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L'acqua costa e la colpa è del Piano d'ambito sbagliato

Il servizio idrico anticipa alcuni temi della prossima assemblea dei soci. La responsabilità della tariffa sarebbe di chi ha confezionato male il piano, quindi della "politica"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato con cui il SII rimanda agli errori della politica e si offroni i dati del bilancio aziendale.

"In relazione all'assemblea dei soci convocata per mercoledì 9 giugno alle 15,30 ed avente all'ordine del giorno l'esame e l'approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche del consiglio di amministrazione, il presidente Giampiero Lattanzi e i membri di parte pubblica del cda intendono fare chiarezza sulle questioni di attualità in questi giorni e anticipare alcuni temi ritenuti importanti e che verranno discussi dopodomani. "Questo consiglio di amministrazione, nella sua parte pubblica - dichiarano - ha pienamente raggiunto la mission assegnata con le linee d'indirizzo contenute nel piano d'ambito. Alla Sii compete l'attuazione e la gestione di tali linee e non la loro definizione, le questioni relative alla governance del settore devono essere ricondotte in questo contesto, tenendo conto degli sforzi fatti dalla parte pubblica per intavolare incontri tra rappresentanti pubblici e privati e che le eventuali modifiche, comprese quelle statutarie, vanno attuate con il consenso anche dei soci privati". Presidente e cda evidenziano le positive gestioni finanziarie dal 2006 (anno d'inizio del mandato) ad oggi. "Ci apprestiamo a chiudere il consuntivo ancora una volta in attivo di oltre 770.000 euro. Nel 2008 era stato di 78.000, nel 2007 di 780.000 e nel 2006 di oltre 560.000". Sull'importante versante delle tariffe, presidente e cda sottolineano che: "le previsioni del piano d'ambito 2003 prevedevano una tariffa di 0,98 centesimi di euro a metro cubo, calcolando il costo per i cittadini su parametri non rispondenti pienamente alla situazione reale. Il piano d'ambito 2009 porta infatti la tariffa a 1,39 centesimi, ma caricando la differenza fra 2003 e 2006 sui cittadini. Errori di valutazione che sono costati agli utenti ed hanno determinato un mancato introito per la Sii indebolendo la sua capacità gestionale e facendo sentire le sue ripercussioni anche sul settore degli investimenti. Date le condizioni, il costo attuale per i cittadini diventa di 2,11 euro, mentre se si fossero ponderati meglio i calcoli iniziali oggi si pagherebbe circa 1,80 centesimi di euro. Questa situazione non dipende dal gestore che, come è noto, si limita ad attuare il piano d'ambito e non a definirlo. Nonostante questo la Sii può garantire oggi ai cittadini la restituzione di 1 milione e mezzo di euro di positivo gestionale. In questa difficile situazione la società dal 2006 ad oggi ha investito oltre 60 mln di euro su reti di distribuzione, acquedotti e depuratori che presentavano situazioni molto critiche in numerose zone del territorio provinciale, con punte di grande sofferenza nell'Orvietano dove sono state spese notevolissime risorse garantendo finalmente un servizio equo ed efficiente". Sempre sugli investimenti, presidente e cda spiegano le dinamiche relative al mancato avvio del project financing. "La mancata ricapitalizzazione da parte dei comuni per 19 milioni di euro, e che doveva avvenire entro il 1° maggio 2008, è stata una delle cause principali che ha indotto le banche a non concedere il finanziamento, insieme alle recenti evoluzioni degli scenari economico-finanziari a livello internazionale e alla carenza di alcuni strumenti di garanzia. Numerosi Comuni non hanno purtroppo ancora versato alla Sii il capitale dovuto. Questo cda è riuscito con grande fatica ad incamerare circa 10 milioni e mezzo di euro, ma deve registrare a tutto oggi la mancanza di altri 2 milioni e 200mila euro che i comuni non hanno versato. Gli errori riscontrati in corso d'opera sul piano d'ambito hanno indotto il cda a ricorrere per due volte all'arbitrato. Si erano infatti evidenziate voci sottodimensionate su fattori fondamentali quali il costo dell'energia elettrica, previsto in misura inferiore rispetto al reale a causa di calcoli non corretti e del caro-petrolio, l'acquisto dell'acqua e il suo trasporto. "In conclusione ci accingiamo ad approvare di nuovo un consuntivo in attivo, nonostante le evidenti difficoltà non dipendenti dalla società e da questo cda e che si evidenziano soprattutto in un piano d'ambito che va rivisto. Abbiamo condotto una politica di servizio potenziando e migliorando reti e infrastrutture ed operando correttamente dal punto di vista finanziario e tecnico. La Sii è in linea con altre realtà consimili, come ad esempio l'ente idrico di Arezzo, e può tenere bene il confronto anche con territori vicini e più grandi come Perugia che ha una popolazione doppia rispetto a Terni, tenendo fisso come unico obiettivo quello di fornire e garantire un servizio efficiente, efficace e di qualità che va a favore dell'intera comunità ternana".  

     

Pubblicato il: 08/06/2010

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