dare addosso ai socialisti con uno stile che pensavamo morto e sepolto, e per correre dietro alla demagogia dell'antipolitica tanto di moda, si falsifica scientemente la realtà e si annulla quella cultura democratica di base che non può non vedere nel Consiglio comunale la fonte primaria della rappresentanza popolare e dunque il primo organismo di cui affermare l'importanza rispetto allo stesso sindaco, pure anch'egli eletto dal popolo, e comunque rispetto agli assessori che eletti dal popolo non sono.

Siamo convinti che l'opera di denigrazione gratuita iniziata subito dopo il Consiglio questa volta non passerà e si ritorcerà contro chi l'ha organizzata.

La nostra città ha bisogno di un lavoro serio e responsabile di lungo periodo. Noi siamo per contribuire a che questo lavoro ci sia e dia i frutti sperati. Riteniamo che il centrosinistra in questa direzione debba fare la sua parte. Noi socialisti ci auguriamo che questa parte la si possa fare insieme al PD e alle altre forze del centrosinistra (e noi abbiamo ampiamente dimostrato di essere capaci di stare con lealtà in una coalizione), ma metteremo al primo posto gli interessi della città e non quelli di schieramento. In ogni caso pretendiamo il rispetto della verità e del nostro diritto di pensare ed agire con la nostra testa.

Pubblicato il: 22/06/2010

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