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'Stazione chiusa? Io non ci sto'

Al fianco dei pendolari esponenti bipartisan delle forze politiche e sociali  cittadine

foto di copertina

ORVIETO - Erano circa 300 ieri sera gli orvietani , soprattutto pendolari, che con altrettanti cartelli "Stazione chiusa? Io non ci sto" - "I nostri diritti devono viaggiare" hanno invaso per qualche minuto i binari dello scalo orvietano per manifestare la netta contrarietà al progetto di automatizzazione della stazione di Orvieto. Al loro fianco esponenti bipartisan delle forze politiche cittadine, il presidente del consiglio comunale, l'onorevole Carlo Emanuele Trappolino, la Cgil, Cittadinanza Attiva, ma anche il vescovo della diocesi di Orvieto Todi, monsignor Giovanni Scanavino e per una casualità, ma comunque solidale, il presidente del tribunale di Orvieto, Edoardo Cofano. Assente il sindaco, Toni Concina. "Orvieto non può diventare Civita che muore" ha detto il vescovo che ha ribadito l'importanza dello scalo orvietano per i pendolari e per i turisti. "Così si annulla l'immagine della città, non resterà altro che sradicare il Duomo e portarlo da qualche altra parte" ha concluso Scanavino. In giornata avevano preso posizione in difesa della stazione sia la locale Confcommercio che il senatore umbro, Francesco Ferrante (Pd). "Chiederò al ministro Matteoli - ha annunciato Ferrante - quali sono le motivazioni di questi drastici tagli e quali provvedimenti intenda adottare per garantire ai cittadini di Orvieto, e di tutta l'Umbria, di disporre di un servizio di trasporto pubblico su ferro adeguato allo standard qualitativo degli altri Paesi europei. E' paradossale che alle proteste e alle continue rimostranze dei pendolari umbri per aumentare l'offerta e la qualità del servizio di trasporto pubblico su ferro si risponda con tagli e riduzione del personale ferroviario, che peggioreranno la sicurezza e l'efficienza dello scalo orvietano". Ma in giornata anche Trenitalia è intervenuta nel tentativo di tranquillizzare gli animi. "La completa automatizzazione della stazione - è detto in una nota - innalzerà i livelli di sicurezza e regolarità del traffico e non influirà su alcun servizio ad oggi offerto ai viaggiatori. Trenitalia continuerà ad assicurare i servizi di biglietteria attraverso gli sportelli dedicati, le emettitrici automatiche e i punti vendita convenzionati vicini alla stazione. L'automatizzazione dello scalo, infine, non avrà ripercussioni sostanziali sul personale, che sarà ricollocato all'interno del Gruppo tenendo conto delle professionalità acquisite".

Pubblicato il: 12/06/2010

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