Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Scoperte negli scavi del Campo della Fiera

Dove da dieci anni un nucleo di studiosi coordinati dalla professoressa Simonetta Stopponi, Ordinario di Etruscologia e antichità italiche presso l'Università di Perugia, è sulle tracce del Fanum Voltumnae.  "Servirebbero investimenti più cospicui, ma non solo da parte della Fondazione Cro, andrebbe interessata la Comunità europea"

foto di copertina

ORVIETO - Campo della Fiera, probabile sede del Fanum Voltumnae, era per gli etruschi il luogo celeste per eccellenza. A testimoniarlo la traduzione di una straordinaria iscrizione etrusca, la più lunga mai trovata ad Orvieto, alla sommità di una base venuta alla luce in un deposito votivo del VI secolo aC. La base, in trachite, conserva ancora i perni necessari a fissare una statua in bronzo, forse una delle migliaia che i Romani sottrassero al Fanum Voltumnae nel 264 a.C., all'epoca della conquista della città etrusca.

A donarla - scoperta nella scoperta - una donna, Cànuta, di origine italiche, tutt'altro che nobili. Sono alcune tra le scoperte più significative dell'ultima campagna di scavi di Campo della Fiera, ad Orvieto, dove da dieci anni un nucleo di studiosi coordinati dalla professoressa Simonetta Stopponi, Ordinario di Etruscologia e antichità italiche presso l'Università di Perugia, è sulle tracce del Fanum Voltumnae, il tempio più importante della religiosità etrusca. I risultati della decima campagna di scavi, finanziati anche quest'anno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, sono stati illustrati ieri pomeriggio presso la sala conferenze di palazzo Coelli. L'eccezionalità dei ritrovamenti di quest'anno è dovuta, in particolare proprio all'iscrizione, ottimamente conservata, che corre sulle facce di questa base, in lingua e alfabeto etruschi. Qui è riportato il nome etrusco di Campo della Fiera: "Faliatera", parola che identifica il cielo. La base è stata rinvenuta in un deposito votivo ricco di molti altri importanti materiali che, per gli studiosi, costituiscono ulteriori testimonianze dell'importanza dell'area sacra di Campo della Fiera, ritenuta sede del Fanum Voltumnae.

Altrettanto straordinario per gli archeologi, il fatto che la donazione (una statuetta che doveva essere di almeno una quarantina di centimetri) sia stata fatta da una donna. "In tutti santuari etruschi, ci sono solo altri tre casi di doni di prestigio fatti da donne, per altro in quei ritrovamenti, diversamente da qui, si trattava di donne aristocratiche" ha affermato la professoressa Stopponi che, dopo dieci anni, non ha più dubbi sull'esistenza del Fanum ad Orvieto e non si stanca di chidere finanziamenti per continuare gli scavi. In realtà, non solo per continuare a scavare. Dopo tanti anni, infatti, è sorta anche l'esigenza di conservare le scoperte per non distruggerle o abbandonarle di nuovo all'oblio come invece, purtroppo, sta accadendo.

"Non vogliamo passare per distruttori dell'antichità" ha affermato la professoressa, giustificando la ri - copertura, anche pesante, a cui si è dovuti ricorrere per molti ritrovamenti, come nel caso della strada romana, in assenza di risorse adeguate per conservarle. "Servirebbero investimenti più cospicui, ma non solo da parte della Fondazione Cro, andrebbe interessata la Comunità europea" è stata detto. Non è mancata anche una punta di polemica. Come noto, infatti, l'area archeologica di Campo della Fiera è punteggiata da villette e recentemente è stata costruita anche una chiesa. Di questo, non senza sarcasmo, la Stopponi ha voluto "ringraziare" il Comune e la Curia.

Infine, una novità. Positiva. Il busto dell'imperatore Publio Settimio Geta, restituito dalla campagna scavi del 2008 e poi restaurato ed esposto al Museo Archeologico Nazionale di Perugia, in mezzo a mille polemiche, tornerà presto ad Orvieto. Si è espressa in questo senso la professoressa Stopponi, a margine della conferenza, senza voler meglio spiegare modi e tempi dell'evento. Forse per non rubare la scena alla protagonista indiscussa della campagna scavi di quest'anno, Cànuta, la donna che lasciò memoria di sé a Campo della Fiera, celeste luogo degli Etruschi.

Pubblicato il: 10/04/2010

Torna alle notizie...