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PD. Sulla ripubblicizzazione dell'acqua iniziamo un confronto concreto

Intervento del gruppo Pd, che ricorda come già mesi fa pose all'attenzione del Consiglio comunale il problema. "Questa legge-si legge nella nota-, voluta dal centrodestra di Tremonti e Berlusconi, prevede, tra le altre cose, che la quota di capitale in mano pubblica scenda sotto il 30%"

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di Gruppo Consiliare Partito Democratico Orvieto

Poco più di un mese fa, allorché ebbe a verificarsi la prima emergenza idrica causata dai metalli presenti in acqua, il Partito Democratico invitò il sindaco Concina a promuovere la costituzione di un tavolo tecnico composto da tutti i soggetti che hanno competenze e responsabilità in materia ( Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, Istituto Superiore di Sanità, ARPA, Università di Perugia, Regione dell'Umbria ), con lo scopo di realizzare uno studio approfondito sulle risorse idriche dell'altopiano dell'Alfina.

A distanza di un mese il problema dell'inquinamento da metalli, seppur in forma meno intensa, si è ripresentato obbligando il sindaco ad una nuova ordinanza di non potabilità mentre dell'organismo che avrebbe dovuto studiare il fenomeno lo stesso sindaco lo ha ritenuto, evidentemente, superfluo.

Nonostante le patenti di pragmatismo, l'iniziativa del primo cittadino di Orvieto a tutela delle risorse idriche non è così incisiva come si vorrebbe far credere. E se Concina , tra le altre cose vicepresidente dell'ATI, tenta di recuperare il tempo perduto polemizzando con il gestore del servizio (Sii),  l'assessore Barberani propone alla città di far fronte comune per la ripubblicizzazione dell'acqua.

Il ripensamento di Concina e Barberani sulle privatizzazioni dei servizi pubblici locali è degno della massima considerazione, perché finalmente recepisce i contenuti della mozione sulla ripubblicazione dell'acqua approvata al Consiglio Comunale di Orvieto nel dicembre 2009 con i soli voti dei consiglieri di centrosinistra.

La Mozione impegnava la Giunta in questo modo:

Si propone di dare mandato alla 2^ Commissione di elaborare una soluzione al fine di introdurre la modifica dello Statuto Comunale, all'art. 8 - Servizi pubblici, ispirandosi ai seguenti principi:
Art. 8
Il Comune di Orvieto dichiara di:

  1. Riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;
  2. Confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
  3. Riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini e, quindi, la gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del D. Lgs.vo n. 267/2000;
  4. Impegnare la Giunta ad esprimere, con atto formale, il dissenso del Consiglio comunale di Orvieto nei confronti della Legge n. 135/09, Decreto Ronchi, in particolar modo all'art. 15."

 Sul tema della ripubblicizzazione dell'acqua e sulle azioni per contrastare gli effetti della legge di riforma dei servizi pubblici locali (decreto Ronchi)  siamo disponibili, sin da subito, al confronto. Perché è bene sapere che questa legge, voluta dal centrodestra di Tremonti e Berlusconi, prevede, tra le altre cose, che la quota di capitale in mano pubblica scenda sotto il 30%,  favorendo in tal senso una piena e compiuta privatizzazione del bene pubblico acqua. E siccome anche Orvieto subirà gli effetti di questa riforma, attendiamo sia una rapida convocazione del tavolo sulla ripubblicizzazione proposto da Barberani e Concina e che potrebbe misurare sulle cose concrete la possibilità di percorsi comuni per il bene della città.

Pubblicato il: 01/03/2010

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