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Caso Campanari, tutto da rifare

Massima soddisfazione" viene espressa per conto di Campanari, dal legale difensore, l'avvocato Manlio Morcella. "Si dovrà rivalutare bene il tutto - afferma Morcella - con ampi margini per un felice e corretto esito della vicenda". La storia della vicenda giudiziaria

ORVIETO - Caso Campanari, tutto da rifare. Lo ha stabilito la terza sezione penale della Suprema corte di Cassazione presieduta dal dottor Guido De Maio che, ieri mattina, ha annullato la condanna, con rinvio alla corte d'Appello di Roma, a carico del poliziotto orvietano. Giorgio Campanari, 37 anni, dopo l'assoluzione in primo grado, nel novembre di due anni fa era stato condannato a quattro anni di carcere, insieme al collega oggi 39enne Stefano Fortini. Concussione e violenza sessuale: le ipotesi reato. Per l'accusa e secondo i giudici del secondo grado, i due avevano costretto alcune ragazze straniere che si prostituivano lungo la Cristoforo Colombo a Roma, ad avere rapporti sessuali con loro. I fatti farebbero riferimento all'aprile - maggio del 2003 quando i due agenti erano entrambi in servizio alla stazione Ostiense. Campanari, che venne anche cacciato dalla polizia a seguito della condanna per essere poi riammesso, si è sempre proclamato innocente: vittima di un'ingiustizia. E ieri i giudici della Suprema Corte, a distanza di sette anni dai fatti, hanno scritto un capitolo importante in questo senso. La vicenda, adesso, verrà di nuovo presa in esame in Appello. Secondo l'inchiesta della magistratura i due, in diverse occasioni in cui erano di servizio notturno, si sarebbero recati sulla vicina via Cristoforo Colombo, per fermare prostitute e condurle in ufficio. Qui, poi - sempre secondo le accuse - avrebbero ottenuto prestazioni sessuali, in cambio dell'impegno a lasciare andare via le donne e a non denunciare le immigrate clandestine. Questo l'impianto accusatorio. Nel 2004, nel corso del rito abbreviato, nonostante la richiesta di condanna da parte dell'accusa, i due erano stati però assolti. Poi la Corte d'Appello (novembre 2008) rovesciò la sentenza riconoscendoli colpevoli di concussione e violenza sessuale. Risultato: una condanna a 4 anni di carcere, al risarcimento danni e al pagamento delle spese. Oltre al licenziamento. "Massima soddisfazione" viene espressa per conto di Campanari, dal legale difensore, l'avvocato Manlio Morcella. "Si dovrà rivalutare bene il tutto - afferma Morcella - con ampi margini per un felice e corretto esito della vicenda".

Pubblicato il: 11/06/2010

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