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Ospedale. Servizio interrotto per ferie

Nota di Odero Montanini, della segreteria dell'associazione Tribunale del Malato-Cittadinanzattiva

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Odero Montanini, della segreteria dell'associazione Tribunale dl Malato-Cittadinanzattiva, su alcuni disservizi in particolare e sull'utilità di rimettere in discussione il ruolo dell'ospedale di Orvieto.

"In relazione alle nostre insistenti richieste di coinvolgimento, che rimangono inascoltate, rispetto alle decisioni  che hanno riflessi diretti sull'utenza,venuti a conoscenza della prossima chiusura per "ferie estive" del neoreparto di Fisioterapia Intensiva, voluto e tanto pubblicizzato dalla precedente Direzione, esprimiamo le nostre perplessità per la decisione assunta ché contraddice  le precedenti, ma soprattutto per le modalità usate, in spregio alle normali regole d'informazione necessarie all'utenza è alle organizzazioni che la rappresentano.

Sebbene d'estate ci sia una oggettiva riduzione dell'incidenza di pazienti acuti ed anche per la sospensione  degli interventi in elezione, si ritiene ingiustificata la chiusura di un reparto tanto atteso e che soddisfaceva le aspettative dei pazienti ricoverati, pazienti che in passato dovevano essere trattati in ambulatori o altri centri spesso fuori regione .

Ricordiamo che la scorsa estate fu chiuso un altro reparto mai più riaperto, come fu chiusa la Geriatria in favore della nuova Medicina d'Urgenza dove "alloggiano o si appoggiano" spesso malati e anziani cronici che non trovano spazio in altri luoghi. Tutto ciò e legato a problemi di cattiva programmazione,o alle fantasie di qualcuno? 

I problemi economici che pur esistono non giustificano i tagli dei servizi e tantomeno l'allontanamento di  preziosi consulenti.

Una cosa è certa, forse l'ospedale di Orvieto individuato nelle strutture dell'emergenza urgenza, dovrebbe rivedere la sua vocazione e tornare ad essere un Ospedale di Comunità.

Un tempo infatti l'ospedale Generale di Zona copriva ampiamente le richieste del territorio di appartenenza,  delle zone limitrofe e di confine, svolgendo un ruolo di "cerniera" con gli ospedali di alta specializzazione.

Oggi alla luce delle limitazioni sugli organici, che non consentono un' ottimale presenza di operatori per far fronte alle emergenze,ma soprattutto per i limiti numerici oggettivi delle stesse, che non giustificano equipe  dedicate,non sarebbe scandalistico riflettere sulla destinazione d'uso della struttura, che per spazi risulta ridondante rispetto al  numero di posti letto autorizzati.

 Il miglior uso dell'Ospedale di Orvieto potrebbe scongiurare l'apertura di strutture ospedaliere in territori vicini evitando pesanti perdite d'utenza, ma questa nostra ipotesi rimane tutta da verificare, con i politici di turno,mentre indispensabile per l'Umbria  sarebbe il potenziamento del soccorso in genere."  

Pubblicato il: 10/06/2010

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