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Finita l'emergenza acqua. Revoca completa dell'ordinanza del 26 febbraio

Gli esiti del monitoraggio analitico eseguito presso il laboratorio ARPA di Perugia comunicati dall'Azienda USL n. 4 di Terni Sede di Orvieto Dipartimento di Prevenzione Area Orvietana evidenziano che nell'acquedotto principale di Orvieto nei giorni 4,5,6,7 marzo 2010 i valori di alluminio sono entro i limiti previsti

Questa mattina, il sindaco Antonio Concina ha firmato l'ordinanza di revoca completa del provvedimento n. 8426 del 26/02/2010 con il quale veniva vietato l'uso potabile diretto per tutta la popolazione ed il divieto di uso per la preparazione di alimenti per alcune categorie a rischio indicate nel parere dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'acqua distribuita in rete nelle sotto elencate località: ORVIETO CENTRO STORICO, CICONIA, ORVIETO SCALO, SFERRACAVALLO, ZONA INDUSTRIALE FONTANELLE DI BARDANO, LE VELETTE, GABELLETTA - TAMBURINO, LA SVOLTA.

Ciò a seguito degli esiti del monitoraggio analitico eseguito presso il laboratorio ARPA di Perugia comunicati dall'Azienda USL n. 4 di Terni Sede di Orvieto Dipartimento di Prevenzione Area Orvietana che evidenziano che nell'acquedotto principale di Orvieto nei giorni 4,5,6,7 marzo 2010 i valori di alluminio sono entro i limiti previsti dal D.Lgs. 31/01.

"Finalmente - ha riferito il sindaco Antonio Concina alla stampa - si mette la parola fine alla parte emergenziale della vicenda. Il tavolo tecnico a cui partecipiamo continua a lavorare sotto il coordinamento del Prefetto che ringrazio per la sollecitudine ed il piglio manageriale che ha dimostrato. Ringrazio quanti in questo periodo hanno gestito l'emergenza in maniera molto efficace. Ringrazio anche le associazioni ambientaliste che sarà il Prefetto a dover coinvolgere. Al di là dell'emergenza, come ho detto in altre occasioni, c'è poi la necessità è di mettere ordine rispetto ad altre questioni. Mi riferisco ai rapporti dal punto di vista tecnico tra SII e il fornitore dei filtri, ordine nei rapporti con il gestore. Per la SII ci sono problemi di scenario generale. Ritengo che la popolazione orvietana non abbia mai guardato bene la privatizzazione dell'acqua perché nelle bollette spende di più rispetto al passato, inoltre alla SII viene imputata una efficienza che nella circostanza dell'emergenza ha dato fiato ai critici. In Giunta e Consiglio comunale valuteremo la migliore soluzione. Il tema ora è: l'acqua privata è meglio dell'acqua pubblica? Un argomento che si deve affrontare, studiare e risolvere".

"La commissione tecnico-scientifica di Arpa e Regione - ha aggiunto l'assessore all'Ambiente Roberta Tardani - ha stilato una relazione che verrà messa a disposizione dell'Amministrazione entro questa settimana. Quella sarà la base per ulteriori approfondimenti". "I parametri  sono rientrati tutti nella norma e i filtri hanno lavorato bene. Sono stati abbattuti notevolmente i dati che ci interessavano e tengono sotto controllo anche altri parametri"  ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici Felice Zazzaretta che ha aggiunto: "Il trend soddisfacente dei dati dell'alluminio in discesa è apparso evidente sin dall'ultima settimana. Già il 7 marzo l'alluminio nelle acque grezze in ingresso a Sasso Tagliato si è attestato sotto i 400 microgrammi/litro e ai 27,0 in uscita; stesso andamento discendente è risultato anche dagli altri prelievi effettuati a Sferracavallo, in piazza Matteotti e via dei Dolci. La SII, sta comunque testando i filtri con una serie di simulazioni delle situazioni di crisi. Questo perché non avendo l'alluminio un valore costante, tale fluttuazione va gestita. Infine, nel pozzo di Biagio la presenza di alluminio è quasi nulla. I pozzi danno maggiore garanzia rispetto alle scaturigini dell'acqua. Solo dalle risultanze della commissione di studio tecnico-scientifica emergerà l'eventualità di dare luogo all'escavazione di nuovi pozzi". "Confermo - ha concluso Zazzaretta - che c'è stata e c'è la massima collaborazione con tutti i soggetti. E' stato interessato il Dipartimento delle Protezione Civile che ha messo a disposizione tecnici qualificati. Ovviamente continueremo ad essere vigili: le analisi verranno effettuate ancora con la stessa frequenza di tre volte a settimana per monitorare e tenere sempre sotto controllo la situazione. In queste ore, inoltre, è stato organizzato lo staff di personale che comunicherà a tutti i cittadini il rientro nella normalità".

"Tranne quello di Allumiere - ha detto Giuliano Santelli responsabile della Protezione Civile - Orvieto costituisce il primo caso in Italia dove il dato di alluminio sale e scende con rapidità e progressione mai conosciuta, per questo i dati vanno studiati dalla commissione tecnico-scientifica a cui il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha assicurato il supporto insieme con il CNR e l'Istituto Superiore di Sanità. Vale la pena ricordare che in questa vicenda quello che ha funzionato è stato il modello di sistema tipico della Protezione Civile e non solo che è quello del coordinamento. Il COC, infatti, è una struttura comunale operativa all'interno della quale ci sono tutte le strutture di supporto utilizzate in caso di crisi, oltre ai volontari. In questa emergenza hanno lavorato 40 volontari di Orvieto, Baschi, Città Pieve e della Prociv Arci. Questo per dire che in una situazione di difficile gestione, unica in Italia, è stata attuata una gestione dell'emergenza di livello professionale e qualificato. Conclusa l'emergenza saranno rimosse dalla città le botti che sono servite alla distribuzione dell'acqua, saranno nuovamente controllate, disinfettate, sistemate e quindi immagazzinate presso la caserma Piave". 

Pubblicato il: 09/03/2010

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