Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Vino di Orvieto, verso il nuovo disciplinare

Mantenuta la resa per ettaro, mentre il consorzio resta nella bufera. Soci e amministratori eccellenti con un piede dentro e uno fuori

foto di copertina
ORVIETO - Orvieto, verso il nuovo disciplinare: mantenuta la resa per ettaro, mentre il consorzio resta nella bufera. Dopo il secco no della Cia all'aumento della resa, da 110 a 120 quintali per ettaro (richiesta avanzata dal Consorzio tutela vino Orvieto nel 2009 al ministero delle Politiche Agricole) l'organismo diretto da Corrado Bottai ha fatto un passo indietro. L'assemblea, nel mezzo del terremoto, scatenato dalle dimissioni alcune settimane fa di diversi soci e amministratori, si è pronunciata per mantenere la resa a 110 quintali. A darne conferma ufficiale lo stesso presidente Corrado Bottai chiamato a gestire questa delicatissima fase della vita del consorzio per la tutela del vino Orvieto. "L'assemblea - afferma Bottai - ha ritenuto di aderire a questo nuovo orientamento. Il consorzio lo porterà avanti insieme alle altre modifiche al disciplinare che vanno nella direzione di una maggiore flessibilità, nel rispetto delle aspettative del mercato". Bottai si riferisce evidentemente anche all'uvaggio della Doc che il nuovo disciplinare dovrebbe modificare e rendere più flessibile per quanto riguarda le percentuali di Grechetto e Trebbiano. La proposta di variazione attende ora la risposta del ministero. Di certo la vendemmia 2010 sarà ancora coperta dal vecchio disciplinare, la prima annata del nuovo disciplinare, invece, potrebbe essere realisticamente quella del 2011. La questione però al consorzio, con soci e amministratori eccellenti con un piede dentro e uno fuori, resta ingarbugliata, per quanto l'approccio di Bottai tenda a stemperare i toni. "Il consorzio - afferma il presidente - si sta riorganizzando, con una ristrutturazione dal punto di vista della sua composizione, anche se poi in questi casi quello che conta non sono le persone, ma l'obiettivo che si vuole raggiungere, ovvero la soddisfazione dei produttori, tanto più difficile in un momento come questo. D'altro canto - aggiunge con una certa diplomazia Bottai - il mondo del vino è in grande movimento, per usare un eufemismo, e il consorzio lo è altrettanto". E la campagna pubblicitaria di rilancio della Doc, partita l'inverno scorso? Forse sarà una magra consolazione (o forse, no, visto l'investimento di oltre 400mila euro), ma "piace" afferma Bottai. "È una sensazione, lo dico a titolo assolutamente personale - dice il presidente - l'impatto sul consumo potrà essere giudicato solo a lungo termine".

Pubblicato il: 14/05/2010

Torna alle notizie...