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Presentazione di 'Viaggio nei sapori e nelle tradizioni dei paesi dell'Alfina' di Federico Fabiani


Domenica  11 aprile  ore 18,oo, a Castel Viscardo, Piccolo Teatro delle Fontane

Presentazione del volume della editrice Annulli "Viaggio nei sapori e nelle tradizioni dei paesi dell'Alfina" di Federico Fabiani

Domenica  11 aprile  ore 18,oo, a Castel Viscardo, Piccolo Teatro delle Fontane

Interverranno alla presentazione del volume:

·                     l'autore prof. Federico FABIANI;

·                     l'editore ANNULLI;

·                     il dr. Stefano CIMICCHI, amministratore unico dell'Agenzia di Promozione turistica dell'Umbria.

Al termine buffet con tipicità agroalimentari dell'Alfina

Viaggio nei Sapori e nelle Tradizioni dei paesi dell'Alfina rinsalda e porta avanti la ricerca culinaria e culturale iniziata nella collana "Andar per Sagre" dalla Annulli Editori. La casa editrice da decenni occupa un importante segmento di titoli sul territorio laziale e limitrofo. Da sempre attenta alle cose piccole, ma buone, proposte fresche, ma intrise di storia, riproposizioni alla portata di ogni palato. Questa volta è l'altopiano dell'Alfina, terra di confine tra Lazio ed Umbria, tra la valle del Lago di Bolsena e la valle che solca il fiume Paglia, una montagna tagliata che conserva tutta l'energia possibile. Viaggio nei Sapori e nelle Tradizioni dei paesi dell'Alfina è una guida turistica di bella presenza che ci prende per mano e  ci porta su dentro i borghi più antichi, nei possenti manieri, ci lascia affacciare dalle bifore e da lì indica le strade da percorrere: la strada della gente, quella della storia, quella della cultura, quella dei sapori.

Il volume è la risposta ai tanti perché, ai quando e ai dove che il girovago visitatore si pone. L'autore focalizza e mette in luce aspetti socio-culturali importanti, curiosità e la buona cucina di un territorio di cui si sente complice affabulato e proprio così lo mostra a coloro che accompagna.

Le persone, le stesse che trepidanti accoglievano il signore dei Monaldeschi di ritorno al castello, le ritroviamo alle sagre di paese, col loro essere gioviali e stravaganti, metà artisti e metà artigiani, non curanti di vivere un contesto ambientale magnifico che li soddisfa a pieno.

Il mistero, quello insolubile dell'eterno divenire, l'anello mancante che ricuce il passato al presente e il futuro, sempre centellinato, lumeggia appena. Allora, storie che hanno dell'incredibile, personaggi che designano un luogo, lo marchiano per sempre col loro nome. Una volta era la fame ad alimentare tali credenze, ora la scarsa conoscenza a farne un luogo mitico: la terra degli elfi, l'aria rarefatta, la lava che bolle nel sottosuolo, il vento che spira e il rigido inverno colla neve.

Il paesaggio, quasi identico a mille anni fa, minacciato da politiche ingiuste e lontane da questa terra di borderline. Altipiano, collina, fossato, dirupo, mille scatti non bastano per fermare lo spirito del luogo. Eppure cercando, cercando qualche scatto verace puoi farlo ancora: l'hyla verde che si stiracchia sulle foglie delle canne in un fosso, il volo del Falco peregrinus a spirale che picchia sull'aia, il temporale su Orvieto visto da sopra, coi lampi che illuminano la vallata, il tramonto d'oro delle serate di dicembre, una zoomata sull'orchidea Dactylorhiza, un podere disabitato e diruto, le merlature irregolari delle torri dell'Alfina (recensione di A. Maria Errante)



 

Pubblicato il: 07/04/2010

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