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Il rumore degli innocenti

La conferenza dei capigruppo incontra il comitato antirumore. "Orvieto non deve diventare Civita ma neppure una nuova Rimini". Questo l'approccio al regolamento per la musica dal vivo del comitato antirumore. Per una Orvieto by night più "vivibile" chiusura dei bar a mezzanotte (all'una d'estate), più controlli delle forze dell'ordine e apertura dell'Albornoz

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ORVIETO - "Orvieto non deve diventare Civita ma neppure una nuova Rimini". Questo l'approccio al regolamento per la musica dal vivo del comitato antirumore che, ascoltato in commissione, ha portato la propria proposta per una Orvieto by night più "vivibile": chiusura dei bar a mezzanotte (all'una d'estate), più controlli delle forze dell'ordine e apertura dell'Albornoz come valvola di sfogo. La proposta è destinata a far discutere, non fosse altro per gli orari e per l'opposizione del comitato anche al numero delle giornate da concedere ai bar per la musica dal vivo. "Nove giornate al mese sono troppe, se poi ci sono le deroghe per gli eventi speciali", afferma la rappresentante del comitato, Roberta Nannarelli. "Non vogliamo che i giovani imprenditori vadano falliti - è stata la precisazione in commissione di un altro rappresentante del comitato Renzo Marziantonio - ma al tempo stesso vogliamo rispetto per chi abita la città. Prima di essere un centro storico e di divertimento, Orvieto è un centro abitato". "Servono più controlli perché la notte la città non può stare in balia degli ubriachi e non solo, di schiamazzi e quant'altro" ha aggiunto Silvana Petrangeli Cerquetti. Queste sostanzialmente le premesse da cui è nata la proposta di chiusura dei bar alle 24 d'inverno e all'1 d'estate. "Se concediamo fino alle 2 - ha detto Marziantonio - significa che fino alle 3 gli avventori continuano a stare fuori dai bar. La richiesta di togliere le sedie fuori dai locali serve come deterrente. Pensiamo - ha aggiunto - che si possa prevedere anche una turnazione dei bar dopo le 1 e la predisposizione dell'apertura della fortezza Albornoz per consentire ai ragazzi di essere più liberi". Ipotesi quest'ultima ancora lontana da realizzare: per la fortezza, come noto, manca ancora l'adeguamento a tutte le normative sulla sicurezza. Il pacchetto d'interventi era incluso nel Puc 2 che non è stato finanziato dalla Regione. Il problema principale come ha sottolineato lo stesso assessore al Commercio e Turismo, Marco Sciarra è l'assenza di un regolamento di zonizzazione acustica del centro storico e del territorio, senza il quale non esistono in pratica parametri precisi attorno ai quali mettere a punto un regolamento sul rumore. "Se il Comune non la può fare, il prefetto potrebbe essere di aiuto al Comune? Potremmo noi rivolgerci al prefetto?" è stato l'interrogativo proposto dal comitato. Insomma, lo scontro, dopo incontri di partecipazione che si susseguono da gennaio, sembra ancora tutto in atto. "C'è un problema di degrado dei comportamenti notturni della città: risse, bottiglie rotte, e di disagio giovanile - ha detto Roberta Nannarelli - a questi fenomeni, i rappresentanti delle categorie del commercio non possono rispondere solo con la motivazione che gli operatori hanno fatto un investimento. Non sappiamo se alcuni hanno sbagliato investimento ma questo problema è molto serio, non si può affrontarlo con analisi riduttive. Peraltro, vanno tutelati anche gli altri operatori che hanno fatto degli investimenti, ad esempio quelli della ricezione. Le categorie commerciali non devono avere posizioni chiuse o legate ad interessi particolaristici".

A nome del comitato antirumore la presidente  Silvana Petrangeli Cerquetti ha precisato che "l'interesse del comitato è che la città viva. Ci sono dei bar dove si fa musica ma senza disturbare nessuno e verso i quali non è stata fatta nessuna segnalazione. Il problema è che la maggior parte degli esercizi però non ha rispettato le regole della convivenza civile, calpestandoli completamente. E questo andazzo non migliora certo la visibilità e la vivibilità di Orvieto nei confronti dei turisti. Servono più controlli perché la notte la città non può stare in balia degli ubriachi e non solo, di schiamazzi e quant'altro".  

"Il comitato - ha soggiunto Renzo Marziantonio - si batte contro l'uso improprio della città e delle licenze degli esercenti. Non vogliamo che i giovani imprenditori vadano falliti, ma al tempo stesso vogliamo rispetto per chi abita la città ricordando che nelle abitazioni ci sono anche le persone malate. Prima di essere un centro storico e di divertimento, Orvieto è un centro abitato. Vengono calpestati sia i diritti costituzionali che le altre norme. Ci sono violazioni di ogni tipo e di ogni misura. Non siano ancora al punto di ricorrere alla legge e stiamo mettendo tutta la buona volontà per risolvere la cosa in modo civile perché vogliamo arrivare ad una soluzione di convivenza. Chiediamo di poter vivere nelle nostre case. L'Amministrazione sta decidendo il futuro della città e la sua immagine turistica dipende anche da queste cose. Non possiamo assistere ad un turismo al contrario. Gli affittuari vanno via e l'immagine che gira è quella di una città fuori controllo. D'altra parte, in questi giorni i tre candidati alla presidenza della Regione Umbria concordano sulla necessità di rilanciare questa regione come la terra del benessere e della godibilità, della tranquillità, del misticismo e del rispetto reciproco". "La questione degli orari oltre che la musica - ha proseguito - è una questione sostanziale. Se concediamo fino alle ore 02 significa che fino alle 03 gli avventori continuano a stare fuori dai bar. La richiesta di togliere le sedie fuori dai locali serve come deterrente. Pensiamo che i bar non possono restare aperti dopo le 24 e l'estate dopo le 01. Pensiamo che si possa prevedere anche una turnazione dei bar dopo le 01 e la predisposizione dell'apertura della Fortezza Albornoz per consentire ai ragazzi di essere più liberi. Forse qualche operatore ha fatto degli investimenti sbagliati ma questo non può ricadere su tutti i cittadini. Il nostro quesito è quale beneficio può portare la zonizzazione? Se il Comune non la può fare, il prefetto potrebbe essere di aiuto al Comune? Potremmo noi rivolgerci al prefetto?".

"C'è un problema di degrado dei comportamenti notturni della città: risse, bottiglie rotte, ecc. e di disagio giovanile - ha detto Roberta Nannarelli - a questi fenomeni, i rappresentanti delle categorie del commercio non possono rispondere solo con la motivazione che gli operatori hanno fatto un investimento. Non sappiamo se alcuni hanno sbagliato investimento ma questo problema è molto serio, non si può affrontarlo con analisi riduttive. Peraltro, vanno tutelati anche gli altri operatori che hanno fatto degli investimenti, ad esempio quelli della ricezione. Le categorie commerciali non devono avere posizioni chiuse o legate ad interessi particolaristici. Una regola va fissata, e una regola piuttosto che un'altra è il fattore dirimente! L'orario delle attività, ma anche i decibel giocati in più o in meno, concorrono a formare una disponibilità a venirsi incontro. Dell'ultima riunione di concertazione abbiamo condiviso alcune cose, ma non il numero delle giornate poiché la musica all'aperto è difficilmente controllabile: nove al mese sono troppe se poi ci sono le deroghe per gli eventi speciali. Siamo disponibili a concedere se altri concedono. Si chiede e si concede il minimo per poter sopportare meglio questa situazione. Orvieto e le sue attività non devono morire siamo i primi a dirlo, Orvieto non deve diventare Civita ma neppure una nuova Rimini. Va ricordato che non sono solo i residenti ma anche altri commercianti che soffrono questa situazione e che sono in linea con le istanze del comitato. Non si espongono ma il problema c'è anche per loro".

Evasio Gialletti (Socialisti per Orvieto) ha osservato che l'audizione è stata sollecitata da consiglieri per avere maggiore cognizione della situazione. "Il presidente del Consiglio - ha detto - ci ha informato che intorno a queste tematiche c'è stata un'ampia attività. Come consiglieri dobbiamo avere piena contezza di questi regolamenti.  Arriva la stagione estiva e dobbiamo dare risposte appropriate, non ricorrendo ulteriormente alle norme provvisorie. Ora è il momento di concludere e quanto prima il Consiglio comunale dovrà andare all'approvazione dei regolamenti. Forse avremo bisogno di ulteriori approfondimenti prima di decidere, ma di sicuro sarà necessario attivare un controllo intensivo anche in forza dell'aumento delle unità di vigili urbani in organico. Una volta che vengono accettati gli orari, questi vanno rispettati da parte dei commercianti. E su questo non ci può essere tolleranza. Anche la piaga dell'alcoolismo e della droga fra i giovani non deve stare fuori controllo. Non possiamo tollerare nessuna guerriglia urbana. Sono certo che da parte delle forze dell'ordine, a partire dai nostri vigili urbani, con il pressante interessamento del sindaco e dell'assessore si potrà programmare ed effettuare un controllo mirato, ogni sera non una tantum". 

Carlo Tonelli (PDCI) "abbiamo l'esigenza di risolvere il problema, per questo mi interessa conoscere il punto di vista dell'Amministrazione comunale. Fermo restando che un segnale di dignità e di civiltà lo dobbiamo pretendere, perché non è solo un problema di rumore, ma la questione si sta estendendo in termini di disagio giovanile. Sul presente vorrei chiarezza: quali regole? Sono già definitive? Ci sono possibilità di medio termine poiché il problema più evidente è durante la stagione estiva con le attività all'aperto. Peraltro, le abitudini dei giovani si stanno modificando quindi la questione si pone anche durante l'inverno. E ancora: ci sono spazi di mediazione nei confronti del comitato antirumore? Quali azioni si potrebbero produrre a medio termine anche rispetto alla Fortezza Albornoz, seppure al di là di una più ampia progettazione finalizzata alla sua riqualificazione come nuova destinazione per attività estive di livello teatrale e musicale? Sicuramente servono le regole e il loro rispetto, in tal senso, si possono rivedere anche i riposizionamenti di alcuni esercizi? Di notte, nel centro storico spesso è difficile anche il passaggio dei mezzi di soccorso, perché le automobili sono parcheggiate ovunque. Dobbiamo farci tramite di una collaborazione di più forze per assicurare la libera circolazione e il rispetto delle regole. Mi farò promotore verso l'Amministrazione affinché emerga una nuova cultura dell'accoglienza".

"Il problema esiste e va trovata una soluzione nell'interesse di una città che deve individuare una propria identità" ha detto l'assessore al Commercio e Turismo, Marco Sciarra. "E' un problema multidisciplinare che, anche all'interno del Comune riguarda molte competenze. Ringrazio il comitato cittadino per la sensibilità dimostrata poiché guarda complessivamente alla riqualificazione urbana e pone tematiche che attengono a più ambiti: le politiche giovanili e sociali, gli organi di controllo, il commercio, il turismo, l'urbanistica. La scorsa estate si è cercato di ovviare in qualche forma attraverso una serie di incontri con le varie parti. Da subito si è reso necessario lo studio di un nuovo regolamento del suolo pubblico poiché quello vigente pur collazionando le varie norme, in ogni caso metteva il Comune in una posizione perdente tanto che più di una volta era il dirigente a dover dirimere più situazioni concomitanti. Quindi c'era un problema di comunicazione tra settori interni all'ente e per questo motivo è stata creata un'apposita delega al suolo pubblico".

"Al di là della sensibilizzazione - ha continuato - il vero problema è di educazione e di ordine pubblico. L'impegno dell'Amministrazione è assolutamente trasversale, partendo dalle scuole ed educando a sani comportamenti rispetto al consumo di alcol che negli adolescenti è responsabile di danni permanenti. Per quel che riguarda il controllo vanno raccordate le diverse competenze. C'è la volontà precisa di un controllo totale e c'è grande collaborazione fra l'Amministrazione comunale e le Forze dell'Ordine, tant'è che il commissario di pubblica sicurezza su precisa richiesta ha espresso una sua opinione sul regolamento dell'allietamento pubblico, ed ha chiesto l'inserimento di alcuni elementi nel regolamento sul suolo pubblico. Grazie ai nuovi vigili urbani il centro storico respira meglio. L'Amministrazione dal canto suo può intervenire su alcuni  aspetti. La carenza urbanistica rispetto all'assenza di un regolamento di zonizzazione acustica del centro storico e del territorio, crea imbarazzi non solo perché ne siamo sprovvisti ma soprattutto perché andare a normare qualche attività in un contesto abitativo senza avere parametri precisi di riferimento sul rumore, significa non poter regolamentare prevedendo ulteriori limitazioni, la normativa regionale e le disposizioni Arpa che comunque ci sono. In qualche modo possiamo regolamentare gli orari, ovvero gli attori, ma non possiamo regolamentare la clientela se non con il controllo. In altre città sono previsti i cosiddetti 'sfoghi'. E' un problema di percorsi sonori e la zonizzazione ha una prospettiva ampia. Il suolo pubblico ci rientra e anche su questo tema è stato aperto il confronto con le organizzazioni di categoria nazionali rappresentate a livello territoriale e con il comitato antirumore. Anche l'assessore al suolo pubblico, Zazzaretta su questi aspetti sta effettuando la concertazione".

"La questione della musica nei pubblici esercizi - ha proseguito Sciarra - compete al settore commercio per quel che riguarda l'allietamento. Nella concertazione che è iniziativa il 15 gennaio si è molto parlato di identità della città. Le riunioni successive sono state più tecniche fino ad arrivare alla distinzione tra allietamento e intrattenimento, diverse nella normativa ma non nella percezione. Questa netta distinzione ha fatto aprire gli occhi a qualche imprenditore che probabilmente aveva fatto con un po' di leggerezza degli investimenti in materia, e sicuramente ha risvegliato molte coscienze. Per l'allietamento nei locali con musica dal vivo che è accessoria all'attività principale, siamo stati particolarmente esigenti ed abbiamo chiesto che si produca la certificazione di impatto acustico. Per l'esterno, le associazioni di categoria hanno sentito i gestori, alla fine si è trovata una sorta di mediazione che è di premessa alla questione degli orari: un numero massimo di quattro ore al giorno per ogni zona a distanza lineare di 50 metri. Qui il comitato non ha trovato l'accordo, per questo presenteremo alle commissioni un'ipotesi che prevede una forbice. La discussione sugli orari è stata aperta anche con il sindaco poiché l'orario è delegato ad una ordinanza sindacale che non passa per il Consiglio comunale, il quale però può impegnare l'Amministrazione a certi principi. Su questi aspetti c'è ancora da lavorare. La fase di concertazione, ha fatto sì che il concetto del rispetto passasse tra gli esercenti indipendentemente dagli orari e dai regolamenti. E' passato anche il concetto che in presenza di situazioni di particolare disagio e di emergenza è nella facoltà del sindaco emettere ordinanze specifiche per la pubblica sicurezza".

Riguardo all'utilizzo della Fortezza Albornoz, sia l'assessore Sciarra che il presidente Frizza hanno precisato che l'adeguamento del sito alle varie normative rientra in un progetto più articolato riguardante anche le condizioni di sicurezza della cinta muraria, che faceva parte del finanziamento del PUC2 non concretizzatosi.

A conclusione dell'audizione con il comitato antirumore, il presidente del Consiglio comunale Marco Frizza ha affermato che "il dialogo va sempre tenuto aperto per cercare la migliore soluzione possibile. Attraverso il dialogo ciascuno di noi farà la propria parte. Di qui l'attenzione di tutti i consiglieri che sostengono la necessità di trovare un punto di sintesi. Le partecipazioni sono utili ma il Consiglio è chiamato a decidere nell'interesse di tutti i cittadini ed adoperarsi per decidere nel modo migliore. La Giunta sta facendo un buon lavoro perché mette insieme le associazioni di categoria, il comitato dei cittadini e gli amministratori. Dobbiamo andare avanti in questa direzione. E' compito della Giunta oltre che reprimere le situazioni fuori dalle regole, favorire soprattutto una nuova educazione. L'Amministrazione tutta sta mettendo a punto una proposta. Faremo in modo di parteciparla al Comitato così da poter arrivare alle commissioni propedeutiche e al Consiglio comunale, provvista delle osservazioni dello stesso comitato".

Pubblicato il: 23/03/2010

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