Autolesionista ogni possibile accordo tra Pd e Udc

Riceviamo e pubblichiamo.

I concetti espressi dall'On. Casini, per il quale nutro profonda stima sia sul piano personale che politico, nel corso della trasmissione televisiva "In mezz'ora" non fanno che confermare il mio pensiero circa l'errore stratosferico commesso dalla dirigenza PD nella ricerca di un accordo politico con l'UDC. Se pensare che il PD possa essere autosufficiente è già autolesionista di suo, arrivare a pronosticare accordi politici di governo con l'UDC, a scapito peraltro di una fascia importante del Centrosinistra, significa davvero volersi dare la zappa sui piedi da soli.

Il Centrosinistra deve operare politicamente e socialmente, da subito, mobilitando cittadini, associazioni, mondo del lavoro, della cultura e della pace, per creare le condizioni democratiche ottimali rispetto ad un possibile ritorno alle urne entro la primavera del 2012 e deve sapersi trovare preparato, politicamente e programmaticamente, a questo appuntamento, unica occasione per tornare a guidare il Paese nel solco della democrazia, del pluralismo, dello sviluppo e della coesione sociale.

In quest'ottica, fondamentale diviene la ricerca di un accordo politico e programmatico di tutto il centrosinistra, senza tentennamenti di sorta, con la Lega Nord, unica forza politica fuori dal centrosinistra ad aver dimostrato interesse, seppur con sfumature diverse, per le problematiche quotidiane dei cittadini e ad aver saputo cogliere la fiducia di questi ultimi, come dimostrano i risultati delle ultime tornate elettorali.

Democrazia, libertà, federalismo, sicurezza e lavoro possono rappresentare i punti di forza di un accordo strategico tra Centrosinistra e Lega Nord: mettendo insieme la disponibilità ad attuare una seria riforma costituzionale in senso federale con il riconoscimento pieno della storia e dei valori fondanti contenuti nella prima parte della nostra Costituzione, l'accordo può essere non solo politicamente possibile ma anche socialmente positivo nei confronti di lavoratrici e lavoratori, pensionati e giovani nonché a beneficio del futuro del Paese.