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Orvieto. Senza Piave si va al fallimento. Tutti i numeri del bilancio 2010

di Dante Freddi Sono stati presentati da Romiti. Costituiscono la bozza su cui iniziare le azioni di risanamento e ridisegnare la città. Con sacrifici per tutti. Per far tornare i conti di oggi e del futuro non si può prescindere dal reddito che darà la ex Piave, che costituisce gran parte della manovra, come ai tempi di Mocio. Ma...

foto di copertina

di Dante Freddi Giuseppe Germani lamenta la fragilità del "patto di di riservatezza" che il sindaco aveva richiesto ai componenti delle commissioni che stanno lavorando sul "Progetto Orvieto nel futuro".
Gli amici, caro Germani, ciascuno ne ha più d'uno, e quindi di amico in amico, "mi raccomando non lo dire a nessuno, è un segreto",  il giorno dopo l'incontro di presentazione della bozza Romiti del bilancio 2010 ad Orvieto lo conoscevano tutti. Noi abbiamo soltanto dilatato l'informazione, perché di amici ne abbiamo qualche migliaio e non "teniamo" segreti.
Ed è giusto.
Quando è stato firmato il patto molti hanno temuto l'inciucio e l'unico modo per sconfessarli è la limpidezza nella discussione,  passo passo, bozza per bozza. E' ovvio che si creeranno posizioni diverse e ciascuno cercherà di affermare la propria idea e influirà sulle valutazioni dei componenti della commissione. Ma è fisiologico, capigruppo ed assessori non stanno lì a rappresentare se stessi ma ambienti e partiti. Importante è che alla fine si compiano scelte oneste, operate per il bene di tutta la comunità cittadina, oltre gli interessi di parte e di partiti.
Dallo schema del bilancio 2010 che Romiti ha presentato come punto di partenza per riflettere  e che è frutto di mesi di lavoro, alla fine, dopo anni di incertezze e di numeri del lotto, sappiamo che servono altri 4milioni475mila euro e che è necessario  tagliare contemporaneamente 1milione813mila euro.
Così entrate ed uscite si attesteranno su 25milioni408mila euro.
Lo schema lo abbiamo pubblicato su Vistocosì, bello grande, con il titolo "Il futuro ha questi numeri". Ci è sembrata una bella foto della situazione.
Non vogliamo entrare nei tagli di spesa e negli aumenti del costo di servizi, ci sarà tutta la settimana.
Tanto, mille euro più o meno, tutto ruota intorno alla Piave, da cui devono venire 3milioni all'anno, compreso il 2010, altrimenti tutte chiacchiere. Se non si trova il modo di far entrare quei soldi, non ci sono tagli che reggano il peso della spesa.
Mi auguro che ci sia qualche soluzione e invito chi le ha a tirarle fuori con chiarezza istituzionale assoluta, senza offrire la sponda ad illazioni ed ai soliti mestatori.
Da anni girano nei documenti comunali quei 3milioni da rimediare con la Piave, che ultimamente si erano ristretti a 1milione700mila o giù di lì, ex ospedale compreso, che tra l'altro non appartiene al Comune. Qualcuno sostiene che l'immobile valga addirittura meno e che l'offerta di aree dismesse è talmente alta che chi ha disponibilità e voglia d'impresa può scegliere tra le più svariate occasioni. Soltanto a Perugia, oltre Monteluce, ce ne sono diverse.
Sembra che il valore della ex Piave sia costruito sulle necessità piuttosto che su una realistica valutazione, da anni, dagli anni dell'assessorato al bilancio Mocio, i cui esiti sono noti a tutti.
Ma sicuramente Romiti, che di come fare e gestire soldi si intende, avrà le sue ragioni per scrivere quella cifra e le dirà. Noi ascolteremo e continueremo serenamente a ragionare e a raccontare, senza riservatezza.  

Seguono i documenti per entrare nei numeri del bilancio, con spese e tagli e aumenti

Qui il documento di bilancio 1

Qui il documento di bilancio 2

Qui il documento di bilancio 3

 

Pubblicato il: 08/03/2010

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