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Depotenziamento della stazione ferroviaria, Trappolino interroga il ministro

Sarà presentata martedì prossimo, alla ripresa dei lavori della Camera, l'interrogazione sul depotenziamento della stazione ferroviaria di Orvieto. Stazione ferroviaria, la mobilitazione dei Gruppi consiliari del Comune di Orvieto

ORVIETO - Declassamento della stazione di Orvieto, la questione arriva a Montecitorio. Sarà presentata martedì prossimo, alla ripresa dei lavori della Camera, l'interrogazione sul depotenziamento della stazione ferroviaria di Orvieto. Ad annunciare l'iniziativa l'onorevole Carlo Emanuele Trappolino, deputato umbro del Pd. Ormai - afferma Trappolino - non si tratta più di difendere questo o quel treno oggetto di probabile soppressione. La partita ora è diversa perché è la stessa stazione a rischiare di essere cancellata, e con essa la rete della mobilità su ferro grazie alla quale questi territori hanno saputo costruire un loro specifico tessuto sociale e produttivo. Per quello che si è appreso dalle indiscrezioni - spiega l'onorevole - la stazione di Orvieto, interessata dall'implementazione di un sistema per il telecomando della circolazione del traffico ferroviario e già oggetto di una riduzione dell'organico, resterebbe priva del dirigente movimento (il capostazione) a partire dall'8 luglio 2010. Nel gergo degli addetti ai lavori si parla di mancato presenziamento. In sostanza, la stazione di Orvieto si avvierà ad un rapido degrado delle condizioni ambientali e, soprattutto, delle condizioni di sicurezza. Anche il trasporto dei pendolari subirà pesantissime conseguenze".

"Com'è evidente - continua Trappolino - una tale eventualità potrebbe segnare il compimento di quella marginalizzazione denunciata da più parti, e che il nostro territorio sta subendo per via di una politica della mobilità ferroviaria ormai priva di una missione pubblica". Senza contare che nel settembre 2011 il carico di traffico residuo dell'Alta velocità verrà occupato dal nuovo operatore, il Nuovo Trasporto Viaggiatori. "Il rischio - conclude Trappolino - è che, per Orvieto e per molte altre stazioni, si chiudano completamente le finestre di accesso all'Alta Velocità. Qualche anno fa a Orvieto si presentò una situazione analoga e solo la forte mobilitazione delle istituzioni locali, provinciali e regionali riuscì a far desistere le Ferrovie da quel proponimento. Oggi è importante ripetere quell'esperienza di coordinamento".

Pubblicato il: 05/06/2010

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