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San Venanzo: indagato per peculato e abuso edilizio operaio della Comunità montana

E' ritenuto "responsabile di un intervento edilizio abusivo (realizzazione di un ampliamento di un fabbricato rurale, in totale assenza del permesso di costruire), commesso con l'utilizzo di beni e mezzi di proprietà dell'ente da cui dipendeva" fa sapere in una nota la Forestale

ORVIETO - Peculato e abuso edilizio: sono queste le ipotesi di reato per le quali indaga il corpo forestale dello Stato, sotto il coordinamento della procura di Orvieto, a carico di un capo operaio della Comunità montana "Orvietano Narnese Amerino Tuderte". Il dipendente dell'ente montano, come noto dalla fine di marzo, è ritenuto "responsabile di un intervento edilizio abusivo (realizzazione di un ampliamento di un fabbricato rurale, in totale assenza del permesso di costruire), commesso con l'utilizzo di beni e mezzi di proprietà dell'ente da cui dipendeva" fa sapere adesso in una nota la Forestale.

Contestualmente alla denuncia è scattato anche il sequestro penale dell'immobile abusivo, situato in località Casella nel Comune di San Venanzo, nonché del mezzo meccanico della comunità montana utilizzato dall'uomo per i lavori di movimentazione del terreno connessi all'intervento edilizio. Un escavatore inutilizzato, a quanto pare, che sarebbe stato in attesa di riparazione per questo sarebbe stato tanto più facile per il capo operaio entrarne in possesso senza che nessuno si accorgesse della sparizione dal parco macchine. I fatti farebbero riferimento ai primi di marzo.

In pratica l'operaio si sarebbe servito del mezzo per movimentare la terra nell'ambito di alcuni lavori di ampliamento, assolutamente non autorizzati, di un casale esistente di proprietà. Non è del tutto chiaro ancora se i lavori siano finiti sotto l'occhio degli uomini del corpo forestale di San Venanzo nell'ambito di una serie di controlli o se specificatamente dietro esposto. In ogni caso, l'uomo non avrebbe potuto negare l'evidenza. Nell'ambito degli accertamenti condotti dalla forestale è stato ascoltato anche il dirigente di riferimento dell'operaio. In Comunità montana, d'altro, era già partita all'epoca un'indagine interna - come aveva ammesso il direttore Gianpiero Lattanzi - che è sfociata adesso nelle dimissioni del capo operaio.

"I risultati dell'indagine sono stati puntualmente trasmessi alla procura ma, contestualmente, anche alla Corte dei Conti" fa sapere adesso sempre Lattanzi confermando la massima disponibilità dell'ente a collaborare con gli organi inquirenti ma anche a tutelare l'immagine della Comunità montana. Le indagini sembrano ormai avviarsi alla conclusione, mentre come detto, il capo operaio, investito dallo scandalo, ha già presentato le dimissioni.

Pubblicato il: 29/04/2010

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