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Lo sfogo di Stefano Cimicchi

A proposito di notizie di stampa ed interventi politici della CdL, il Sindaco Cimicchi dice la sua

Società

di Stefano Cimicchi

Se non sapessi quanti 'sapienti' si sono arrovellati il cervello su quel comunicato della Casa della Libertà ci avrei riso sopra, come ho fatto altre volte, quando sono state messe in giro chiacchiere false sul privato mio e della mia famiglia. Questa volta è diverso, si è passato il segno e, siccome ho troppo rispetto dei 'politici' della Casa della Libertà e della solerzia del Sig. Claudio Lattanti de 'La Nazione' e di 'Orvietonews' a pubblicare ogni prodotto che esce da quella autentica 'fucina di cervelli', rispondo immediatamente e per le rime. Non credevo di dovermi ancora occupare di questi modi di far politica al termine della mia esperienza di Sindaco avendo 'già dato' in passato su questi argomenti. In compenso spero di aiutare gli orvietani a capire meglio che cosa fanno nella realtà tutti questi generali senza esercito che sono in continuo movimento e chissà cosa altro saranno in grado di combinare da qui ad Aprile. Siccome da tempo c'è chi pone la questione della pubblicità della situazione patrimoniale degli amministratori voglio cogliere l'occasione per dire la mia definitiva opinione su tutto ciò. Intanto c'è la questione del rispetto della privacy che, come è evidente, nel nostro caso non distingue tra pubblico e privato e mette in connessione fatti e persone in modo spesso calunnioso e comunque scorretto e/o inesatto.

A parte ciò, io sarei addirittura orgoglioso di raccontare quello che in 24 anni ha fatto insieme a mia moglie Stefania. Soprattutto a quegli sfaccendati che passano il tempo a dire male di tutti e tutto e a quelli che - pagati dal pubblico - passano il loro tempo ad inondare di lettere le amministrazioni pubbliche e i giornali".
"Io sono 'imprenditore agricolo' dal 1984/85 e da allora ho usufruito, come ogni altro agricoltore, di tutte le agevolazioni che sono state disponibili in questi ultimi venti anni. Quello che sto facend,o attualmente, è la continuità di quello che ho fatto sempre e non riveste nessun particolare significato 'di svolta' della mia attività. Nel particolare, io non ho ricevuto alcun contributo di 414 mila Euro (che, tra l'altro sono circa ottocento milioni delle vecchie lire, neanche un cosa sconvolgente!!) anche perché il Bando del Patto Territoriale deve ancora scadere (il 30 Novembre prossimo) per cui decade l'insinuazione sulla velocità del finanziamento, né ho chiesto una tale cifra a chicchessia. Semmai ho chiesto il contributo che, al massimo, può raggiungere il 15% dell'importo dell'investimento che si intende fare. Tale intervento, nella fattispecie, è per l'acquisto di un casolare contermini alla mia proprietà e la ristrutturazione di un altro del quale sono proprietario dal 1989. Ad essere pignoli onde soddisfare tutti i palati, si potrebbe aggiungere che, recentemente, ho venduto un casolare e che sto alienando una parte del mio patrimonio allo scopo di concentrare tutte le risorse sull'azienda agricola che è e rimane il centro d'interesse fondamentale della mia famiglia. Smantellata la presunta eccezionalità della notizia che cosa rimane? Il conflitto di interessi con Gialletti che svolge un compito politico in una struttura pubblica dove sono le banche a curare l'istruttoria delle domande? Ma siamo impazziti!? Ed io, per esercitare un mio diritto dove dovrei sviluppare allora la mia attività? Tra l'altro - come fanno tutti - ho presentato lo stesso progetto anche sul Piano di Sviluppo Rurale, sul quale ho attenuto già in precedenza un contributo. In quel caso con chi ero colluso? Con Bocci oppure con l'Unione Europea che ha finanziato i piani?".
"In conclusione io credo che in questa interminabile campagna elettorale alcuni abbiano perso un poco la testa ed incorrono in errori che, in passato, hanno prodotto danni irreparabili. Io non cadrò in questo tranello, anche se intendo difendere fino in fondo la onorabilità mia e della mia famiglia; continuerà a lavorare come se stessi in una campana di vetro perché alla fine quello che conta è il lavoro duro e concreto.

Il mio Legale valuterà il da farsi ma vorrei dire un'ultima cosa ai giornalisti orvietani: il loro decalogo professionale impone la verifica delle notizie anche e soprattutto quando si tratta di persone fisiche su aspetti privati, anche se di personaggi pubblici. Io sto al gioco e, mi sembra, per le aggressioni che ho subito non ho mai reagito come avrei dovuto e potuto, non so se altri possono dire altrettanto. Da ultimo ringrazio la mia famiglia per i disagi che da anni affronta in conseguenza della mia vita pubblica, ringrazio anche i tanti amici e cittadini che in questi giorni mi manifestano la loro solidarietà, stima e fiducia e che sanno ancora distinguere l'onestà intellettuale e lo spirito di servizio di chi è personaggio pubblico".

Pubblicato il: 24/10/2003

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