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Consigli utili contro le truffe agli anziani. Incontro pubblico presso l'Università della Terza età

E' intervenuto il comandante della compagnia carabinieri di Orvieto capitano Andrea Lachi. Le sue indicazioni per garantirsi maggiore sicurezza...

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ORVIETO - Non aprire mai completamente la porta di casa, usare lo spioncino, diffidare sempre degli sconosciuti e non esitare a comporre il 112 o il 113. Sono alcuni dei più elementari consigli che il comandante della compagnia dei carabinieri di Orvieto, Andrea Lachi ha voluto dare giovedì pomeriggio agli anziani dell'Uni 3, organizzatori insieme al Comune di un incontro per la prevenzione delle truffe. Una trentina quelle che si sono consumate nell'Orvietano nel corso dell'ultimo anno. I casi più frequenti nell'Orvietano sono le truffe classiche. Nelle zone isolate del territorio si sono manifestate soprattutto con la richiesta del banale bicchiere d'acqua per il bambino che ha sete, ma c'è anche la richiesta di denaro da anticipare per spese presunte dei propri figli o parenti, la proposta di abbonamento a giornali e riviste, addirittura quelle dei carabinieri, delle fiamme gialle e della polizia penitenziaria. E ancora: la lettura dei contatori delle utente domestiche, il fatto di spacciarsi per tecnici comunali e impiegati dei servizi sociali, fino ad annunciare l'arrivo di una eredità che però richiede di essere ufficializzata con tanto di marche da bollo presso un notaio inesistente e la vendita a domicilio delle statuette dei santi come quella di Padre Pio.

Come difendersi? Il primo campanello d'allarme è che il truffatore non è mai da solo, nei paraggi c'è sempre un secondo truffatore pronto ad intervenire in caso di necessità. Per questo il primo consiglio utile è quello di non aprire mai completamente la porta di casa agli estranei e nemmeno farla aprire dai nipotini. Prendere la buona abitudine di usare lo spioncino e la catenella alla porta, se necessario mettersi a gridare e non avere remore a chiamare il 112 e il 113 che devono essere sempre bene in vista accanto al telefono. Ma se la casa è un luogo sicuro la strada lo è di meno.

"Anche per l'ordinamento giuridico - ha detto il capitano Lachi - fuori di casa gli anziani come i bambini e le donne sono le vittime più vulnerabili". Per questo bisogna evitare che si avvicinino degli sconosciti, specie subito dopo aver riscosso la pensione. Sarebbe buona abitudine fare gruppo fra pensionati e ritornare a casa insieme e, comunque, se si avvicina una falso impiegato chiedendo di ricontare i soldi perché erroneamente sono stati consegnati di meno rispetto al dovuto, è meglio rispondere di tornare in banca o all'ufficio postale per parlarne con il direttore.

Pubblicato il: 27/03/2010

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