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Orvietano.'Cercasi leader per compiti difficili. Onesto, disponibile, capace'.

di Dante Freddi Il Comune di Orvieto è stato per decenni la guida amministrativa  e politica di tutto il territorio. La leaderschip  è venuta meno con Mocio, che non è stato in grado di guidare gli amministratori dell'Orvietano in una politica condivisa, comune, mirata ad una strategia...

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di Dante Freddi

Il Comune di Orvieto è stato per decenni la guida amministrativa  e politica di tutto il territorio. La leaderschip  è venuta meno con Mocio, che non è stato in grado di guidare gli amministratori dell'Orvietano in una politica condivisa, comune, mirata ad una strategia. Hanno determinato questa condizione le vicende interne dei DS-Margherita e poi del PD, ma anche le caratteristiche del personaggio.
In quella fase è venuto meno anche il consigliere regionale orvietano, utile come collettore di bisogni, seppure ostacolo imbarazzante per chi avesse voluto scavalcarlo e tentare vie dirette con il potere regionale.

Ciascun Comune si è trovato così ad operare da solo ed è stato costretto a costruire contatti in Regione gestiti personalmente, efficaci quanto la capacità di muoversi nell'ambiente perugino dei sindaci e dei loro amici di partito.  Questa condizione, nuova rispetto ad un passato caratterizzato dalla presenza di un solido partito di riferimento e da capi riconosciuti, di per sé apparentemente negativa, ha prodotto anche effetti vantaggiosi . I sindaci e gli amministratori locali hanno capito che dovevano emanciparsi necessariamente dalla politica orvietana, sempre più in sofferenza e priva di appeal, e cercarsi vie proprie per  sostenere le iniziative che servivano a valorizzare le loro comunità. La classe amministrativa è cresciuta, gli amministratori hanno acquisito maggiore autorità e quindi minore disponibilità ad essere indirizzati, soprattutto in assenza di un leader riconosciuto ed autorevole al Comune di Orvieto. 
Ancora di più oggi, con Còncina in sella ad una bizzarra puledra a puà rossi e neri, riottosa a farsi governare, non omogenea al branco regionale. Eppure i sindaci nostrani, come si fa con chi si conosce meno e non ci sono storie alle spalle, hanno offerto al sindaco di Orvieto un ruolo prestigioso nell'Anci   e negli Ati. Segno apprezzabile, che segue un' evidente disponibilità a ragionare tutti insieme del futuro del nostro territorio, che pure deve essere allargato verso le aree extraregionali di Lazio e Toscana, come è sempre più evidente ed impellente per le questioni che interessano acqua e ambiente, turismo, scuola e così innanzi.
I nostri sindaci non vogliono che l'Orvietano finisca nello stato di confusione politico-amministrativa di cui è simbolo la Comunità montana e cercano un leader che sappia guidarli anche oltre i confini, verso il Viterbese e la Bassa Toscana, oltre i limiti che pone la forza centripeta della Regione alle zone marginali come la nostra.
Se sarà eletto un consigliere regionale di Orvieto, gli sarà facile attrarre a sé questa spinta, crescerci sopra e insieme, altrimenti l'unica speranza è Còncina, se saprà e potrà. Ma c'è bisogno di qualcuno che sappia aggregare, per affrontare adeguatamente riordino della sanità e dei servizi, crisi economica e sviluppo, carenza di fondi e bisogni emergenti.
"Cercasi leader per compiti difficili. Onesto, disponibile, capace".

Pubblicato il: 18/03/2010

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