Per il rinnovo della convenzione con l'Atc ci vorrà l'ok dell'Antitrust
La pratica tutt'altro che conclusa, come frettolosamente affermato dal Pd, passerà lunedì prossimo al vaglio della Corte dei Conti e farà un approfondimento anche l'autorità garante
ORVIETO - Per il rinnovo della convenzione con l'Atc ci vorrà l'ok dell'Antitrust. È stato il sindaco ieri in consiglio comunale a dire che la pratica tutt'altro che conclusa, come frettolosamente affermato dal Pd, passerà lunedì prossimo al vaglio della Corte dei Conti e farà un approfondimento anche l'autorità garante. "Non vogliamo bacchettate a posteriori" si è limitato a dire Toni Concina. In realtà sembra che l'ok dell'Antitrust sia necessario in quanto la convenzione con l'Atc è ormai scaduta a novembre quindi, tecnicamente, riconfermare al consorzio pubblico ternano - di cui, per giunta, fa parte anche il Comune di Orvieto - la gestione dei parcheggi e della mobilità alternativa, non sarebbe un vero e proprio rinnovo. Rinnovo lo sarebbe stato se firmato prima della scadenza della convenzione, ora invece c'è il "rischio" di dover indire una gara.
Almeno questo trapela a margine del consiglio comunale di ieri a seguito delle dichiarazioni del sindaco. Della questione, Concina ha parlato perché chiamato in causa da un question time di Angelo Ranchino (Orvieto libera) che si è detto perplesso "su una eventuale convenzione decennale senza controllo sulle tariffe". Concina è rimasto abbottonatissimo "per necessaria prudenza", ha detto. E non ha rinunciato a bacchettare pesantemente il Pd per le continue uscite pubbliche del partito su questo e su altri argomenti relativi al bilancio, uscite definite dal sindaco "gratuite e giovanilistiche". Dal possibile "rinnovo" della convenzione con l'Atc potrebbero entrare nelle casse del Comune 3 milioni di euro. A detta del sindaco sarebbe una delle partite, insieme alla trattativa con Acea, determinanti per la chiusura del preventivo 2010.
Oltre al Pd, il sindaco, come aveva già fatto, è tornato a bacchettare anche la Cgil definendo "folkloristiche e non risolutive" le firme raccolte a sostegno della scuola di musica, la cui sopravvivenza sarebbe messa a rischio dai tagli ipotizzati in bilancio. Sulla questione si è espresso, sempre in consiglio, Angelo Ranchino (Ol), sostenendo che la scuola non sarebbe in pericolo. "Mantenendo un finanziamento di sessantamila euro e ricorrendo ad altri fondi e ad una leggera revisione delle rette, il bilancio della scuola di musica non dovrebbe avere problemi" ha ipotizzato Ranchino chiedendo conferma al sindaco. Concina si riservato è una verifica. Intanto, oggi, sempre sulla questione si terrà un incontro tra i sindacati e il consiglio di amministrazione che gestisce la scuola Adriano Casasole.
Quello che sicuramente l'amministrazione non è in grado di fare in questo momento - e questo pare un dato appurato - sarebbe portare avanti il percorso di deprecarizzazione degli insegnanti avviato quattro anni fa. Il segnale di questo stato di cose era già arrivato a settembre dello scorso anno, con l'interruzione dei contratti, "senza trattativa sindacale" ha lamentato la Cgil.
Pubblicato il: 23/04/2010