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Nervi tesi nella giunta Concina: l'assessore Sciarra vicino alle dimissioni

Alla vigilia dell'appuntamento elettorale la confusione è massima al Comune di Orvieto

ORVIETO - Nervi tesi nella giunta Concina: l'assessore Sciarra vicino alle dimissioni, mentre Orvieto libera porta in procura il preventivo 2009 e agita lo spettro del commissariamento. Alla vigilia dell'appuntamento elettorale la confusione è massima al Comune di Orvieto. Al centro di tutto il bilancio e la difficoltà, o impossibilità, a far quadrare i conti. È da qui che sarebbero venute fuori grosse e animate discussioni nella giunta di giovedì scorso: restare sotto la spesa dei 23,5 milioni impone scelte dolorose e qualche assessorato risulterebbe addirittura paralizzato. Forse anche quello dell'assessore Sciarra, del tutto sfuggente sull'argomento, ma che però sembra stia minacciando in queste ore le dimissioni, con tentativi che giungono più parti per farlo desistere dall'intento. Diplomatico più che mai il sindaco, che ammette solo qualche "nervosismo". E poi ufficialmente dichiara: "Durante il mio mandato, lungo o breve che sarà, mi auguro che nessuna assessore abbia di questi problemi, ma che abbia sempre la voglia di continuare a lavorare al massimo per la città". "Non so quali siano state le cause scatenanti - afferma invece l'avvocato Angelo Ranchino, presidente di Ol di cui Sciarra è espressione - ma ci stiamo lavorando e faremo di tutto. Se un problema c'è stato, in ogni caso, esige un momento di riflessione. Certo è che ogni assessore deve essere messo nelle condizioni di lavorare. Il tutto, fermo restando il nostro massimo sostegno a Concina". Ma altre novità arrivano da Orvieto libera. La prima è che l'avvocato Ranchino insieme ad un altro consigliere, non meglio specificato, ha portato in procura il preventivo 2009, quello da più parti accusato di essere non veritiero. "Le perplessità rimangono e, solo due consiglieri, tra cui il sottoscritto, le hanno doverosamente esposte - afferma Ranchino che si chiede anche che fine abbiano fatto le verifiche promesse in merito dal presidente del consiglio comunale -. La magistratura - conclude - ha ora l'impegno di fare il resto". E questa non è che la prima "bomba", la seconda è mascherata sotto le vesti di un intervento "tecnico" come afferma l'avvocato, ma non per questo è meno esplosiva. Anzi. "Il dissesto - mette in chiaro Ranchino - va dichiarato per legge se non è possibile contenere le spese obbligatorie all'interno dei limiti previsti dal patto di stabilità. Faremo di tutto, ovviamente, per evitarlo". Sulla base di queste dichiarazioni torna alla carica il consigliere del Pdl Pier Luigi Leoni: "Adesso è chiaro - dice - che cosa intendevo dire quando sostenevo che la consiliatura poteva essere salvata solo da una intesa tra i maggiori partiti, PdL e PD?".

Pubblicato il: 28/03/2010

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