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Risposte concrete dalle istituzioni. Le invocano, e subito, i pendolari del comitato Roma - Firenze

Tornano a farsi sentire a tre mesi dall'entrata in vigore del nuovo orario che ha portato con se ulteriori disagi, orari impossibili e rincari

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ORVIETO - Risposte concrete dalle istituzioni. Le invocano, e subito, i pendolari del comitato Roma - Firenze che tornano a farsi sentire a tre mesi dall'entrata in vigore del nuovo orario che ha portato con se ulteriori disagi, orari impossibili e rincari. "Se in parte la Regione ha ammesso i comitati pendolari ai tavoli di discussione sul contratto di trasporto regionale, spesso si è avuta l'impressione - affermano i pendolari del comiataro - che si tratti di un coinvolgimento formale più che sostanziale. Manca infatti, pur sollecitato dal comitato, un raccordo tra regioni limitrofe - Toscana-Umbria-Lazio - da considerare fondamentale per i pendolari di una tratta di frontiera quale quella che interessa Chiusi, Orvieto, Orte. Manca il confronto serrato tra Regioni e Governo per i treni a media e lunga percorrenza che viaggiano in direttissima (gli Intercity) e che ad ogni cambio di orario rischiano di essere soppressi perchè considerati in perdita e non servizio universale". E ancora: "La risposta dell'amministrazione comunale di Orvieto poi - affermano - è stata principalmente la richiesta a Trenitalia di una fermata del Frecciarossa 9536 che arriva a orvieto alle 21. Sappiamo bene che i treni ad alta velocità rappresentano il futuro e vanno sicuramente moltiplicati gli sforzi per far sì che anche Orvieto possa essere inserito nel circuito dell'alta velocità, tuttavia non ci sembra che possa essere considerata una vittoria o una priorità la fermata di un treno che risolve il problema (pure molto importante) di pochi pendolari sfortunati che devono ritornare così tardi".

Pubblicato il: 20/03/2010

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