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Baschi. CasaPound illustra il Mutuo Sociale alla popolazione

L'incontro si è svolto sabato scorso. I contenuti del progetto

Si è svolta nella giornata di sabato 30 maggio l'attesa conferenza sul progetto del mutuo sociale promosso da CasaPound in tutta Italia; attesa perché svoltasi in una città, quella di Baschi, che ha da poco visto approvato lo stesso progetto  in Consiglio comunale, votato all'unanimità.

La conferenza ha visto la partecipazione di Mirko Bernardini, capogruppo di minoranza al comune di Baschi nonché responsabile del nucleo di CasaPound Italia nella stessa città, il quale si è fatto promotore, attraverso il suo gruppo consiliare, della presentazione del progetto alla Giunta comunale; Simone di Stefano, responsabile nazionale di CasaPound Italia che ha spiegato nel dettaglio in cosa consiste il mutuo sociale, rispondendo anche alle numerose domande provenienti da un numeroso quanto interessato pubblico.

Tra gli oratori erano presenti  anche Alfredo Santi ed Andrea Sacripanti, consiglieri provinciali del Pdl  che hanno applaudito il progetto promosso da Cpi,  in quanto rappresenta una evoluzione di un sistema, quello delle abitazioni popolari, che ormai fa acqua da tutte le parti e causa uno spreco di soldi ingente per le casse delle regioni; inoltre, data la perfezione dell'insieme di regole e requisiti che vanno a costituire il progetto del mutuo sociale, questo rappresenta in pieno una valida integrazione se non un'altrettanto valida alternativa a quel piano casa già avviato dal governo a livello nazionale. Una soluzione insomma a quell'emergenza abitativa che, seppur maggiore nelle grandi città, si fa sentire in maniera più o meno attenuata anche nelle nostre realtà.

Bernardini, spiega in sintesi in cosa consiste il progetto del mutuo sociale: "L'idea è geniale quanto semplice. L'ente per il mutuo sociale si occuperà di costruire nuovi quartieri con modelli di bioarchitettura tradizionale, a bassa densità abitativa e con tecniche innovative in materia di fonti energetiche rinnovabili.

Si dovranno utilizzare, per la costruzione dei quartieri, terreni appartenenti al pubblico demanio e quindi con costo zero delle aree edificabili.

Non pagherà famosi e costosi architetti o ingegneri per i progetti, ma bandirà concorsi fra giovani professionisti ed istituti universitari d'architettura e urbanistica. In questo modo, l'Istituto per il mutuo sociale  non dovrà pagare terreni, concessioni, tasse e progettazioni, abbattendo così i costi di costruzione in maniera radicale, poiché, in qualità di ente pubblico, non dovrà mirare al profitto. Questo permetterà di vendere le case costruite a reale prezzo di costo, calcolando esclusivamente materiali edili e manodopera. Il prezzo finale per una casa di 100mq, costruita a queste condizioni è di circa 80.000 euro.

Le case in questione verranno assegnate, quindi vendute, con la formula del mutuo sociale, che deve significare vendita a rate da parte dell'ente alla famiglia che accede al mutuo; la vendita è a prezzo di costo, ossia allo stesso prezzo che è stato pagato  per la realizzazione, senza interessi applicati alla rateizzazione.

Inoltre la rata non dovrà superare la misura di un quinto delle entrate complessive della famiglia, e potrà essere bloccata in caso di disoccupazione. In questo modo, con una rata che non pesa sulle entrate e con un prezzo dell'immobile ridotto rispetto alla quotazione di mercato, nel giro di pochi anni  la famiglia beneficiaria del mutuo sociale diventerà proprietaria della casa, senza doversi accollare dei trentennali mutui bancari pieni di interessi e con il rischio, tra i tanti, di non riuscire a pagare rate elevate e di vedersi in questo modo sottrarre la casa per problemi di pagamento; una casa che tra le altre cose per tutto il tempo della durata del mutuo non sarà mai la tua, diventandolo solamente a tarda età e dopo molti sacrifici".

Pubblicato il: 31/05/2010

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