Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Gli eventi non servono, il turismo sulla Rupe rinascerà all'insegna del brand 'Orvieto, città del week end'

Sono queste le conclusioni a cui, in controtendenza rispetto alle politiche amministrative degli ultimi anni, è giunto l'esperto di marketing, Vittorio Ravà consulente del Comune per un progetto di rilancio del settore turistico

foto di copertina
ORVIETO - Gli eventi non servono, il turismo sulla Rupe rinascerà all'insegna del brand: "Orvieto, città del week end". Sono queste le conclusioni a cui, in controtendenza rispetto alle politiche amministrative degli ultimi anni, è giunto l'esperto di marketing, Vittorio Ravà consulente del Comune per un progetto di rilancio del settore turistico. Al forum di due giorni fa, il guru della comunicazione di Benetton e Fiat Auto ha sentenziato lapidario: "Gli eventi sono per il turismo come le promozioni sui prodotti. Drogano e non creano il bisogno. L'eventismo è un sensazionalismo che non serve più a nulla. Il problema, invece, è avere il riempimento costante". Parole che hanno fatto da preambolo alla proposta di un nuovo approccio, in aperta contraddizione con quanto emerso dai dati riferiti solo un paio di ore prima, nell'ambito dello stesso forum, dal presidente dell'Apt regionale, Stefano Cimicchi che aveva fatto notare come i mesi di luglio e agosto, pieni di appuntamenti musicali sulla Rupe, siano stati anche quelli che hanno richiamato più turisti nell'arco del 2009. L'approccio di Ravà è, praticamente, speculare. "Di sola Cattedrale si muore" ha detto l'esperto e gli eventi non servono, serve, invece, creare una promozione "distribuita" tramite un marchio Orvieto destinato a colpire il bacino più naturale della città del Duomo, ovvero Roma. In sostanza, per Ravà, Orvieto deve diventare il luogo dove i romani trascorrono i loro week end, anche abitualmente, "il nuovo salotto culturale dei romani" è stato detto. E ancora: "Orvieto dovrà diventare per i romani quello che è Venezia per i milanesi". Come? "Non ci sono ricette miracolose ma la messa a punto di tante cose in funzione: lavorare nell'ottica cliente - ha ribadito Ravà -. Rivedere le priorità senza fare grandi invenzioni. Diventare la città del weekend vuol dire, ad esempio, anche cambiare le abitudini dei commercianti e i giorni di chiusura delle principali attività commerciali. Oggi - ha detto l'esperto di marketing - gli orari dei negozi, genericamente sono basati più sulle abitudini dei commercianti che non sui bisogni dei clienti" (trovare i negozi chiusi dalle 13 alle 16 è una delle principali lamentele dei turisti, effettivamente, secondo i dati dello Iat di piazza Cahen). Nel progetto è coinvolta non solo la Rupe ma l'intero territorio. Ravà pensa, infatti, ad un'offerta "riorganizzata con il modello costellazione scegliendo al centro la promessa più memorabile e a raggiera le altre offerte, senza nessun tipo di classifica valoriale". Il tutto, comunicando in maniera opportuna (passaparola e notizie giornalistiche), il patrimonio esistente: località storiche (centro storico di Orvieto, ma anche borghi, cittadine e frazioni del territorio e dei territori circostanti, piccoli insediamenti archeologici diffusi), i vini, l'enogastronomia, i mercatini, le escursioni, l'artigianato (ceramica, merletto, legno). Infine, secondo lo studio, Orvieto potrebbe rappresentare anche "la base logistica per itinerari diversificati e focalizzati sugli interessi della clientela turistica". Ad esempio: itinerari ebraici, gli outlet, il golf, le Spa".

Pubblicato il: 03/03/2010

Torna alle notizie...