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Orvieto Doc, il Comitato nazionale Vini ha approvato le modifiche al disciplinare

Per l'Orvieto, accanto alle tipologie secco, abboccato, amabile, dolce, superiore, vendemmia tardiva, è stata introdotta la tipologia Muffa nobile: modifiche all'uvaggio. Arriva il tappo a vite

ORVIETO - Orvieto Doc, il Comitato nazionale Vini ha approvato le modifiche al disciplinare. Queste le principali novità che, contrariamente alle più ottimistiche previsioni, saranno valide già per la vendemmia 2010. Per l'Orvieto, accanto alle tipologie secco, abboccato, amabile, dolce, superiore, vendemmia tardiva, è stata introdotta la tipologia Muffa nobile. Modificate le percentuali dell'uvaggio con il Trebbiano e il Grechetto che devono arrivare al 60%. Per il restante 40% "possono concorrere altri vitigni di colore analogo idonei alla coltivazione per la Regione Umbria e per la  Provincia di Viterbo". Mantenuta la resa a 110 quintali per ettaro, così come richiesto dal consorzio tutela del vino Orvieto al termine di un aspro confronto. Per la nuova tipologia Muffa nobile la resa non deve essere superiore, invece, a 50 quintali per ettaro. E ancora: sono stati adeguati i titoli alcolometrici: "le uve destinate alla vinificazione dei vini a denominazione di origine controllata "Orvieto" devono assicurare al medesimo un titolo alcolometrico volumico naturale del 10% (prima 10,5%, ndr) mentre per la tipologia superiore devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo dell'11% (prima 11,5%, ndr)". Infine è stato introdotto il tappo a vite e il cartone. Così, infatti, recita testualmente la modifica approvata al disciplinare. "Per i vini a denominazione di origine controllata Orvieto e Orvieto Classico, in tutte le loro tipologie, è consentito l'utilizzo dei vari dispositivi di chiusura ammessi dalla vigente normativa in materia. Per la denominazione Orvieto e Orvieto Classico è obbligatorio utilizzare contenitori in vetro fino a tre litri. É consentito, per la sola denominazione di origine controllata Orvieto, con l'esclusione della tipologia superiore, l'utilizzo di contenitori alternativi al vetro costituiti da un otre in materiale plastico pluristrato di polietilene e poliestere racchiuso in un involucro di cartone o di altro materiale rigido di capacità minima di tre litri e massima di dieci litri. Sui contenitori della Doc Orvieto e Orvieto Classico, anche con la qualifica superiore, deve figurare l'indicazione dell'annata di produzione".

 

Il Comitato nazionale Vini, inoltre, si è espresso favorevolmente anche per le modifiche richieste dal consorzio per il disciplinare del Rosso Orvietano, ad eccezione dell'introduzione del Grechetto Rosso nei vitigni principali, in quanto non c'è stata la sperimentazione.  Questa settimana - afferma il direttore del consorzio tutela del Vino, Gianni Chiasso - i nostri disciplinari saranno inviati in Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione. Trascorsi trenta giorni, verranno emanati i relativi decreti che ufficializzeranno, per la vendemmia 2010, le modifiche richieste".

 

Insomma, l'Orvieto sembra deciso a cambiare volto: una nuova campagna di marketing che sta provando a fa crescere l'identità e l'immagine della Doc e ora anche un disciplinare nuovo di zecca. Lo scenario di fondo, però purtroppo, rimane lo stesso. Litigiosità, invidie e gelosie continuano a paralizzare il settore. La ristrutturazione in atto al consorzio di tutela ne è il segnale più tangibile.

 

 

Pubblicato il: 18/05/2010

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