Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

''Il Jazz ha aiutato la città a crescere culturalmente''

Quota 11. Umbria Jazz la principale manifestazione culturale di Orvieto ha presentato la nuova edizione. Sei giorni di musica di qualità dove spiccano artisti italiani divenuti celebri a livello internazionale

Cultura

di Stefano Corradino

La sorella "minore" di Umbria Jazz torna a scaldare le fredde notti invernali di Orvieto. Dal 27 dicembre al 1 gennaio grandi interpreti del jazz calcheranno le scene del Mancinelli e degli altri luoghi (quest'anno uno in più, il Chiostro di San Giovanni) destinati ai concerti.
"E' la mia ultima edizione", ha affermato con una punta di malinconia il sindaco Stefano Cimicchi durante la conferenza stampa di presentazione. Il sindaco si è lasciato andare ai ricordi: "molto è cambiato da quando Silvero ed altri musicisti (lo stesso Cimicchi, clarinettista mancato, ndr) suonavano negli scantinati e non avevano luoghi per esercitarsi e suonare in pubblico. Oggi abbiamo anche aperto un centro nel quale i giovani possono provare con le loro formazioni musicali per poi esibirsi all'esterno". "Ma in generale - ha concluso il primo cittadino - Orvieto deve fare un attento 'esame di coscienza' e comprendere che l'apporto di Umbria Jazz e l'abbinamento strategico con Perugia ha rappresentato un elemento di straordinaria crescita culturale ed economica".
Dello stesso avviso l'assessore alla Cultura e al Turismo Enrico Petrangeli. "Ci sono due Orvieto" - ha affermato Petrangeli, "una pre-Umbria Jazz e l'altra che si è consolidata a partire dalla prima edizione del festival invernale. Umbria Jazz ha quindi rappresentato un elemento di svolta".
Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz esordisce ringraziando il sindaco e l'assessore comunale per l'impegno "non facile" che le istituzioni hanno dimostrato in questi undici anni. "Una città di soli ventimila abitanti - ha sottolineato Pagnotta - si è accollata la responsabilità di un festival che richiede grande energia e spiccate capacità organizzative". Non nasconde Pagnotta la sua preoccupazione per il futuro. "Non sappiamo chi sarà il sindaco ("e se fosse Parretti?" lo incalza un giornalista) ma non appena insediato dovremo immediatamente misurare il suo grado di attenzione per questa manifestazione. E mi auguro che sia pari a quella dimostrata fino ad oggi".

Spazio al programma. L'undicesima edizione è all'insegna del miglior jazz italiano. Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Nicola Arigliano, Rosario Giuliani, Danilo Rea, Giampaolo Ascolese, Stefano Bollani, Nicola Arigliano, Franco D'Andrea sono solo alcuni dei musicisti presenti.
Con vecchie e nuove formazioni o all'indomani dall'uscita dell'ultima incisione discografica i maggiori talenti del jazz di casa nostra tornano al Winter. Un ospite d'eccezione sarà il sassofonista Francesco Cafiso, bambino prodigio che, a soli 14 anni questa estate ha girato in tour nientemeno che con il celebre trombettista Wynton Marsalis, che è rimasto folgorato dalla sua bravura tanto da volerlo a tutti i costi nel suo spettacolo. Cafiso sarà la guest star del trio composto da Franco D'Andrea, Giovanni Tommaso e Roberto Gatto.

Non sono ovviamente da meno i colleghi internazionali. Terence Blanchard ad esempio. Cresciuto in quella "università" del jazz che furono i Jazz Messengers di Art Blakey, Blanchard è oggi uno dei più importanti trombettisti/compositori/bandleader della sua
generazione. E' stato il vincitore in tre categorie nel referendum annuale indetto dalla prestigiosa rivista americana Down Beat in qualità di Musicista dell'anno, Trombettista dell'anno, Migliore Album dell'anno, secondo posto come leader gruppo di jazz acustico, terzo posto come compositore jazz e autore della soundtrack dell'ultimo film di Spike Lee. Chucky-C è un entertainer di prima grandezza, e molti sono i suoi talenti che risplendono nel vibrante quintetto proveniente da New Orleans: voce, sax tenore, sax soprano, armonica e flauto. La band che lo accompagna è in grado di passare senza soluzione di continuità dal blues al soul, dal funk più tirato alla ballad sussurrata dal sax del leader.
Torna una delle "icone" del Winter, Richard Galliano, assurto in pochissimi anni ai vertici mondiali del jazz, come il principale artefice del rilancio a tutto campo della fisarmonica quale strumento dalle innumerevoli capacità espressive.

Pubblicato il: 21/10/2003

Torna alle notizie...