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Storie e genealogie di famiglie orvietane nell'Ottocento. Platea di gran profilo

A Palazzo Coelli, sede della Fondazione CRO, in occasione della conferenza di Roberta Galli per l'I.S.A.O

Platea di alto profilo, giovedì, a Palazzo Coelli, sede della Fondazione CRO, in occasione della conferenza di Roberta Galli per l'I.S.A.O. "Storie e genealogie di famiglie orvietane nell'Ottocento". Il sindaco Concina, il presidente della Fondazione Fumi, il presidente dell'Istituto Moretti - che ha aperto l'incontro - e, tra gli altri, i professori Satolli, Della Fina, Bizzarri, Riccetti; la direttrice dell'Archivio di Stato di Terni, Rossi e tanti orvietani. Sicuramente merito della relatrice - fresca della biografia su Gualverio Michelangeli (Intermedia Ed.) - e dell'argomento, un viaggio fotografico della memoria attraverso la storia di alcune famiglie locali nell'Ottocento. "è un lavoro di ricerca aperto e continuo - puntualizza la Dott.ssa Galli -, che va oltre il complesso delle realtà familiari orvietane ottocentesche di un certo rango: sia esso sociale, culturale o economico; tralasciando volutamente l'aspetto politico e i differenti schieramenti nella variegata, multiforme e ondivaga situazione locale del periodo."

In particolare, l'attenzione è stata posta su tre famiglie: Buccolini, Franci, Valentini. I Buccolini si ricordano per Geralberto - presente in foto sull'invito - riordinatore e sistematore della nostra Biblioteca comunale. I Franci, con Carlo, ideatore del Museo centralizzato e presidente dell'Opera del Duomo. La ricerca in campo genealogico è ricerca storica capillare; storia quotidiana. Le famiglie di cui si è trattato, infatti, sono una sorta di piccolo laboratorio di ricerca sociale, storica, culturale ed economica della nostra Orvieto, nel periodo in cui - attraverso mille peripezie e traversie politico-sociali - si troverà governata da amministrazioni papaline, napoleoniche e ancora papaline e di nuovo transalpine, fino all'annessione sabauda nel nuovo Regno d'Italia nascente. "La nostra storia, la nostra cultura, la civiltà orvietana, passano sempre per S. Andrea e la Piazza del Duomo: con tutto quel che ci sta in mezzo."

Pubblicato il: 01/05/2010

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