Vino, la Cia invita il consorzio a fare un passo indietro: no all'aumento della resa per ettaro

ORVIETO - Vino, la Cia invita il consorzio a fare un passo indietro: no all'aumento della resa per ettaro. L'appello arriva dal presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Orvieto, Giampiero Rosati all'indomani dell'incontro che si è svolto la scorsa settimana del gruppo di interesse vitivinicolo umbro presieduto da Giovanni Dubini. La riunione - fa sapere la Cia - era stata sollecitata "dalle richieste pervenute da alcuni soci , in particolare dalla Cantina Monrubio di Monterubiaglio che ha richiesto un confronto di idee con i soci della confederazione a seguito delle difficoltà che investono il comporto vitivinicolo in generale, ed in particolare in riferimento alla situazione della denominazione di origine di Orvieto". Tema principale della discussione a cui hanno partecipato il presidente regionale Cia Domenico Brugnoni, il direttore Catia Mariani, il presidente della Cia di Orvieto Giampiero Rosati e il responsabile del gruppo di interesse vitivinicolo Giovanni Dubini la richiesta di modifica del disciplinare di produzione dell' Orvieto in merito alla resa  di uva per ettaro.

 "In particolare - spiega Giampiero Rosati - si è dibattuto sulla richiesta avanzata dal Consorzio tutela vino Orvieto nel 2009 al ministero delle Politiche Agricole per l'aumento della resa da 110 a 120 quintali per ettaro e della opportunità o meno alla luce dell'andamento del mercato dell'ultimo periodo di mantenerla inalterata. Dopo ampio dibattito, la Cia ha convenuto sulla necessità di mantenere la produzione per ettaro di uva agli attuali 110 quintali,  ritenendo che in questa fase di mercato un aumento di produzione andrebbe ad appesantire una situazione già critica con ripercussioni negative sui prezzi del prodotto".