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'Fiction come veicolo di fede'

E' stato l'ultimo appuntamento in cartellone quello di ieri con il Festival internazionale "Arte e Fede" che, come evento di chiusura, ha proposto un interessante conferenza-dibattito presenziata dal regista Giulio Base, l'attore Franco Nero, lo story editor della Lux Vide Giovanni Capetta, il vescovo Giovanni Scanavino e Don Nazzareno Marconi

 
Don Matteo, Sant'Agostino, Santa Monica, Santa Maria Goretti. Sono fiction che raccontano. Raccontano la religione, la vita. Narrano l'amore. Insegnano la fede. Su questo tema, sull'interpretazione, attraverso la televisione, della fede cristiana, ieri sera, sotto le navate del Duomo di Orvieto, è stato possibile conoscere tutto ciò che si cela dietro una fiction e, soprattutto, quali sentimenti smuove, in un attore, l'interpretazione della vita di un Santo. "Fiction e Fede" è stato il titolo dell'ultimo incontro nel cartellone del Festival di "Arte e Fede" che, domani, in occasione della festività del Corpus Domini, chiuderà ufficialmente questa sua straordinaria quinta edizione.
"Le fiction come veicolo della nostra fede perché è importante riuscire a capire il senso dell'aver fede anche con uno sguardo televisivo che possa anche passare attraverso rappresentazioni come quella di Don Matteo. E' una serata importante e non potevano non servirci di quanto la Lux Vide (produttrice di Fiction come Don Matteo) ci ha offerto in questi anni per aiutarci a riflettere su fede e televisione. Ma, in questo quadro, è  fondamentale il tema dell'amore che può aiutarci a leggere la storia".
Ha commentato così il vescovo della diocesi Orvieto -Todi Giovanni Scanavino l'inizio dei lavori che, per circa un'ora e mezza, hanno interessato il pubblico attraverso i racconti e le esperienze di chi, la fede, prova a narrarla e trasmetterla anche attraverso le fiction. Come Franco Nero straordinario interprete di Sant'Agostino. "Mi sono trovato molto bene nei panni di questo personaggio - ha detto - perché è stato un uomo completo, un uomo vero che ha portato avanti dure battaglie attraverso le parole ma aiutato dalla sua enorme fede. Un personaggio universale, sempre alla ricerca della verità".
Da queste premesse, la prima parte dell'incontro-conferenza è stata dedicata al ruolo del sacerdote nel cinema e nella televisione dei nostri tempi - dialogando sul rapporto tra fede e fiction oggi - in una società che cambia - grazie alla testimonianza del regista Giulio Base (Don Matteo 7) che, alla domanda del moderatore su come riuscisse ad avvicinarsi a personaggi così importanti ed impegnativi, ha risposto: "mi inginocchio e prego perché solo così riesco a capire come fare".
Percorso impegnativo, come ha testimoniato anche lo story editor della Lux Vide Giovanni Capetta "in quanto il limite da dover superare, ogni volta, è la considerazione comune di considerare le fiction religiose come un percorso di semplificazione della vita di un Santo. Ma non è così". L'altra parte dell'evento, invece, è stata incentrata sulla figura di Sant'Agostino, interpretato da Franco Nero. Era presente anche Don Nazzareno Marconi, già consulente del progetto "Bibbia" Lux Vide-RAI, nonché Rettore del Seminario Regionale di Assisi, e Sergio Perugini, Dottore di ricerca in cinema e co-redattore dell'ultimo libro di Mons. Dario Viganò "Il prete di celluloide". Ad aprire e chiudere l'incontro il Coro Polifonico della Cattedrale diretto dal maestro Stefano Benini.


 

Pubblicato il: 07/06/2010

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