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Mancano ancora quasi tre milioni di euro per chiudere il preventivo

Difficoltà a far passare i tagli necessari tra la gente, come è ovvio, situazione politica traballante all'interno della Giunta. Ma tra un mese dovrà essere approvato il bilancio e tutto verrà allo scoperto...

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ORVIETO - A meno di un mese dal termine ultimo per l'approvazione del bilancio, mancano ancora quasi tre milioni di euro per chiudere il preventivo. L'indiscrezione trapela dai tavoli attorno ai quali in queste settimane il comitato tecnico e quello politico stanno cercando di fare quadrare i conti del Comune ed evitare il commissariamento. Ritoccate le tariffe e operati tutti i tagli possibili, con pesanti ricadute anche sui servizi come le mense e i trasporti scolastici, mancherebbero pur sempre quasi tre milioni di euro. Soldi che sarebbe difficile se non impossibile mettere in bilancio anche ipotizzando operazioni in entrata. Dalla Piave, alle energie rinnovabili, ai parcheggi: i progetti ci sarebbero, ma non sarebbero in grado di generare entrate ascrivili al bilancio di quest'anno. E allora che fare? Orvieto libera, pur impegnata nella soluzione delle difficoltà finanziarie, continua a ricordare che, in assenza di nuove entrare e con la spesa da tenere sotto la soglia dei 23,5 milioni di euro, l'unica via legale per uscire dall'impasse è dichiarare il dissesto. Questa ed altre posizioni hanno fatto dire al consigliere del Pdl Pier Luigi Leoni che "moltissimi, a destra e a manca, tifano per il commissario". "Non esiste nel mondo prefettizio - ammonisce Leoni - un essere che possa amare Orvieto quanto possa amarla la classe politica orvietana, nonostante i suoi limiti, le sue rivalità e i suoi rancori". Su tutto si innesta la difficile situazione politica in seno alla giunta, con il caso Sciarra che ancora non ha trovato una soluzione. L'assessore di Orvieto libera è in attesa, orami da più di due settimane, di sapere se le sue dimissioni siano state accettate o meno dal sindaco. Il caso è squisitamente politico. Orvieto libera, lista della quale il primo cittadino Toni Concina è espressione diretta, "accusa" il sindaco e parte della giunta di guardare troppo a sinistra, tradendo il mandato degli elettori. L'accordo col centrosinistra sul bilancio, insomma, sta straziando la minoranza di governo. E il caso delle dimissioni "congelate" di Sciarra appare quanto mai emblematico. Intanto, i ventilati tagli stanno già provocando alzate di scudi. Da ieri, gli insegnanti della scuola comunale di musica "Adriano Casasole" hanno iniziato a promuovere, insieme alla Cgil, una raccolta di firme tra i cittadini a sostegno dell'istituzione che - è detto in una nota - "rappresenta un patrimonio culturale della comunità prima ancora di essere un luogo di lavoro. Più di 400 le firme raccolte soltanto in un paio di ore ieri mattina, tra le 10 e mezzogiorno, all'altezza dell'atrio di palazzo dei Sette (un altro punto per le sottoscrizioni era stato organizzato in piazza del Commercio ad Orvieto scalo). La mannaia dei tagli, secondo le ipotesi di bilancio, si abbatterebbe in maniera pesantissima sulla scuola che vive grazie ad un finanziamento annuale da parte del Comune di 120mila euro. L'amministrazione quest'anno sembra intenzionata a praticare un taglio del 75%, togliendo alla scuola di musica 90mila euro. "Una decisione che rischia di compromettere il futuro della scuola e mette in pericolo oltre venti di posti di lavoro. Pur consapevoli delle difficoltà finanziarie del Comune, è necessario trovare una soluzione. Non è pensabile, infatti, ricorrere ad aumenti smodati della quota associativa annuale, visto che i cittadini potrebbero vedersi già penalizzati dagli ipotizzati ritocchi alle tariffe e ai servizi", afferma Alberto Pecorelli, delegato del sindaco nel cda della scuola.

Pubblicato il: 11/04/2010

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