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Tutti insieme appassionatamente

di Dante Freddi La via della Giunta allargata e della condivisione delle azioni amministrative sarebbe la salvezza, perché bloccherebbe tentazioni e confermerebbe responsabilità...

foto di copertina

L'ostacolo che il "fronte civico" di Còncina troverà nel "percorso" che ha appena iniziato è l'interesse di parte. C'è e ci sarà, è naturale, niente affatto scandaloso, pericolosissimo. E' curato da strateghi di tutte le aree,  tesi a rendere conto soprattutto del successo della fazione e poi del partito e infine, ma proprio infine, del benessere della comunità. La loro intelligenza, fine in alcuni e straordinariamente primitiva in altri, è profusa in elucubrazioni ciniche in cui la persona, la loro persona, è sempre in primo piano. E poi vengono gli amici e i conformi. Non ne conosco molti di questi soggetti, ma esistono e sono lì pronti a perseguire il loro obiettivo. E' gente di partito e spesso condiziona le scelte, mesta e inquina, insinua e accusa. Sembrano i veri e più fervidi e vigorosi difensori delle idee e degli interessi del simbolo, attraggono i semplici e appassionati, insidiano gli onesti, combattono i capaci .

Scrivevo tempo fa, appena concluso il "patto".

"Ogni partito lavorerà per valorizzare la sua azione amministrativa a scapito dei  competitors, come in una lunga partita a scacchi in cui ovviamente le azioni di uno determinano le reazioni dell'altro.
Bene, se lo spirito sarà questo il fronte civico non funzionerà, in quanto la diversità di posizione renderà necessario a tutti i partiti e i movimenti affermare la propria funzione, finché qualcosa si romperà. E non è difficile, anche perché chi ha accettato l'accordo ob torto collo continuerà a mestare ed a cercare quanto divide piuttosto che il contrario. In ogni parte politica, movimenti compresi.
Allora, l'idea lanciata da Carlo Tonelli e Massimo Gnagnarini di una Giunta allargata merita attenzione. Quella soluzione porrebbe tutti dalla stessa parte del tavolo e probabilmente  garantirebbe maggiore stabilità e robustezza al sindaco Còncina. Non è questione di poltrone o strapuntini, ma di coinvolgimento.
Sì, certo, è il sindaco che seleziona  i suoi collaboratori, per legge, ma sappiamo anche che i partiti non sono estranei alle scelte degli assessori e di fronte ad una situazione anomala può passare anche una soluzione anomala. Dentro un processo decisionale  così largo gli inciuci sono davvero di difficile compimento".

La proposta della Giunta allargata ad alcuni sembra indecente, ma è invece del tutto conseguente alla condizione di oggi, in presenza di un gruppo di lavoro paritetico e ormai istituzionalizzato nel "Progetto Orvieto per il futuro"
Massimo Gnagnarini ricorda in un suo corsivo pubblicato ieri che "le stesse prerogative della Giunta  risultano condizionate se non ridotte dall'attribuzione ai nuovi organismi del primato sulla formazione dei  processi decisionali relativi al trattamento delle diverse materie inerenti il bilancio e cioè praticamente su  tutta l'attività amministrativa".
Vero.
Quindi la questione non è più il timore di un "inciucio" vergognoso, ma è puramente formale, condizionata anche dall'oggettiva difficoltà politica ed umana di liquidare tre quattro assessori.
Ho sentito lamentele nel centrosinistra perché nonostante l'approvazione del bilancio 2009 attraverso la vendita di "gioielli di famiglia" per milioni di euro, di fatto non si è creata la condizione operativa, quella che porta i soldi in cassa, e così oggi è peggio di ieri. Incapacità della Giunta, limiti dell'Amministrazione, improvvisazione- dicono.
Insomma, anche questi del centrodestra non sarebbero poi dei falchi come auspicato dagli orvietani e non sarebbero migliori del disastroso centrosinistra. Decidono di vendere ma non incassano, preparano bozze di bilancio "fantasiose" e poi le negano, non hanno certo da presentare all'elettorato un rendiconto abbagliante della gestione di questi primi dieci mesi- dicono. 
Questi che "dicono" sono gli stessi pronti ad assalire Còncina appena il momento fosse migliore, al primo inciampo o tentennamento, appena si balenasse la possibilità di riconquistare il Comune. Alla faccia di commissario, vendita dei beni e delle speranze, affossamento dei progetti. Per rimandare a casa amministratori e sindaco incapaci, per la salvezza della città, per il bene di tutti i cittadini, abbagliati da un gioiello fasullo- direbbero.
La via della Giunta allargata e della condivisione delle azioni amministrative sarebbe la salvezza, perché bloccherebbe tentazioni e confermerebbe responsabilità, fino alle prossime elezioni, quando i cittadini potranno prendere atto della capacità dei propri amministratori destri e sinistri e voteranno quelli che sono sembrati i più capaci e i gruppi con il progetto migliore per lo sviluppo, per il futuro di Orvieto e dell'Orvietano.
Finalmente, un voto non contro qualcuno e qualcosa ma per qualcuno e qualcosa, dopo quattro anni di "purificazione" del bilancio e dell'ambiente politico e amministrativo. Un'opportunità preziosa per svoltare l'angolo.
San Pietro Parenzo, non ti distrarre.

Pubblicato il: 22/03/2010

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