66° anniversario eccidio di Camorena, il primo con una giunta di Destra
di Serena Stornelli "Noi come tutti coloro che credono che i martiri del fascismo non possono essere morti invano. Resistenti, resistiamo!"
Riceviamo e pubblichiamo alcuni brani dell'intervento di Serena Stornelli, figlia del martire di Camorena.
"Qualche giorno fa a Roma la commemorazione del 66° eccidio delle fosse Ardeatine, al cospetto degli uomini di Governo e del sindaco Gianni Alemanno.
Non so quali pensieri possano affollare la mente di persone dichiaratamente fasciste nel presenziare ad una cerimonia in cui si ricorda un simile ingiustificato massacro.
Il nostro sindaco, anzi il loro, in ogni caso comunica che i carabinieri del R.I.S. avranno il loro da fare e finalmente i 12 corpi di martiri ignoti potranno avere un nome ed un cognome.
I sette ragazzi che invece ci apprestiamo a ricordare ad Orvieto hanno da sempre un'identità, un cognome, uno di questi è il mio.
E'per questo che pur vivendo a Roma, come sempre mi accingo a presenziare alle iniziative che in modo diverso, ufficiali e non, si svolgeranno nella cittadina umbra.
In modo pesante quest' anno, poiché per la prima volta dopo sessant'anni la Giunta è in quota centro destra.
Mi chiedo, ancora di più in questo caso dove l'eccidio avvenne per mano esclusivamente fascista, quali sono le idee, i pensieri e le sensazioni che albergheranno nelle loro menti.
Autorità destrorse con picchetto di militi armati a commemorare partigiani morti per ordine di autorità fasciste.
Bizzarie dei corsi e ricorsi storici, ma tant'è, dicono che questa sia democrazia.
Sono stata a lungo tentata di non presenziare, onestamente non so se avrò lo stomaco di reggere discorsi di mera convenienza elettorale, poi mi sono detta che la mia famiglia ed io non potevamo mancare, non ora, non in questi giorni in cui la nostra Costituzione scritta col sangue dei nostri eroi appare così gravemente a rischio.
Noi abbiamo il diritto di esserci, e al contempo il dovere.
Noi Stornelli come i Poggiani, i Cialfi, i Rufini, i Lanari, i Gugliotta, i Rossi abbiamo il preciso dovere, proprio per onorare la memoria dei nostri caduti, di ascoltare, di vigilare che non ci sia nessuna sbavatura, che qualche notabile con la cravatta al collo e la celtica nel cuore non osi scivolare verso vergognosi revisionismi, perché noi non ci staremo.
Noi come tutti coloro che credono che i martiri del fascismo non possono essere morti invano.
Resistenti, resistiamo!"
Pubblicato il: 28/03/2010