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Verifiche fiscali per i ristoranti, spunta un famoso locale del centro storico con circa 200mila euro di redditi non dichiarati

I redditi dichiarati "si aggiravano tra i 10mila e i 20mila euro l'anno". Di qui i sospetti dei militari sulla pericolosità fiscale del ristoratore. I controlli della Guardia di Finanza specificatamente mirati al settore della ristorazione continueranno a tappeto nelle prossime settimane

ORVIETO - Verifiche fiscali per i ristoranti, spunta un famoso locale del centro storico con circa 200mila euro di redditi non dichiarati negli ultimi quattro anni e 20mila euro di Iva non versata nelle casse dello Stato. Sono i primi frutti dei controlli iniziati dalle Fiamme Gialle della tenenza di Orvieto nel settore della ristorazione. C'è crisi? È vero e si sente anche sulla Rupe, ma le tasse vanno pagate. Ed è così i controlli della Finanza non stanno guardando in faccia a nessuno. "Controlliamo le realtà imprenditoriali grandi come quelle piccole, le evasioni modeste e quelle più consistenti", conferma il comandante della Guardia di Finanza di Orvieto, il tenente Renato Nava. Nel caso specifico, ad attirare l'attenzione del comando orvietano delle fiamme gialle sono state le dichiarazioni annuali dei redditi presentate dal ristoratore che per ogni anno, "sistematicamente", sarebbero state "integrate da dichiarazioni che andavano a modificare quelle precedentemente presentate". Inoltre, secondo quanto riferisce la tenenza, i redditi dichiarati dal ristorante, che non aveva altre rendite oltre a quelle derivanti dall'attività sottoposta a verifica, "si aggiravano tra i 10mila e i 20mila euro l'anno". Di qui i sospetti dei militari sulla pericolosità fiscale del ristoratore, dal momento che il nome del locale in questione sarebbe "famoso non solo ad Orvieto ma anche oltre i confini nazionali grazie alle citazioni su importanti riviste specializzate del settore". Al termine dell'attività ispettiva della finanza, sviluppatasi principalmente sulla documentazione extracontrattuale, sono stati contestati, come detto, circa 200mila euro di evasione sui redditi e circa 20mila euro di iva non versate nelle casse dello Stato. Al ristoratore non resta ora che mettersi in regola con il fisco. L'evasione accertata sarebbe spalmata su più anni, è per questo che non è scattata alcuna denuncia penale a carico del titolate del ristorante, denuncia prevista per le evasioni superiori ai 175mila euro, ma concentrate in un unico anno fiscale. Nelle maglie dei controlli della Finanza c'è rimasto impigliato anche un altro ristorante, stavolta del Comprensorio dove i militari hanno trovato sette dipendenti, tra addetti al servizio di sala e servizio di cucina. Dei sette, soltanto due sarebbero risultati regolarmente assunti mentre gli altri cinque avrebbero prestato la propria opera completamente in nero. Nei confronti del ristoratore oltre agli accertamenti fiscali - contributivi è stata anche inoltrata la richiesta di sospensione dell'attività in quanto la forza lavoro "in nero" superava, e non di poco, il 20% di quella regolarmente assunta. I controlli della Guardia di Finanza specificatamente mirati al settore della ristorazione continueranno a tappeto nelle prossime settimane.

Pubblicato il: 19/05/2010

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