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Occupazione e lavoro. La Provincia rende noti i dati del Rapporto 2009

Flessione occupazione del 2,2%, gli effetti della crisi si avvertono anche in provincia di Terni. Il presidente Polli e l'assessore Paparelli: "Occorre una nuova stagione di programmazione della Formazione e delle Politiche del lavoro, volta ad avvicinare i disoccupati alle esigenze formative delle imprese"

L'assessorato alle Politiche formative e del Lavoro rende note alcune anticipazioni relative al Rapporto annuale sul mercato del lavoro che verrà prossimamente pubblicato. Mentre a livello nazionale, l'impatto della evidente crisi economico-finanziaria sull'occupazione, determina una flessione occupazionale dell'1,6% rispetto al 2008, per quanto riguarda il territorio provinciale, la rilevazione Istat evidenzia una flessione occupazionale del 2,2%, confermata dai dati del Rapporto. Il numero delle assunzioni effettuate nel 2009 sul territorio provinciale è diminuito del 15,8% rispetto al 2008. Il numero degli avviamenti al lavoro nel 2009 è stato di 25.431 a fronte dei 30.211 del'anno precedente. La diminuzione riguarda la gran parte dei settori produttivi con una particolare accentuazione per quello edile, per la metallurgia e la fabbricazione di prodotti in metallo e per l'istruzione. La flessione degli avviamenti riguarda ambedue i sessi e coinvolge in maniera sensibile anche i lavoratori stranieri. Nel 2009 si assiste, anche nel caso dei lavoratori stranieri, ad un calo del numero delle assunzioni del 12,8%, inferiore comunque al dato delle assunzioni riferito agli indigeni.

L'incidenza del numero degli avviamenti dei lavoratori stranieri rispetto al totale complessivo è in leggera crescita e pari al 27,6%. Il minor numero di inserimenti lavorativi, unito in molti casi al mancato rinnovo dei contratti a termine e all'incremento del numero dei licenziamenti, (seppur contenuto dall'utilizzo degli ammortizzatori sociali) hanno comportato un aumento del numero degli iscritti nei C.P.I. di Terni e Orvieto che a fine 2009 è di 22.073 unità, di cui 13.790 femmine e 8.283 maschi.

Rispetto al 2008 l'incremento è pari al 14 % in linea con la crescita del tasso di disoccupazione provinciale rilevato dall'Istat, che passa dal 4,3% del 2008 al 7,1% del 2009, rimanendo comunque al di sotto della media nazionale (7,8%).

Per quanto riguarda le iscrizioni nelle liste di mobilità, nel 2009 si rilevano complessivamente 800 iscrizioni, di cui 572 relative alla mobilità non indennizzata e 228 riferite alla mobilità indennizzata. Il confronto con il 2008 evidenzia un incremento complessivo del numero delle iscrizioni pari al 52,7%. Nello specifico, le iscrizioni alle liste di mobilità indennizzata è cresciuta del 62,9% , mentre per la mobilità non indennizzata l'incremento è del 49 %. L'incremento del numero dei lavoratori che nell'anno si sono iscritti nelle liste di mobilità a seguito della perdita del posto di lavoro, pur se consistente, risulta comunque fortemente attenuato dall'utilizzo della cassa integrazione.

"Il forte aumento dei dati relativi alla cassa ordinaria e straordinaria rilevati dall'Inps nel 2009 e nei primi mesi del 2010 - spiega l'assessore alle Politiche formative e del Lavoro Fabio Paparelli - indica come anche il nostro territorio sia fortemente interessato dalla crisi economica generale che tuttora sta producendo effetti negativi sul territorio provinciale. Lo strumento della cassa integrazione ha avuto, in tutto il 2009, e sta avendo anche oggi, una grande rilevanza nel mantenimento e nella salvaguardia dei posti di lavoro all'interno delle aziende, ma la scelta del governo - afferma Paparelli - di finanziare gli ammortizzatori sociali con il Fondo Sociale Europeo riduce drasticamente le possibilità di incentivare l'occupazione e aiutare la ripresa attraverso la formazione professionale e le politiche attive del lavoro.

Il presidente Feliciano Polli rilancia la necessità di in una forte azione di concertazione con le parti sociali: " Pur nella ristrettezza delle risorse utilizzabili - afferma infatti -  occorre attivare attraverso gli strumenti disponibili azioni mirate a corrispondere ai bisogni formativi delle aziende". Per quanto riguarda l'utilizzo del FSE per azioni formative che garantiscano l'integrazione al reddito dei lavoratori collocati in cassa integrazione, il presidente e l'assessore Paparelli evidenziano che la Regione Umbria e le province di Terni e Perugia hanno messo in campo un progetto volto a supportare, con azioni di politica attiva, la qualificazione professionale di lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga nel corso dell'anno 2010. "In particolare - spiega Paparelli - per i lavoratori soggetti a sospensione di lavoro per brevi periodi sono previsti interventi diretti a cura degli operatori dei Cpi con colloqui di orientamento, analisi delle competenze e valutazione dei fabbisogni. Per i lavoratori con sospensioni lavorative più lunghe è invece prevista la partecipazione a percorsi formativi organizzati dalle agenzie formative. In tutti i casi tale progetto è volto ad innalzare la qualità professionale dei lavoratori in modo tale da agevolare, superata la fase di crisi, un più agevole reinserimento in azienda o sul mercato del lavoro". Il presidente Polli e l'assessore Paparelli auspicano infine che la Regione Umbria possa sbloccare al più presto i fondi di competenza della Provincia per dare concreta attuazione alle nuove azioni concertate con le associazioni di categoria.

Pubblicato il: 02/06/2010

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