Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Proposte per Orvieto

di Danilo Buconi, ideatoredell'associazione culturale "CENTRO ITALIA" e consigliere comunale Monteleone d'Orvieto

di Danilo Buconi

Premessa

Le notizie che arrivano ogni giorno da Orvieto per il tramite del lavoro lodevole e prezioso della stampa, disegnano un quadro politico certamente complesso ma sicuramente anche risolvibile.

Quindici anni di esperienza amministrativa comunale, cinque anni di lavoro in Consiglio Provinciale e otto anni di esperienza come collaboratore di un gruppo parlamentare della Camera dei Deputati - senza dimenticare la passione politica che mi ha sempre guidato da 25 anni a questa parte e che non potrà certamente essere "uccisa" dal fatto che 12 voti in meno conseguiti alle elezioni non contino nulla rispetto alla possibilità di assegnare deleghe amministrative al di là di candidature e risultati elettorali - mi portano a pensare di poter svolgere, da libero cittadino italiano, qualche considerazione su quelle notizie che giungono da Orvieto e quasi mi autorizzano, anche per il fatto che considero il Comune di Orvieto come il più titolato a svolgere una funzione guida dell'intero Comprensorio con dentro, quindi, anche il Comune all'interno del quale sono onorato di svolgere il ruolo di Consigliere "eletto" e non "nominato" (e la differenza, scusate la libertà che mi prendo, non è da poco!!!!).

La prima considerazione che mi viene alla mente, è che - per la situazione politica che è democraticamente scaturita dalle urne lo scorso giugno - Orvieto, i suoi cittadini, i suoi operatori economici, sociali e culturali, hanno innanzitutto bisogno di un lavoro comune tra Giunta e Consiglio comunale, di un dialogo e di un confronto - anche aspri purché restino dentro i confini della civiltà, dell'educazione e del rispetto - ma serrati e costanti tra l'espressione politica del Consiglio e quella della Giunta. 

La seconda considerazione, prova ad addentrarsi dentro le caratteristiche e le necessità possibili del Bilancio comunale, partendo dal principio che la presentazione dello stesso è diritto e dovere di chi governa ma che la collaborazione di tutti gli organi dell'Amministrazione è severamente doverosa, a prescindere da ruoli e posizioni amministrative e politiche.

Fatta questa premessa, sono dell'idea che se il Bilancio lo richiede, non si possono avere dubbi sulla necessità e sull'opportunità di varare una manovra anche "lacrime e sangue", anche foriera di possibili tagli oppure di probabili lievitazioni dell'imposizione di competenza o tutte e due insieme, anche profondamente impopolari - per usare un termine sempre più in voga di questi tempi - purché nell'ottica di ricostruire prima di tutto un percorso di fiducia tra Amministrazione e cittadini e, in parallelo, un Progetto di rinnovamento, di emancipazione e di sviluppo futuro per la Città del Duomo nella sua interezza economica, sociale e culturale prima ancora che politica; il tutto, anche in rapporto ad Istituzioni superiori come Provincia e Regione, quelle stesse Provincia e Regione che troppo spesso stanno dimenticando Orvieto ed il territorio circostante in nome di una genuflessione silenziosa al capoluogo di Provincia ed alla parte perugina dell'Umbria.

 

Interventi sul Bilancio di Previsione 2010 

Quali misure, dunque, potrebbero rivelarsi utili rispetto alla necessità di rimettere sui binari giusti il Bilancio comunale di Orvieto?

In primo luogo, occorre ragionare su una massiccia operazione di taglio delle spese correnti, operazione che, intervenendo uniformemente sui costi di gestione del sistema amministrativo di Orvieto, sia in grado di ossigenare le casse comunali con almeno 1,5 milioni di euro. Infinita, la lista dei settori di spesa dove intervenire: dai compensi spettanti a Giunta e Consiglio (e relative strutture di pertinenza) alle risorse destinate ai Dirigenti; dalle spese sostenute per i servizi (energia, impianti termici, telefonia) alle spese ordinarie di funzionamento (cancelleria, spese postali, etc.); da una possibile efficiente riorganizzazione del personale (nella quale il Sindacato è chiamato ad una grande assunzione di responsabilità) al taglio di tutti i contributi destinati all'esterno (fatta eccezione per quelli di ordine eventualmente sociale e sanitario).

Particolare ulteriore impegno, nell'ottica di una valorizzazione dell'efficienza quotidiana ampiamente dimostrata, in questo frangente difficile per la Città del Duomo, dovrà essere richiesto al Personale di Vigilanza approvando precise disposizioni regolamentari circa il decoro urbano della Città, il rispetto delle Leggi, dei Regolamenti e delle Ordinanze: obiettivo, far entrare in bilancio circa 500 mila euro da far pagare a chi sbaglia prima di chiedere sacrifici ulteriori al cittadini che con senso civico e quotidiana sensibilità rispondono ogni giorno con correttezza a quanto viene loro richiesto dal punto di vista civico, sociale e culturale.

Una manovra di non poco conto non può non essere operata sul sistema dei parcheggi: attraverso l'innalzamento delle tariffe orarie di quelli già a pagamento e la previsione di trasformare in ulteriori 'stalli a pagamento' di parte di quelli attualmente a sosta libera e gratuita: risultato possibile, 1 milione e 200 mila euro circa. Con la previsione, al contempo, di deliberare la totale gratuità di tutti gli spazi disponibili nel pomeriggio del sabato (a sostegno delle attività commerciali e, anche, come forma di accoglienza del flusso turistico) e di arrivare alla distribuzioni di appositi "tagliandi di parcheggio", emessi direttamente dall'Amministrazione Comunale e distribuiti per il tramite di talune categorie di attività commerciali, in luogo degli attuali parchimetri elettronici.

Un intervento ineludibile appare, anche a prescindere dalle attuali necessità di bilancio, la messa in campo di una globale azione di accertamento di immobili ed imponibili ai fini dell'applicazione dell'ICI sulle unità immobiliari non destinate ad abitazione principale e di quelle destinate ad abitazione principale per i periodi d'imposta fino al 2008, intervento che potrebbe assumere anche un valore di potenziale equità sociale nel momento in cui dovesse evincersi la presenza di difformità reali rispetto alle dichiarazioni presentate; dall'intervento, nel complesso degli eventuali importi difformi e delle sanzioni, potrebbero stimarsi entrate per un valore approssimativo di circa 500 mila euro.

Una partita importante si gioca, invece, in tema di tassa sullo smaltimento dei rifiuti in quanto il Comune di Orvieto potrebbe giocare la partita su tre fronti: rapporti con il soggetto gestore della discarica comprensoriale, intervento sul Regolamento finalizzato a  rideterminare e ridefinire le modalità di imposizione in rapporto alle destinazioni d'uso (ferma restando la necessità di avere un occhio di riguardo nei confronti del commercio, in particolare per quanto concerne il Centro storico), intervento sulle tariffe, commisurando oculatamente quest'ultimo - per quanto ammesso dall'ordinamento legislativo vigente - ad eventuali ed eccezionali situazioni di reddito familiare. Dall'applicazione delle misure suddette si può stimare che l'introito che ne può derivare in termini di entrate per le casse comunali possa orientarsi intorno ai 500 mila euro.

Altro fronte di possibile intervento, questa volta inderogabilmente legato alle capacità di reddito familiare, può essere rappresentato dal complesso dei servizi a domanda individuale, dalla cui revisione delle tariffe - anche solo applicata ai redditi superiori a 30.000 euro annui - può ricavarsi una maggiore entrata stimabile intorno ai 100 mila euro.

Fin qui, l'analisi degli interventi possibili andando ad agire esclusivamente sulle voci di entrata e di uscita nella spesa corrente annuale dell'Amministrazione, dalla cui sommatoria si raggiunge un introito complessivo ammontante a circa 4 milioni 300 mila euro, dei quali 1,5 milioni di minori uscite (tagli alle spese) e 3,8 milioni di maggiori entrate (parte dei quali ricavati dalla verifica capillare della congruità della contribuzione fiscale e dall'ampliamento dell'azione di controllo del territorio da parte del personale di Vigilanza).

In aggiunta alle misure sin qui illustrate e rappresentate, a compimento dell'azione di impulso amministrativo del Comune di Orvieto, si ritiene utile, vantaggioso ed opportuno un intervento pluriennale concernente l'ampliamento dei civici cimiteri presenti sul territorio comunale, operazione di investimento in grado anche di liberare risorse finanziarie utili alla gestione del Bilancio ordinario.

L'intervento in questione muove da un'analisi della composizione anagrafica della popolazione orvietana e, sulla base di questa, prevede la realizzazione di nuovi loculi cimiteriali in ciascuna delle ubicazioni presenti sul territorio comunale nell'ambito di un piano temporale quadriennale.

I numeri complessivi dell'intervento posso stimarsi secondo lo schema che segue:

4.000 il numero dei nuovi loculi da progettare e realizzare;

1.900 euro il costo medio complessivo di costruzione per ciascun loculo;

3.400 euro il prezzo medio di concessione dei singoli nuovi loculi;

13.500.000 di euro il ricavo complessivo prevedibile dall'intero intervento nell'ambito dei quattro anni, interamente finanziato con i ricavi delle concessioni, senza alcun costo aggiuntivo per le casse dell'Amministrazione, versati in tre rate (rispettivamente del 30, del 40 e del 30 per cento) delle quali la prima al momento del preliminare di acquisto, la seconda entro 30 giorni dalla data di inizio effettivo dei lavori e la rimanente parte entro 30 giorni dal compimento delle operazioni di collaudo finale dell'intervento.

Ipotizzando il compimento della progettazione definitiva dell'intervento, a cura degli uffici tecnici comunali, entro il 31 agosto 2010, si può ipotizzare che già a partire dal mese di ottobre 2010 si possa pubblicare il bando pubblico per l'assegnazione dei loculi stessi riuscendo quindi ad incamerare, prima del 31 dicembre, le somme dovute per la prenotazione e, quindi, ipotizzando per difetto, si può desumere un potenziale di entrate per il Comune, per l'anno 2010, intorno a  3 milioni di euro, somma che potrebbe essere utilizzata all'interno del bilancio annuale in quanto costituente parte del sovrapprezzo dell'intervento destinabile alla cura delle aree, degli spazi e dei servizi cimiteriali - e delle aree circostanti pertinenti - successivamente alle concessioni e, quindi, non necessario alla copertura del costo di intervento.

In conclusione, per quanto concerne il contributo alla definizione del Bilancio preventivo 2010, si può riassumere secondo lo schema che segue, il complesso delle proposte avanzate e dei relativi incameramenti finanziari per le casse comunali:

 

PROPOSTE BILANCIO 2010 COMUNE DI ORVIETO

Settore

Intervento

Gettito previsto (euro)

SPESE CORRENTI

Riduzione dei compensi di Amministratori e Consiglieri;

Riduzione non inferiore al 15% delle spese per energia, impianti idrici e termici, spese telefoniche;

Riduzione del 20% delle spese postali e di cancelleria;

Riduzione delle spese per consulenze, rappresentanza e per contributi;

Riorganizzazione del personale a partire dalla riduzione del numero dei dirigenti.

1.500.000

PARCHEGGI

Ridefinizione delle aree di sosta a pagamento;

Maggiorazione della tariffa oraria;

Totale gratuità, a sostegno del commercio, dalle 14 del sabato e tutta la domenica.

1.200.000

AMBIENTE URBANO E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

Potenziamento dei servizi di vigilanza e controllo del territorio volto ad incentivare il pieno rispetto di Leggi e Regolamenti.

500.000

ACCERTAMENTI ICI

Azioni di verifica capillare delle dichiarazioni a fini ICI, ai fini dell'accertamento della veridicità e dei regolari versamenti di imposta

500.000

RIFIUTI SOLIDI URBANI

Accertamento dei dati e delle imposte applicate e versate;

Ridefinizione e riderteminazione regolamentare delle superfici soggette a tassazione;

Rivalutazione della tariffa

500.000

SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE

Rivalutazione delle tariffe relative ai servizi a domanda individuale da applicare ai nuclei con reddito superiore a 30.000 euro

100.000

EDILIZIA CIMITERIALE

Realizzazione di nuovi loculi e cappelle gentilizie mediante progetto pluriennale

 

3.000.000

TOTALE DEL GETTITO DERIVANTE PER L'ANNO 2010

7.300.000

 

Interventi 2011 - 2012

Si ritiene opportuno mettere in evidenza che, a parere di chi scrive, difficilmente potrà essere sufficiente intervenire con tenacia, sicurezza e determinazione solo sull'annualità amministrativa del 2010 ma appare evidente la necessità di tenere alta la guardia anche sui bilanci 2011 e 2012 al fine di dare maggiore concretezza agli interventi di consolidamento del bilancio comunale.

A tal fine, si ritiene opportuno - anche in considerazione dell'anticipazione dei tempi di approvazione della Legge Finanziaria 2011-2012 da parte del Governo nazionale - anticipare a settembre 2010 la definizione del Bilancio Preventivo 2011, con l'obiettivo di giungerne ad approvazione entro il 30 novembre, in coincidenza con l'ultima verifica annuale degli equilibri di bilancio prevista dalle normative vigenti in materia.

Tale anticipazione dei tempi, può rivelarsi utile nell'ottica di un forte rilancio degli investimenti (a partire da Complanare e Casello Autostradale Orvieto Nord per arrivare alla riqualificazione della viabilità e delle aree pubbliche di interesse comunale) nonché per inquadrare una nuova prospettiva di sviluppo economico e sociale che, ponendo le basi sul sostegno alle attività tipiche locali, sia in grado di sostenere l'economia delle famiglie e di migliorare e potenziare l'offerta e l'ospitalità turistica di Orvieto sia nei confronti del turismo di lontana provenienza che di quello di prossimità (intendendo come tale quello proveniente, anche nei fine settimana, dai territori e dalle Regioni confinanti).

 

Edificio Ex-Ospedale

Un ragionamento a sé merita di essere intrapreso per l'edificio dell'Ex Ospedale del Capoluogo orvietano per il quale si ritiene opportuno dividere il percorso da quello del complesso della Caserma Piave.

Per l'edificio in questione, in effetti, si ritiene opportuno procedere con una sorta di "assegnazione convenzionata" in virtù della quale l'Amministrazione comunale potrebbe chiedere che buona parte del valore del complesso possa essere remunerato attraverso la realizzazione di opere pubbliche.

Più particolarmente per l'immobile relativo all'Ex Ospedale si prevede di intraprendere il percorso che segue: perizia giurata di stima del valore del bene da parte degli Uffici comunali, pubblicazione del bando di vendita all'interno del quale prevedere il versamento del 15% per valore a base d'asta quale cauzione per partecipare al bando stesso e la remunerazione della restante parte del valore, da parte del soggetto aggiudicatario, attraverso la realizzazione di opere pubbliche di riqualificazione urbana del centro storico e delle aree adiacenti secondo progetti e linee guida impartiti dall'Amministrazione e dagli Uffici, ponendo a base economica degli stessi il vigente Preziario Regionale per Opere Pubbliche.

Dall'operazione, potrebbero derivare vari vantaggi sia a profitto dell'Amministrazione che dell'Aggiudicatario dell'immobile: per il Comune i vantaggi sarebbero rappresentati da una maggiore possibilità di assegnazione dell'immobile e, quindi, dall'incasso più agevole ed immediato dell'importo della cauzione, dalla possibilità di ridurre i tempi di appalto delle opere oggetto di convenzione e, risultato finale, dalla positività dell'investimento delle somme derivanti dalla vendita di un bene immobile nel miglioramento strutturale e qualitativo di altri beni immobili di uso pubblico costituenti servizi ed arredi urbani (parcheggi, marciapiedi, aree verdi, pubblica illuminazione); per il soggetto aggiudicatario i vantaggi sarebbero rappresentati dalla ridotta entità delle somme economiche da versare direttamente, dalla possibilità di diluire in un arco temporale congruamente dipendente dall'entità delle opere da realizzare la concretizzazione delle stesse nonché di lasciare la propria firma ed il proprio nome nelle opere realizzate.

   

 

 

 

Progetto Caserma Piave

Il valore storico ed economico nonché la complessità architettonica del complesso edilizio della Caserma Piave richiedono approfonditi ragionamenti e appropriate soluzioni tecniche e amministrative propedeuticamente alla trasformazione e alienazione o concessione del complesso in esame.

Fatta propria questa premessa, il percorso possibile per una risoluzione del cosiddetto Progetto Piave non può dunque prescindere da una dettagliata e chiara definizione delle possibili destinazioni urbanistiche dell'area, scelta questa fondamentale sia per ottenere un'idea più certa del valore complessivo dell'area e degli immobili sia, altresì, per rendere più chiare le possibili utilizzazioni successive, a beneficio degli eventuali acquirenti o concessionari.

Tralasciando per il momento le possibili destinazioni del complesso - sulle quali mi riprometto di tornare successivamente in separata e specifica sede - le mie conoscenze ed esperienze tecniche ed amministrative mi suggerirebbero di intraprendere, anche per questa area, un mix di scelte diverse che sia quindi in grado di raggiungere cinque obiettivi essenziali: equilibrata appetibilità economico-finanziaria dell'investimento, incasso immediato - a beneficio dell'Amministrazione - di parte del valore attribuito, costituzione - sempre a beneficio del Comune - di una rendita annuale di media durata e di opportuno vantaggio, disponibilità parziale del bene vita natural durante e capacità di attrazione economica, sociale e culturale del progetto, a beneficio di tutto il Comune ma in particolare di residenti ed operatori economici, sociali e culturali del centro storico.

Tornando quindi alle scelte si riterrebbe opportuno propendere per una soluzione che preveda di mantenere alla proprietà comunale - dopo gli opportuni interventi di recupero - il 10 per cento della superficie utile finale e l'intera area recuperabile a parco, di destinare in concessione venticinquennale, rinnovabile per una sola volta e per una durata massima pari allo stesso periodo il 40 per cento del totale e di alienare la restante parte.  Tale scelta, considerato il particolare periodo interessante sia il mondo delle imprese che quello delle pubbliche amministrazioni garantirebbe all'Amministrazione Comunale di assicurarsi un'utile dotazione aggiuntiva di spazi da destinare ad uffici e servizi, una rendita annuale di media grandezza in grado di contribuire a rispondere alle esigenze finanziarie amministrative e, nell'immediato prossimo, un sostanzioso contributo economico da destinare al miglioramento delle potenzialità di attrazione turistica della Città del Duomo (infrastrutture, cultura, eventi, etc.) a sicuro beneficio di operatori e cittadini orvietani.

Pubblicato il: 24/05/2010

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