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L'artigianato orvietano celebra il passato e guarda con fiducia al domani

Rilanciato il progetto di una scuola per le 'arti e i mestieri'

foto di copertina

Ricordare e celebrare i grande artigiani orvietani del passato per progettare un futuro in cui gli antichi mestieri che hanno onorato la città possano avere ancora un solido futuro.

 Sono stati questi i due motivi conduttori nella celebrazione del 19 marzo, festa del patrono di Orvieto, San Giuseppe falegname che si è svolta nel palazzo dei Sette con la presentazione del libro di Roberta Galli "Gualverio Michelangeli, poeta del legno" Intermedia Edizioni e la premiazione dell'artigiano dell'anno da  parte della Cna.

 Il premio "Pialletto d'oro" è stato consegnato dal presidente della Cna Andrea Tiberi al falegname Silvio Calderini  e la confederazione nazionale dell'artigianato ha voluto riservare anche una menzione speciale per il centro socio riabilitativo l'Albero delle Voci.

 Particolarmente stimolanti e ricchi  di proposte si sono rivelati gli interventi dei relatori chiamati a parlare del libro su Michelangeli.  Giuseppe della Fina ha richiamato l'attenzione del folto pubblico sul profondissimo legame che univa l'artista-artigiano alle più antiche  tradizioni orvietane e ne ha ricordato anche la straordinaria modernità. L'ex sindaco Franco Raimondo Barbabella che a Michelangeli intitolò la via dove sorge la sua bottega nel 1986, ha messo in relazione la sua figura ad una fase storica in cui la città cominciava ad uscire dal suo storico isolamento grazie anche alla progettualità della legge speciale."Michelangeli è stato un orvietano che capiva il mondo e che ha inuito ciò che si preparava in quegli anni a cominciare da quel fenomeno che in seguito è stato definito globalizzazione" ha affermato il professor Barbabella sottolineando la capacità di cosmopolitismo dell'illustre orvietano.

Barbabella ha anche lanciato una simpatica e costruttiva provocazione al sindaco Toni Concina, seduto in prima fila, a cui ha ricordato l'esempio straordinario che vicolo Michelanegeli assume nel qualificare l'immagine del centro storico."Dovremmo ripartire da lì per ripensare l'arredo urbano della città di cui c'è grande bisogno" ha affermato.

Ringraziando le figlie di Michelangeli, Simonetta, Donatella e Raffaella che proseguono con dedizione e capacità un'impresa familiare tanto prestigiosa, il presidente del consiglio comunale, Marco Frizza, ha terminato il suo intervento sottolineando con convinzione la necessità di "Lavorare tutti insieme affinché possa vedere finalmente la luce questa scuola delle arti e dei mestieri di cui si parla ormai da anni e che consideriamo un punto fermo indispensabile per far rinascere quelle imprese artigiane di cui Orvieto era ricca fino ad alcuni anni fa"

Una proposta in tale senso sarà inoltre discussa in una delle prossime riunioni del consiglio comunale quando verrà passata in esame la mozione di un consigliere che chiede espressamente alla giunta e all'assemblea cittadina di adoperarsi per dare vita a questo qualificato centro di formazione.

Pubblicato il: 21/03/2010

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